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lunedì 16 settembre 2024

Pace nelle menti

 


Nelle zone di guerra le popolazioni umiliate muoiono anche per indigenza e fame. Noi che viviamo lontani dagli orrori altrui sprechiamo il tempo impegnando risorse in giochi di società. Stancamente, sospinti da onde emotive, al massimo sussurriamo un augurio, e i più devoti credenti pregano quel bambino venuto al mondo tanti anni addietro per amore.

domenica 15 settembre 2024

Catanzaro, aggiungi un posto a tavola

 


Mille posti. Cento euro a sedia fanno centomila euro.  La cena all'aperto organizzata nel centro di Catanzaro, nonostante il maltempo, è riuscita benissimo!

Mille benefattori!  Mille commensali seduti allegramente all’addiaccio hanno aderito all'iniziativa benefica.

martedì 19 marzo 2024

No War

 

"Una locandina x la pace"

Non esiste una guerra giusta! Ma la sacrosanta veemenza derivante dall'autodeterminazione dei popoli per la difesa dei propri valori a tutela dei diritti civili di democrazia e libertà è la giusta azione contro ogni belligeranza. 

Negoziare non è una resa. 

giovedì 4 gennaio 2024

Immigrazione, la visione di Giorgia

 

Emigrazione legale.

Nella prima uscita pubblica del 2024 Giorgia Meloni ha espresso le sue teorie su alcune problematiche attuali. Non mi soffermo sul modello politico e sull'etica degli esponenti che compongono la squadra di governo, sarebbe come parlare di aria fritta o più semplicemente perdere tempo con chi non vuole intendere altro perché convinta di operare bene nonostante le figure di merendina accumulate.

martedì 21 novembre 2023

L'altra metà

 

Mitizzare qualcuno o qualcosa. A volte capita.

Ma ammettere che certe persone siano predisposte, forse perché differenti per educazione, cultura e sensibilità rispetto ad altri che operano nello stesso campo, è giusto. Non è testimoniando i pregi che si mitizza qualcuno o qualcosa.



Le differenze, semmai, saranno setacciate nelle pieghe del tempo investigando tra i pensieri e le azioni tempestive date all'uopo. Analizzare, con onestà, i problemi risolti restando in equilibrio sul filo della ragione che scandaglia i fatti e non dell' ipotetico potenzialmente ovvio in cui si scivola per “conseguenza” nell'imminenza smania risolutiva.

Di certo non si richiedono doti di super eroi a quanti svolgono funzioni pubbliche. Ma coerenza!

Persone chiamate per essere guide, maestri di vita quali docenti, ministri, deputati, artisti e gente della cultura devono essere d'esempio. 

sabato 4 marzo 2023

Opportunità negate

 


Ho visto un bimbo piangere.

davanti al totem delle leccornie.

 Ho visto uno, due, tanti troppi bambini fare i capricci al supermercato .

Bambini fortunati nati nella società dell'opulenza pilotata.

Bambini vezzeggiati  strattonare le mani delle mamme.  

E mamme estremamente deboli cedere alla vemenza dei figli.

lunedì 27 febbraio 2023

Noi fortunati occidentali che abbiamo tutto o quasi

 

È la voglia di vivere che spinge a superare le sfide che si presentano di volta in volta davanti a ognuno di noi. Alcuni eventi sono connaturati con l'ambiente circostante e ci si sente più o meno fortunati in base alla latitudine geografica in cui si è nati.

domenica 26 febbraio 2023

Destinazione morte certa

 



Frenare. Arginare. Bloccare. Impedire le partenze. Questi i principi recitati come un mantra dai politici in merito al dramma umano dei disperati partiti dalla Turchia naufragati e morti davanti alla costa calabrese.

venerdì 26 agosto 2022

Migranti, la solidarietà della città di Catanzaro

 

Catanzaro, Palacorvo, fase di smistamento dei migranti.

Migranti sbarcati al porto di Catanzaro Lido .

Si tratta di uomini in prevalenza originari di Sudan, Egitto e Siria.

Dopo l’identificazione delle 448 persone giunte a Catanzaro a bordo di un barcone arrivato sin all’imboccatura del porto del quartiere Lido, le forze dell'ordine hanno provveduto al trasferimento in strutture di accoglienza sul territorio calabrese. I giovani sono stati presi in carico dal settore politiche sociali del Comune di Catanzaro e, sotto la regia della Prefettura, collocati nelle strutture d'accoglienza all’interno del palazzetto dello sport del quartiere Corvo.

