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mercoledì 9 novembre 2022

Calabria e Sicilia divise da appena 3 km di mare

 

50,45 km di cui 39 sotto il mare, misure che lo rendono il tunnel con la parte sottomarina più lunga al mondo e il terzo per lunghezza complessiva. Questa opera faraonica di alta ingegneria unisce due nazioni: Francia e Inghilterra.

Le gallerie all'interno del tunnel sotto il canale della Manica, progettate per il trasporto merci e passeggeri, hanno abolito l'ostacolo frapposto tra le coste francesi e inglesi ovviando all'utilizzo delle navi senza erigere ponti.

La distanza tra le due coste è di circa 40 km.

A pensarci mette quasi paura un viaggio del genere. Forse sarebbe molto più suggestivo, se riuscissimo a bandire la frenesia del tempo perso nell'attesa di arrivare all'agognata meta, un viaggio in mare con tanto di calda accoglienza nelle navi. Ma gli affari non amano le vacanze leziose; spingono impellenti. Le merci devono raggiungere prima possibile i mercati e gli acquirenti!

venerdì 21 ottobre 2022

Il ponte si farà! parola di Salvini

 

IL PONTE SULLO STRETTO SI FARA'!

Lo assicura Salvini appena nominato ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel nascente governo Meloni.

Per Calabria e Sicilia ricomincia l'ennesima telenovela. Ponte sì. Ponte no!

L'infrastruttura, che non sarebbe la prima e neanche l'ultima opera di alta ingegneria civile studiata per unire terre divise da dirupi impervi, in questo caso il ponte dovrebbe rendere più agevole la viabilità tra due regioni contigue divise dal mare servite da traghetti ogni 30 minuti circa, esclusa fila dei periodi critici. Certo, il ponte taglierebbe il grosso della mobilità auto sui traghetti e, probabilmente, anche le attese agli imbarcaderi. Ci sarebbe, come accade nelle transazioni tecnologiche, un taglio deciso della mobilità marinara così come la conosciamo. Guadagneremmo qualche frazione di tempo e le merci viaggerebbero spedite.

Il ponte sullo stretto potrebbe diventare un'attrazione! Se costruito con le dovute accortezze antisismiche nel rispetto dell'ambiente: flora e fauna terrestre e marina.

giovedì 14 maggio 2020

Guardando al passato progettiamo il futuro

 Un post per La presidente della Calabria Jole Santelli e Dario Franceschini Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo.

 Creatività e rinascite

Ci sono eventi che modificano attegiamenti e pensieri. Avvenimenti che rivoluzionano le quotidianità contro ogni logica e che a nulla valgono le ragioni umane.
Terremoti fisici. Pandemie. Eventi, apunto, scaturiti dalla forza della natura mettono a dura prova le convinzioni date dalla ragione agli ordinamenti sociali.

In certi casi l'azione dell'uomo ha influenzato e accentuato le catastrofi naturali altre volte no ma sempre l'uomo è chiamato a rispondere nella maniera più consona.

La dissennata cementificazione. Gli allevamenti intensivi. Le estrazioni minerarie. Le trivellazioni resi possibili dall'ingegno umano anche negli abissi degli oceani.
Tutte queste azioni hanno alterato l'ecosistema e innescato reazioni a catena.
Gli eventi drammatici si ripetono ciclicamente nei territori ad alto rischio sismico e decimano vittime.

I terremoti sono eventi che in un certo qual modo hanno segnato gli anni in Italia.
In Calabria si ricorda ancora il terribile terremoto che rase al suolo Reggio Calabria e Messina nel 1908.
E le risposte, in qualche caso strumentalizzate o suggerite da interessi emotivi legati ai luoghi, alla storia, alla geografia politica e culturale del territorio, sono divenuti interminabili lacci annodati dalle lungaggini burocratiche senza fine.

In qualche caso sembra che qualcuno vegli sulle azioni dell'uomo e che suggerisca soluzioni meno dolorose rispetto alla vanagloria tutta terrena che risiede nel pensiero accentratore e megalomane di certe cordate di potere. (piccola dissertazione)

C'è chi vuole ricostruire l'addove la natura ha detto no. Neppure con le dovute precauzioni dettate dalle regole antisismiche. Ingabbia case e palazzi. Negozi e chiese. Monumenti eretti dall'insipienza e dalla vanagloria effimera terrena! (e anche questa operazione potrebbe essere definita una “installazione”).
E chi razionalizzando gli eventi, spinto dalla passione creativa, per mantenere il ricordo delle storie di quanti sono passati di lì, quasi a monito, cerca altre strade. Altri luoghi per ricostruire percorsi di vita. Altri capitoli lasciati aperti per le generazioni future da riscrivere.

