Calabria, uno scenario surreale
Candidati alla presidenza della Regione Calabria 2025
La sfida elettorale del 5 e 6 ottobre in Calabria vede tre
candidati principali:
Roberto Occhiuto
– Presidente uscente, sostenuto da una vasta coalizione di centrodestra con ben
8 liste, tra cui Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, UDC e Noi Moderati.
Pasquale Tridico
– Economista ed ex presidente dell’INPS, oggi europarlamentare del M5S. È il candidato
del centrosinistra, appoggiato da 6 liste tra cui PD, M5S, AVS e Democratici
Progressisti.
Francesco Toscano
– Giornalista e leader di Democrazia Sovrana e Popolare, sostenuto da una sola
lista. È considerato l’outsider, il “terzo incomodo” della tornata elettorale.
E se vincesse Toscano?
Sarebbe uno scossone non da poco. Toscano rappresenta una
proposta politica alternativa, sovranista e fuori dai due poli tradizionali.
Una sua vittoria implicherebbe:
- Un forte segnale di disaffezione verso i partiti storici.
- Una possibile ridefinizione degli equilibri politici
regionali e nazionali.
- Un governo regionale con una sola lista di supporto, il
che potrebbe rendere difficile la gestione dell’assemblea legislativa, dove il
centrodestra e il centrosinistra sono ben radicati.
In pratica, sarebbe un terremoto politico. Ma anche un
esperimento democratico interessante: un outsider alla guida di una regione
complessa come la Calabria, con tutte le sfide che comporta.
E siccome siamo dei visionari, immaginiamo l’inverosimile:
Calabria, 2025: il giorno in cui l’imprevisto è diventato
realtà.
Francesco Toscano
ha vinto. Non era previsto, non era favorito, non era nemmeno considerato
“possibile” dai grandi apparati. Eppure eccoci qui: la Calabria ha scelto il
terzo incomodo. Ha voltato le spalle ai soliti duelli tra poli, ha detto no
alle alleanze blindate, ai programmi fotocopia, alle promesse riciclate.
Questa non è solo una vittoria elettorale. È un segnale. Un
grido. Un esperimento.
Un uomo con una sola lista ha battuto otto corazzate. Un
messaggio sovranista ha fatto breccia in una terra che da decenni cerca
risposte. A dire il vero, i sovranisti esistono anche in Calabria ma non
cercano risposte, bivaccano in luoghi sereni. Ma continuiamo nella nostra
cavalcata inverosimile. Un outsider è diventato protagonista. Ora viene il
difficile! Governare con pochi alleati, sotto i riflettori, tra le trincee di
chi lo attende al varco. Ma forse è proprio lì che si misura il cambiamento:
non nella facilità, ma nella tenacia.
La Calabria ha scelto di rischiare. Di rompere il gioco. Di
scrivere una pagina nuova, anche se incerta, anche se scomoda. Che sia l’inizio di una rivoluzione o solo un
lampo nel buio, oggi nessuno può più dire che “non si può fare”.
Ma, torniamo con i piedi per terra! È
mai successo che un outsider vincesse le elezioni regionali in Italia?
La storia dice che in Calabria, outsider come Pippo Callipo
(2010) e Luigi De Magistris (2021) hanno ottenuto risultati significativi
(rispettivamente intorno al 10% e al 16%) ma non hanno mai vinto.
Il sistema è sempre
stato dominato da coalizioni forti, con il presidente eletto che supera il 50%
dei voti.
Anche quando il
centrosinistra o il centrodestra si presentano divisi, gli outsider non sono
riusciti a imporsi. Hanno al massimo “disturbato” il gioco, ma mai cambiato le
regole. Per questi motivi la vittoria di Toscano sarebbe storica. Sarebbe la
prima volta che un candidato con una sola lista e senza alleanze strutturate
conquista la guida di una regione. Sarebbe la rottura del bipolarismo che domina
da vent’anni. Sarebbe un segnale nazionale perché dimostrerebbe che anche in
Italia può accadere ciò che in altri paesi ha già scosso gli equilibri:
outsider che diventano protagonisti.
No, non è mai successo… ma potrebbe succedere. E se dovesse succede,
“La Calabria ha fatto ciò che nessuno aveva mai osato”.
Sognare non costa niente. La fantasia al potere… si diceva
un tempo, ma nella realtà vince il pragmatismo
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