Frenare. Arginare. Bloccare. Impedire le partenze. Questi i principi recitati come un mantra dai politici in merito al dramma umano dei disperati partiti dalla Turchia naufragati e morti davanti alla costa calabrese.
La spiaggia di Steccato di Cutro è diventata la tomba per 50, 60 migranti e punto d'accoglienza per altrettanti disperati in fuga dall'inferno in terra.
Lo scafo si è spaccato! Arenatosi su una secca si è sbriciolato a causa del mare mosso.
Ora tutti contro tutti. La Destra piange lacrime di coccodrillo … dopo avere negato per decreto legge la salvezza in mare a quanti tentano la traversata della speranza cavalca l'onda di una azione politica barbara per scaricare le colpe sull'Europa.
La colpa è di chi parte! Non di chi li rifiuta.
Egoisti e disumani. Questo siamo.
Inutili, sono, le parole di prammatica che si dicono dopo le morti, consequenziali in circostanze difficili come quelle che ormai siamo abituati a sopportare da anni.
Le vite sono sacre. Il diritto all'esistenza è inalienabile. L'accoglienza è una questione di civiltà.
Piantedosi, Salvini,
Meloni & c. … questo è il risultato delle vostre certezze politiche in antitesi con l'antica saggezza calabrese aperta all'accoglienza e sempre pronta ad aggiungere un posto a tavola : "duva mangianu dui mangianu tri!"
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