Luoghi in cui gli artisti sono chiamati a dare il meglio. Proporre, con la loro opera, possibili rivoli di pensieri che toccano e contaminano passato e presente, persino il futuro nell'attimo in cui riescono a realizzare l'intenzione creativa prefissata da offrire alla collettività.

Il grande cretto di Burri è una di queste.
"il grande cretto di Alberto Burri a Gibellina vecchia"

Idealmente Burri ha tombato. Protetto. Racchiusa in religioso silenzio la toponomastica moderna insieme alla cultura antica degli abitanti della valle del Belìce un luogo. A perenne memoria ha voluto racchiudere sotto un enorme loculo la morte. La furia distruttrice che ha sfarinato le costruzioni in calce e fango di un tempo passato ed ha messo a nudo tutti gli aspetti della morte! Per offrire immensi sguardi oltre il tramonto ai nuovi sopravvissuti. Anche quando l'azione dell'uomo non è tra le cause principali del disastro, rimane il monito suggerito dal binomio “tutela e rispetto” nell'accezione più ampia del termine.

Creatività e Ri-nascite. Non solo a Gibellina. Questo, da artista, mi sento di auspicare all'alba del nuovo regime dettato dall'emergenza "covid-19" denominato fase 2.
Dal 18 pv guarderemo il mondo con diffidenza oppure con pensieri propositivi? Riusciremo a mettere a disposizione creatività, passione per la cultura per fare decollare la Calabria, guardando oltre il confine delle nostre labili teorie? volare col pensiero laddove il sogno degli eterni bambini ha saputo ridare nuovi concetti e attrattive all'ambiente devastato dal terremoto del 1968?

La Calabria è terra antica! Accogliente. Ricca di storia. Implementiamo la ripartenza delle attività territoriali con la creatività e sommiamo alle bellezze delle spiagge, dei boschi e dei monti la storia e la ricerca del bello attraverso gli interventi degli artisti.


lunedì 23 marzo 2020

Musumeci tornare a casa è legittimo

Isteria collettiva.

L'ignoranza dei leader alimenta l'isteria collettiva,

ci sono momenti storici in cui tutti indistintamente devono abbandonare le proprie convinzioni e collaborare affinché il bene comune prevalga sugli egoismi individuali. E quello attuale è uno di quei momenti!

Evito di rispondere e commentare gli azzardi mentali vomitati sulle piattaforme del web perché le ritengo inutili e fuorvianti. A nulla varrebbe contestarle! Anche perché le reputo prive di fondamenta sane dal punto di vista mentale. C'è del livore sversato a piene mani da ipocondriaci e minorati mentali che si sentono vittime sacrificali. Individui che se la prendono con tutti, attenti alla propria salute e al benessere personalissimo.

Capipopolo che fanno il paio alimentandone le paure sono indegni della posizione che detengono!
Loro sono parte attiva del Governo Nazionale! Governatori! O presidenti di regione. Sindaci. Parlamentari. Onorevoli pochissimo onorevoli che giocano a rilanciare espedienti e soluzioni assurde pur di tenere alto il clima guerraiolo e aggiungere consensi con farneticanti teorie d'azioni contro il virus e nel contempo tenere alto il compito dell'economia e della finanza.

Dimenticano, i signori portatori d'acqua putrida, che al momento l'unica soluzione consiste nello stare ain stand-by. Sadd'ha sta' a casa! Lo dimostra la politica adottata dai Paesi che sono riusciti a contenere e bloccare i casi di covid-19. La Cina e il Sud Corea hanno adottato misure drastiche. Pur sapendo di subire un colpo d'arresto importante nell'economia nazionale non hanno esitato a mettere in quarantena le produzioni di fabbriche e altri prodotti non ritenuti di prima necessità.

Ma veniamo a noi. Nel nostro piccolo assistiamo all'isteria del presidente siciliano.