La macchina organizzativa solidale ha cambiato il volto usuale del palazzetto:

Brandine, messe a disposizione dalla Protezione civile, servizi igienici e spazi organizzati per consentire la massima sicurezza delle persone hanno cambiato repentinamente l'aspetto del palazzeto dello sport del quartiere corvo.

Tantissimi i volontari, le associazioni e liberi cittadini che hanno donato in gran numero viveri e beni di prima necessità.

La macchina della solidarietà si è mossa unanimemente! I catanzaresi e i calabresi hanno messo a nudi i sentimenti di affetto. Hanno accolto e dato loro quanto è nelle loro possibilità. Hanno portato biancheria e beni di prima necessità; scarpe, asciugamani e tantissimo calore.

venerdì 9 aprile 2021

Buone maniere e cultura dell'accoglienza

Quando le parole uccidono.


"courtesy AssIannino"


Sarà lo stress indotto dalle restrizioni per contenere la diffusione della pandemia o l'eccessiva indulgenza nei confronti dei figli che genera incomprensioni? E

gioca un ruolo fondamentale nel ménage familiare?

Qualsiasi cosa si dica o faccia è inappropriato. Parenti, amici o semplici conoscenti non sai più qual è la cosa giusta e cosa sia opportuno dire e fare.

Un tempo c'era il timore e forse un po' di rispetto nei confronti degli anziani, dei più grandi d'età, ma adesso non si capisce niente. Il “tu” è naturale come il “ciao” quando s'incontra qualcuno. Estranei ma anche conoscenti senza nessuna affinità e men che meno confidenzialità sembrano ignorare i minimi criteri della buona educazione.

Ne ho sentite di frasi velenose ma questa mi mancava:

la violenza verbale di figli e genitori che si urlano contro lanciandosi accuse è andata in scena. Le parole sono volate. Hanno raggiunto la strada e inorridito i passanti, pochi per via della quarantena e in parte per l'ora.



Il peggiore degli insulti è uscito dalla bocca di qualcuno, un figlio o una figlia, suppongo, nei confronti di un genitore: Ti odio! È rimbombato come un tuono nell'aria di una fredda mattina di primavera.

Solitamente sono i botti dei giochi pirotecnici che infastidiscono il quartiere. Accesi per festeggiare ricorrenze e compleanni oppure le dimissioni dal collegio di qualche buon uomo di etnia rom. Invece questa volta le urla sono state più volgari e irriverenti degli spari.

La cecità, la poca oculatezza e la superficialità con cui si perdono i giorni e si consumano i rapporti interpersonali è un sintomo allarmante che conduce irrimediabilmente verso la barbarie dei costumi.

È una deriva che ottenebra le menti e le parole sono calibrate appositamente per ferire. Non perdono la loro importanza se decontestualizzate, in quell'ambiente è prassi di vita. La passionalità selvaggia è urlata ad altissimo volume. Le casse amplificate emanano struggenti brani melodici che narrano amori passionali, morbosi connubi di amanti da soap opera. Passioni violente e il denaro come unica ragione esistenziale. Questa, sommariamente, l'atmosfera del quartiere più degradato che abbia mai conosciuto.

E in questa realtà abitativa sociale i termini non possono essere giustificati neppure se caricate dallo stress emotivo causato dalle restrizioni.

Le parole hanno un peso e si deve fare moltissima attenzione quando si pronunciano! Specialmente se sono indirizzate ad un congiunto stretto. Altrimenti significa non comprendere l'amore ricevuto fin dalla nascita e prima ancora. Significa tradire non solo le aspettative dei genitori ma tradire principalmente le attenzioni profuse dalla comunità e di chi le pronuncia anche sotto l'effetto di psicofarmaci, alcol o droga. È un atto di semplice crudeltà urlare parole simili in faccia a chi ha dato la vita senza mai chiedere nulla in cambio. Ripagare con una moneta simile chi ha teso la mano e ti ha incoraggiato nei primi barcollanti passi e anche dopo è ferire i sentimenti di chi ama in silenzio la vita e forse anche uccidere... in quel momento chi ha creduto e si è prodigato nella solidaria azione del mutuo soccorso agli emarginati.

venerdì 20 novembre 2020

Onestà intellettuale

L'imbarbarimento è totale!

