Meno armi all’ucraina. Dice Trump. Perché?
L’interrogativo nasce spontaneo vista la natura pragmatica
attenta alle leggi di mercato del tycoon.
Trump sta facendo un brutto gioco sulla pelle dei deboli. Deboli in tutto! Deboli intellettualmente, ricchi di materie prime che hanno soppiantato il petrolio e poveri perché soggiogati e fagocitati dai tantissimi scaltri uomini d’affari.
A guardare ai fatti la vita umana per questi soggetti vale
meno di un’oncia delle preziosissime terre rare. E se pensiamo alle mire del
tycoon con moltissime probabilità la sua esternazione mira ad altro.
La legge di mercato segue regole precise e adatta i prezzi
di un dato bene a poche variabili: necessità del cliente e reperibilità o
rarità del prodotto, quindi domanda, richiesta e offerta.
Qualcuno ha sperato che l’uscita di Trump fosse ispirata
dalla volontà di porre fine al conflitto ma, cane non mangia cane, recita un
antico e saggio proverbio: tra loro non si scannano se possono ottenere
migliori vantaggi e profitti dalla distruzione morale e fisica altrui.
Putin ha ben chiaro l’obiettivo. Come pure Trump e Netanyahu.
Quest’ultimo è riuscito a eliminare dai territori
martorizzati dalla sua furia sanguinaria anche gli Osservatori Internazionali
di Pace. Niente occhi indiscreti e sopra le parti ad osservare illeciti crimini
contro l’umanità nella Striscia di Gaza. Nessuna Organizzazione umanitaria per
gestire l’emergenza fame e sanitaria. Nessun giornalista integerrimo. Insomma,
netanyahu è solo a ballare sulle rovine che ha provocato e nonostante sia stato
ritenuto “criminale per nefandezze contro gli inermi, continua imperterrito nel
suo diabolico piano distruttivo. Sono i
suoi soldati a sparare sui disperati in cerca di bocconi per vivere. È la sua
organizzazione a gestire la somministrazione dei viveri donati dalle
organizzazioni umanitarie senza scopo di lucro per la Palestina.
Netanyahu il
macellaio usa l’esigenza primaria delle persone, la necessità di nutrirsi, la
fame, come arma di guerra. Non gli è bastato distruggere le cose, i palazzi, la
misera catena sociale e commerciale palestinese. Il macellaio vuole
appropriarsi della dignità di un popolo.
Semina vento e raccoglierai tempesta! Difficile che cresca
il fiore della Pace in un clima simile. Qualcuno ha messo in musica delle frasi
poetiche bellissime e lungimiranti: dai diamanti non nasce niente, dal letame
nascono i fiori… Speriamo che dalle rovine materiali e mentali prodotte dai
famelici demoniaci bisogni nasca il Fiore della Pace, dopo avere sommerso di
salutare letame la corruzione