Musumeci urla contro il governo nazionale e calabrese perché i suoi corregionali, tutti siciliani che vogliono tornare in Sicilia per trascorrere il periodo di isolamento nelle vicinanze dei propri affetti, invadono l'invaso di Villa S.Giovanni per imbarcarsi e tornare a casa.

L'assalto all'ultimo traghetto per Messina! Non è problema suo. Musumeci se ne lava le mani. Tenta di urlare più forte e passare la palla a Conte, titolare del governo nazionale e Santelli, governatrice della Calabria.

No! decisamente abbiamo perso i lumi della ragione.

Tornare a casa è un atto d'amore legittimo. Tutelare sé stessi, familiari e conterranei è un obbligo morale da non dimenticare mai. La classe dirigente è tenuta a predisporne le strategie e svilupparne i mezzi affinché ciò avvenga nei modi urbani previsti dalla nostra cultura.

mercoledì 8 novembre 2017

Alleanze

In Sicilia ha vinto la destra.

Musumeci è presidente!

Dietro le elezioni siciliane sembra esistere un laboratorio politico e tra gli alambicchi gli scolari ben educati vestono grembiulini con tanto di sponsor: lega nord, guidata da Salvini, fratelli d'italia capitanata da Meloni e tanti altri partitelli chiamati da Silvio Berlusconi a dimostrazione che la destra unita può governare l'Italia e sconfiggere la sinistra litigiosa.

L'esperimento è riuscito! Anche grazie alla poca memoria dei votanti. Alla dimenticanza dei governi precedenti e alla assurda discesa della lega in Sicilia.
E gli editti di Bossi Maroni Borghezio& c. che fine hanno fatto? E le strategie?

Davvero che la lega di Salvini non voglia più staccarsi dal resto d'Italia e tenere per sé i vantaggi economici e sociali ottenuti nel tempo dalle politiche nazionali che nel territorio padano hanno trasferito risorse?

Comunque sia il laboratorio ha dimostrato che sì, si può raggiungere l'obiettivo. Basta non litigare subito e aspettare i tempi giusti per presentare il conto.

lunedì 6 novembre 2017

Anche in Italia la destra avanza

Tentiamo di fare il punto della situazione.

La politica di Matteo Renzi non trova riscontri favorevoli tra la gente. I dati della Sicilia e di ostia lo confermano e Di Maio annulla l'incontro perché non lo reputa degno di confronto visto lo scivolone con relativo capitombolo del pd a guida Renzi.

Nelle 183 sezioni in cui si è votato per l'elezione del presidente del X Municipio di Ostia, Roma, al voto dopo due anni di commissariamento per mafia la candidata del M5s, Giuliana Di Pillo, è in testa con il 30,21% delle preferenze, davanti a quella del centrodestra, Monica Picca (26,68%). Segue il Pd. Boom per Casapound (9,08%).

Insomma la destra è in vantaggio. Il finto populismo renziano carico di promesse e bonus fasulli non incanta gli elettori siciliani e capitolini.

Ultima goccia che ha fatto traboccare il fatidico vaso per quanti speravano di porre fine a qualche preoccupazione attraverso l'ape social e cioè rimpinguare le vuote casse familiari con l'anticipazione di qualche anno sul dovuto della pensione per quanti disoccupati e privi di ammortizzatori sociali dovuti dall'inps, si è dimostrata una beffa!

C'è malcontento in Italia e la sfiducia monta ogni giorno che passa senza vedere soluzioni politiche serie.

Si. Ma chi paga? Ottima domanda! Potrebbero rimborsare qualcosa i pensionati d'oro insieme a tutto quell'esercito di miracolati che sono andati in pensione anzitempo e senza avere versato il dovuto all'INPS! O ad altra cassa previdenziale!

Monti aveva provato a tagliare le pensioni d'oro ma non l'ha spuntata contro la lobby ed ora Renzi e Gentiloni si lamentano se la destra ottiene suffragi.
Puntano il dito contro Grasso per avere perso la Sicilia. E l'errore sta proprio qui, nel personalizzare la politica. Dimenticando che la politica è SERVIZIO!