Tocca ogni settore sociale. Non solo la politica.

Basta aprire una qualsiasi piazza virtuale per rendersene conto. Le frasi di contrapposizione eleganti non si contano e i francesismi abbondano. Si estrapolano parole dal contesto che esprime ben altro allo scopo di smerdare gli avversari.

In Calabria e a Catanzaro nello specifico ci si conosce bene o male tutti. Più male che bene perché le considerazioni sono sempre di parte e strumentalmente tendono a delegittimare chiunque pensi che sia nel campo avverso.

Capita spesso di esternare analisi in totale buona fede, con la sola intenzione di apportare una visione differente ma costruttiva del problema o de problemi. Ineluttabilmente le parole dette sono fraintese volutamente. E con una buona dose di cattiveria sono sovvertite.

In pochi analizzano e cercano la verità. L'essenza del concetto esternato con l'intenzione di proporre in positivo un evento sociale.

È questione di cultura non di retorica spicciola. Strumentalmente si decontestualizzano i concetti per svilire e annientare l'altro. È una sorta di tiro al piccione. Un passatempo vile!

Non ho mai stimato l'ideologia autoritaria e xenofoba e di conseguenza neanche chi la persegue. Come non ho mai pensato che la società debba essere “salvata” dagli eroi.

Non dico di odiare qualcuno perché è uno stato d'animo che non mi appartiene: quando reputo qualcuno indegno della mia attenzione lo ignoro! Inutile perdere tempo e parole. Eppure di parole se ne fanno tantissime. Sembra che sia diventato il passatempo preferito. Non diamo la colpa al governo, all'antigoverno, al vicino o al migrante. Non è un questione di pelle. Siamo Tutti camaleonti. Miseramente camaleontici anche quando le malefatte personali sono peggiori di chi sta di fronte o di chi è nell'occhio del ciclone.

Dovremmo fermarci un momento. Riflettere. Prima di pubblicare e inondare d'odio i social. 


È Natale. Tra qualche settimana è Natale. Non per retorica ma per convezioni facciamo che il Natale sia in noi. Sempre.

lunedì 24 giugno 2019

Catanzaro, pineta Giovino e lungomare

Al di là delle intenzioni personali. Opportunismi a parte. Guardo all'operazione “Giovino” e quindi alla riqualificazione della pineta e del nuovo lungomare di Catanzaro Lido con positività.


Quella parte di costa lasciata alla mercé di chiunque per troppo tempo adesso ha un valore urbanistico ben definito. La pineta è arredata di cassonetti per la differenziata; vi sono tracciati delimitati da steccati che conducono a zone adibite per il ristoro, sosta e picnic. E di fronte, lato mare, ovviamente una miriade di stabilimenti balneari.

Qualcuno sta allerta per paura dei soliti furbetti attenti a fare business disattendendo la salvaguardia dell'ambiente e il rispetto delle regole civili.
Un po' di sana attenzione non guasta. Perché è risaputo: c'è sempre chi guarda solo al proprio ombelico piuttosto che agli interessi della collettività. Non per questo si deve guardare con diffidenza ogni intenzione “politica” che tiene sotto i riflettori l'area “Giovino”.
Ragioniamo sulla bellezza, sui benefici e sulle probabilità d'azione delle persone per bene, operatori turistici e avventori:
vuoi mettere la soddisfazione dei fruitori che trovano refrigerio all'ombra della macchia mediterranea e s'inebriano davanti alla visione di un bel paesaggio manutenuto nel rispetto e per la tutela paesistica o stare immobili per l'angoscia di qualche ipotetico predatore d'assalto?

L'accoglienza è uno dei piatti forti dei calabresi! La ristorazione, sia essa cucina tradizionale o meno, è degna compagna del territorio che chiunque avrà modo di assaporare difficilmente non la ricorderà con un pizzico di golosità. I luoghi, poi, sono scenari da vivere appieno. La storia, la cultura tout court, è la stella cometa che indica la strada e porta questa nostra terra al primo posto

martedì 21 maggio 2019

il gioco delle parti

Scacchi. Carte. Monopoli e altri giochi di società utilizzati per svago ma anche per guadagnare qualche soldo sono alla portata di chiunque.


Altro, invece, è il gioco delle parti messo in campo dai potentati economici che si servono di lobbisti e gente impegnata nelle diverse attività umane al fine di trarre i più alti benefici dal commercio e dallo sfruttamento delle risorse che fanno aumentare i conti in banca.

L'industria delle armi è un classico consolidato. Mentre, Ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie per trarre profitto dalle energie alternative è la novità del momento come pure l'E-commerce che sembra essere terra di confine.

Nel gioco delle parti, si sa, ognuno cerca di tirare l'acqua al proprio mulino escogitando escamotage che a volte rasentano i limiti della legalità. E se la legalità, secondo le leggi fatte dall'uomo, può essere aggirata o messa in un angolo dalla scaltra maestria di taluni, l'Etica no! Il fattore morale non può essere sottaciuto e mortificato dall'uomo che ha una coscienza e rivolge i propri pensieri a soggetti pensanti quanto lui.

Il mutuo soccorso è un imperativo che nasce spontaneo specialmente nei luoghi della sofferenza estrema. Tendere una mano, lanciare una fune e un salvagente tra i fluttui agitati dei mari è doveroso. Nei momenti estremi no c'è legge che tenga o religione che possano erigere muri conflittuali tra le persone in affanno.

È un crimine giocare sulla vita e sulla morte dei propri simili. “voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case... considerate se questo è un uomo che muore per un sì o per un no...”

domenica 19 maggio 2019

chi ha paura del migrante?

Quando il bisogno primario è impellente il resto è irrilevante.
Dove per bisogno primario s'intende la necessità di sopravvivere, la sopravvivenza impone atti estremi che esulano dalle farneticanti teorie sovraniste e spocchiosi nazionalismi urlati nelle piazze e cavalcati per scopi elettorali.

L'unione degli stati europei è, citando le parole del presidente Mattarella, il più bel sogno che abbiamo potuto realizzare negli ultimi anni. È vero, si deve fare meglio questa unione. Si deve valorizzare e attuare il concetto di solidarietà per una società più equa. Una società composta da persone e non metta al primo posto nella scala dei valori i mercati e l'economia in generale.

Una unione d'intenti che, oltre ad abbattere i confini geografici, abbatta con determinazione le disparità sociali tra i popoli e sappia accogliere quanti necessitano di una mano tesa per riuscire a sopravvivere e tirarsi fuori dall'inferno delle guerre e dagli interessi dei grandi signori che affamano i territori occupati dalla loro ingombrante presenza.



Africa. Calabria. Italia. Venezuela. In una parola: World. Dappertutto c'è qualcosa da aggiustare. Vediamo il bicchiere mezzo pieno e collaboriamo insieme a chi soffre. Non diamo ascolto ai rumori elettorali. Lasciamoci trasportare dall'empatia, ragioniamo col sentimento che spinge alla fraternità e accogliamo chi è nelle condizioni peggiori delle nostre.
Enfatizzare sul bicchiere mezzo vuoto non porta a niente se non al terrore di vedere mostri anche laddove non ci sono.
Ascoltiamo e facciamo nostre le parole di Papa Francesco. Lanciamo salvagenti ai migranti e abbracciamoli. Anche noi siamo stati migranti.
Togliamo il cappio dal collo dei bisognosi, siamo tutti esseri umani con le medesime sacrosante necessità.

domenica 12 maggio 2019

al Presidente Sergio Mattarella

Sembra che la storia si ripeta. C'è stato un altro trascinatore di popolo che portò l'Italia alla seconda guerra mondiale. Invase l'Etiopia. Promulgò le leggi razziali. Inneggiò all'italianità e mise in ginocchio le classi deboli che lo seguirono ammaliati dalla sua oratoria e dal piglio deciso.

Diceva di proteggere i deboli e le famiglie. Convinceva a fare figli per la patria. Induceva la gente a denunciare i “nemici della patria”. Insomma fece tesoro delle paure dei deboli che non conoscevano pace ed erano soggiogati dalla povertà, costretti al duro lavoro dei campi e delle miniere senza speranza per un futuro migliore.

Seppe, non c'è dubbio alcuno, fare leva sulle esigenze primarie dei singoli e, peggio, sui nuclei familiari che si passavano, quando andava bene, i vestiti dal più grande all'ultimo nato. La giacca del padre si trasformava in cappottini per i piccoli. Il “vancale” delle donne anziane poteva essere riciclato in mantelle per i piccoli.
L'educazione sull'economia domestica era una materia che si insegnava nelle scuole alle femmine.