Intanto le ultimissime notizie danno Musumeci vincente in Sicilia-

giovedì 17 novembre 2016

Renzi, le promesse e lo spauracchio

Due consideraziponi. Giuro, solo due perché 'sta cosa mi ha stancato!
La Boschi e Renzi insieme agli altri ragazzi della Leopolda continuano a diffondetre notizie falsate dalla loro intenzione di fare.
Non è vero che se vince il NO il prossimo treno per le riforme passerà chissà quando. Dipende da chi va al governo la prossima volta che si voterà!
Dipende dall'onestà intellettuale di chi vorrà mettersi in gioco e ragionare pacatamente sulla Carta Costituzionale e sui privileggi intoccabili di alcuni.
Dipende anche se il segretario di un qualche partito farà il segretario di partito e non il capo del governo.
Dipenderà da una serie di piccole ma salutari disposizioni democratiche.
selfie con renzi

Le elargizioni attuali di Renzi e la voce grossa che fa coontro l'EU non convincono. Sembrano delle mancette prereferendarie.
Ieri, in Sicilia, ha promesso sgravi fiscali per tutto il 2017 a chi creerà posti di lavoro e farà nuove assunzioni.
Queste cose dovrebbe studiarle e farle attuare nel suo gabinetto di lavoro e non sbandierarle nelle piazze.
La prima considerazione è: i suoi tecnici e ministri sono a conoscenza della sua intenzione oppure le è nata lì per lì?

Persino Monti, che ho seguito nella trasmissione di Bianca Berlinguer #cartabianca, ne è convinto.
E se lo dice lui che è il promotore dei disagi attuali... è ancora convinto di avere fatto bene e che i tagli al ceto medio e basso sono stati dolorosi ma necessari. Certo se avesse tagliato anche i privileggi alla casta politica e imprenditoriale oggi staremmo meglio.

giovedì 29 settembre 2016

Ponte sullo stretto?

Il progresso è inarrestabile non per definizione e neanche per voleri personali o politici ma in certi casi, come in quello che vede l'annosa diatriba tra i promotori del ponte sullo stretto di Messina e quanti sono contrari per differenti e rispettabili motivi, la realizzazione di quello che dovrebbe essere, nei fatti, il prodotto infrastrutturale del progresso civile e tecnologico sembra diventare un'impresa impossibile. Quasi una chimera irrealizzabile a prescindere dalle volontà dei cittadini.

Eppure infrastrutture analoghe, per imponenza strutturale, impatto ambientale e benefici alla collettività, in altre parti del mondo sono attivi da decenni.


In Giappone, terra altamente sismica e sferzata dai venti oceanici, abbiamo un esempio:

Alto 282,8 metri e lungo 3.911. La sua campata principale è lunga ben 1.991 metri. Inaugurato il 5 aprile 1998, unisce la città di Kōbe sull'isola di Honshū all'isola Awaji.

Se consideriamo che la distanza tra la costa calabrese e quella siciliana non si discosta di molto dal progetto attuato in Giappone, 3.200 metri nel tratto più corto tra le due coste italiane, dobbiamo porci una semplice domanda: perché, visto che se ne parla dal 1850, ancora non è stato possibile costruirlo?

mercoledì 28 settembre 2016

Novità assoluta, Renzi e il ponte Rc-Me

Non ho pregiudizi! Per questo ho aspettato prima di fare analisi. Ho atteso che il tanto osannato Monti facesse vedere in pratica a noi miseri ignoranti le sue manovre e attuasse la sua mirabolante agenda. Adesso come in passato posso affermare, considerati i fatti, che ha fatto pura macelleria sociale. Lui e la sua ministra. Entrambi hanno saputo tagliare i “privilegi” dei poveri ma non hanno saputo opporre resistenza ai forti detentori dei veri privilegi dalle parcelle e dai sussidi dorati.

I governi che si sono succeduti, specie quello attuale a guida Renzi/Napolitano, mantengono gli assetti consolidati dai potentati industriali e dai lobbisti.

martedì 30 ottobre 2012

quel pasticciere di Bersani

caro Karl, il tuo pensiero è superato.
Con quasi il 31% Crocetta diventa presidente della Trinacria. Nasce il PDUC (partito democratici unione di centro) composto da Bersani e Casini in versione cannolicchi alla siciliana. Ma per governare il nostro Crocetta deve comporre un vassoio con tanta glassa un po' di zeppole, cannoli e ossicini di marzapane al pistacchio e pasta di mandorle.
La rinomata pasticceria siciliana ha, da ieri, un nuovo ingrediente, forte, rivoluzionario, innovativo che fermenta subito e raccoglie la maggior parte dei gusti (il 18%) di quel 47% di buongustai che non hanno voluto mancare all'appuntamento.
Adesso i due grandi chef, Bersani e Casini, sono ai fornelli. Vediamo cosa riescono ad inventare con ingredienti simili:
PD-UDC Rosario Crocetta 30,5% Seggi totali 39. PDL Nello Musumeci 25,7% Seggi totali 21. M5S Giancarlo Cancelleri 18,2% Seggi totali 15. G. SUD Gianfranco Micciché 15,4% Seggi totali 15.
Comunque vadano le cose, a questo punto, le primarie tra Bersani e Renzi sembrano inutili. La nascita del nuovo grande centro che ha preso forma nelle officine culinarie siciliane, composto da PD, UDC, API e PSI, esige un duello tra Bersani e Casini affiancati da Rutelli & C. con buona pace di SEL e quanti ancora conservano i semi del pensiero marxista.



mercoledì 5 settembre 2012

Hollande e Monti, la tav s'ha da fa'

Si torna a parlare di TAV.


Passata l'ubriacatura elettorale dei francesi e confermato l'assestamento del governo dei prof. (non c'era altra scelta per i politici incartapecoriti italiani), Hollande e Monti riprendono il discorso della tratta Lione-Torino-Kiev. Secondo i due premier la tratta sa da fa'! Tant'è che il prossimo incontro tra i due premier è fissato proprio a Lione.

Misteri dell'alta finanza! Che pare mettano d'accordo tutti, prima o poi. Destra sinistra centro e tecnici sono tutti dell'avviso che la grande opera è qualcosa d'ineluttabile. Un progetto divino che non si può evitare. Da Prodi a Monti e ancor prima ad Amato & C., che hanno fatto proseliti per un'Europa unita ma priva di idee di libertà e convivenza civile, tutti si dichiarano convinti muratori e carpentieri di questa (forse inutile ma di certo devastante) lingua d'asfalto. Dimenticando le rovine prodotte da quanti hanno deciso di eliminare i treni verso la Calabria e la Sicilia. Rovine che tradotte in soldoni significano perdite di posti di lavoro, turismo e agricoltura imbrigliate e assoggettate al traffico gommato.
Già, dimenticavo, al sud c'è la mafia, la 'ndrangheta, aziende a responsabilità illimitata che non lasciano lavorare in tranquillità gli imprenditori onesti. Già... ma la politica e chi dovrebbe rappresentare la legalità, lo Stato, che ci stanno a fare?

Oppss sono davvero senza memoria, anche al sud c'è una bella commessa voluta fortemente dall'ufficio grandi opere: il ponte sullo stretto!

Riusciranno queste due grandi opere ad abbattere la disoccupazione e far ripartire l'eurozona?

lunedì 28 giugno 2010

da Villa San Giovanni a Messina

Racconti di vita in Calabria 1
©archivio M.Iannino
stretto di messina

Calabria Sicilia andata e ritorno, da villa san giovanni a messina.

All’estrema punta dello Stivale, quasi accostata alla Calabria, un fazzoletto di terra in mezzo al mare, un’isola dalla forma triangolare che gli abitanti chiamano Trinacria, aspetta da tempo che si realizzi quel cordone ombelicale con la terraferma promesso da quasi cent’anni dagli uomini politici di turno: il ponte sullo stretto!

Nell’attesa che ciò si realizzi, i pendolari s’imbarcano a Messina per Reggio Calabria o Villa San Giovanni e viceversa. L’autostrada del mare è frequentata da traghetti e aliscafi privati; anche lo stato ha il suo parco nautico ed entrambe le compagnie, pubblica e privata, fanno la spola tra le due sponde; insomma, il sistema marinaro dei traghetti, consolidato,  recupera egregiamente il gap con la terraferma e tanto basta. Non è così, purtroppo per l’entroterra siciliano; infatti, superate Catania e Palermo, direzione Agrigento, poco manca, a chi non è abituato a paesaggi brulli e stradine anguste, dichiarate pomposamente “strada a scorrimento veloce”, di cadere nell’angoscia, specie se decide di viaggiare con i mezzi pubblici. Va un po’ meglio a chi conosce il tragitto e fa incetta di libri e letture varie, carica l’iPod e ascolta musica sonnecchiando per impegnare le lunghe ore di viaggio. Girgenti e il suo territorio ricco di storia, enfatizza la valle dei templi, la festa del mandorlo, il teatro greco e, grazie a Camilleri e il suo Montalbano, le spiagge da favola ma soffre per la carenza di una rete viaria degna del nome e la siccità perenne.

Ciononostante i nativi amano l’isola e sono ancorati alle tradizioni ma riescono a destabilizzare quanti arrivano al loro cospetto con la testa piena di pregiudizi. I siculi sono tradizionalisti emancipati dai pregiudizi sciocchi, inutili e dannosi.
Forse, perché isolani visitati da popoli e culture differenti, hanno saputo assorbire quanto di buono i greci, i turchi e i nord africani in genere hanno sbarcato e contaminato insieme alle mercanzie. Culture propagate nel vicino territorio calabrese anch'esso contaminato dagli stessi popoli.
Le due città gemellate Messina e Reggio, oggi con sedi universitarie e importanti corsi di studi, facoltà frequentate da studenti di entrambe le regioni, conservano i segni delle continue scorrerie ottomane, nelle fortificazioni e nelle architetture di palazzi storici.

Insomma, tra Calabria e Sicilia c’è un interscambio continuo di menti, mezzi e risorse; la movimentazione attiva in quei pochi nodi di mare che dividono le due regioni non necessitano di pericolose quanto inutili strutture che deturperebbero la terra ferma e il fondale marino. È, invece, necessario implementare cantieri per adeguare la mobilità interna di Calabria e Sicilia alle esigenze vocazionali delle due terre ricche di storia.

(segue: miseria e nobiltà)

martedì 20 ottobre 2009

Ponte sullo stretto tra Villa S.Giovanni e Messina

Infrastrutture, le oculate priorità di Loiero


Dal sito ufficiale della regione Calabria
Dichiarazione del Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, in risposta alla lettera aperta inviatagli dal presidente del WWF Fulco Pratesi sulla questione del Ponte sullo Stretto

“Quello che è certo che la Calabria ha bisogno di ben altre infrastrutture e di mettere in sicurezza il proprio territorio, già piagato dalle piogge alluvionali dell’inverno passato, per evitare tragedie come quelle recenti in provincia di Messina.

Non so se il governo accetterà le richieste della Regione, ma sono certo che i lavori per il Ponte sullo Stretto, nonostante gli annunci con squilli di trombe, non partiranno e per diversi motivi. Primo perché non ci sono i soldi e i fondi Fas non possono essere utilizzati per opere di regime ma devono invece essere spesi per i bisogni dei territori interessati, poi perché non ci sono i progetti. L’unico cantiere che, questo ce lo auguriamo, sarà aperto è quello della cosiddetta variante di Cannitello della linea ferroviaria, perché solo per essa la Regione ha dato la sua approvazione condizionandola al fatto che tale opera non abbia nulla a che vedere con la realizzazione del Ponte sullo Stretto ma serva solo a migliorare la rete ferroviaria che in quel tratto è soggetta a frane e smottamenti. Anche noi riteniamo che, a ridosso delle elezioni regionali, rientri nella pura propaganda politica l’annuncio del governo dell’avvio dei lavori per il Ponte. Non ci sono le condizioni minime ed essenziali, infatti. E non è stata coinvolta in alcun modo la Regione che non vede nella faraonica struttura una priorità e che finirebbe per sottrarre risorse importanti da destinare ad altre opere di cui il territorio, anche nella viabilità, ha urgente bisogno. In sede Cipe la Regione Calabria si è sempre dissociata da qualsiasi iniziativa che in qualche modo evocasse i lavori del Ponte. Abbiamo detto sì alla variante di Cannitello perché riteniamo importante che Rfi migliori finalmente il tracciato in uno dei tratti ferroviari più delicati sul Tirreno. Diremo di sì ad altre opere similari. Per il resto la nostra posizione non è mutata. E’ necessario prima completare i lavori dell’autostrada A3 i cui tempi si sono allungati a dismisura, penalizzando sia la Calabria sia la Sicilia, e poi provvedere all’ammodernamento della strada statale 106 jonica per evitare altri lutti. Il resto si vedrà quando sarà il momento. E il momento del Ponte non è ancora arrivato”.

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