Oggi, nella repubblica democratica italiana abbiamo un ministro degli interni che sparge bile nei comizi delle piazze e risponde alle contestazioni con insulti verbali a chi dissente.
Prima gli italiani! Dice. Disconoscendo la parità suggerita dalla Carta Costituzionale redatta dai Padri Costituenti nell'immediato dopoguerra.


Può un ministro della Repubblica comportarsi in questo modo?
Può essere di parte?
Eppure fino a poco tempo addietro apostrofava quanti nati al sud “terroni”. Voleva la secessione, costruire un muro per dividere l'Italia in due. Gridava “Roma ladrona” e nel frattempo scomparivano 49milioni di fondi pubblici quale finanziamento alla lega nord dalle casse del suo partito originario.

No! un Ministro della Repubblica deve essere ineccepibile es la piazza lo contesta deve chiedersi perché, non andare allo scontro per nessun motivo al mondo men che meno per fini elettoralistici.

Un personaggio così, che comunque, ha fatto giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica quale servitore dell'Italia, nella sua nuova veste di Ministro deve essere sopra le parti e osservare i dettami della Costituzione più bella del mondo.

lunedì 15 aprile 2019

Umiltà: dalle parole ai fatti

Il commovente gesto francescano ha colpito nel profondo. Nessuno si sarebbe mai aspettato che un uomo anziano che fa fatica a camminare e a genuflettersi avrebbe fatto un'azione simile.
Quest'uomo mi ricorda la mistica di Paravati: mamma Natuzza. Anche lei, nonostante gli acciacchi e le sofferenze indicibili che le impedivano di condurre una vita normale, fino all'ultimo invitò alla preghiera e alla misericordia.

Il gesto del Papa, inginocchiato a baciare i piedi del presidente sudsudanese Salva Kiir, dell'ex presidente e leader dell'opposizione Riek Machar, e degli altri vice presidenti designati, tra cui Taban Deng Gai e Rebecca Nyandeng, è stato tanto spontaneo quanto insolito. Un modo per chiedere loro di prestare ascolto al grido della gente che in quella regione è schiacciata da un destino segnato da carestie, guerre e violenze.

“A voi tre, che avete firmato l’Accordo di pace, vi chiedo come fratello, rimanete nella pace. Ve lo chiedo con il cuore. Andiamo avanti. Ci saranno tanti problemi, ma non spaventatevi, andate avanti, risolvete i problemi. Voi avete avviato un processo: che finisca bene. Ci saranno lotte fra voi due: sì. Anche queste siano dentro l’ufficio; davanti al popolo, le mani unite. Così da semplici cittadini diventerete padri della Nazione. Permettetemi di chiederlo con il cuore, con i miei sentimenti più profondi”. Questo l'accorato appello di Papa Francesco che ha anche aggiunto: “Confermo il mio desiderio e la mia speranza di potermi recare prossimamente, con la grazia di Dio, nella vostra amata Nazione, insieme ai miei cari fratelli qui presenti.

Ebbene, nel momento storico più buio degli ultimi decenni in cui la maggior parte cerca il superuomo pronto a gonfiare il petto per sottomettere i presunti nemici, disperati che scappano dalla terra d'origine con sofferenza cercando asilo e comprensione, il capo della chiesa cattolica si prostra ai piedi dei capi del Sudan del sud. Il suo gesto, ai miei occhi, ha una duplice valenza: implora l'impegno per la pace che, guarda caso, è determinata dai rappresentanti di un Paese poverissimo e nel contempo ricorda a tutti che non esiste il concetto di “razza” come è erroneamente inteso nelle frange nazionaliste e xenofobe. Francesco si inchina davanti a persone di colore e cultura differente dalla nostra.

martedì 19 marzo 2019

la legge del mare

Fuori le mura del porto oltre i bracci di cemento il mare è gonfio. Il peschereccio placido entra nel grembo marino da poco restaurato. I pennelli di cemento proteggono dalla furia degli elementi pescherecci e pescatori che, tra le acque calme, scaricano il pescato.
Sulla banchina c'è ancora qualche marinaio e un discreto andirivieni di curiosi che sbirciano nelle stive.

“Questo pesce non è in vendita al dettaglio. È destinato alla ristorazione.” dice un marinaio rivolgendosi ai passanti. Gli avventori scuotono la testa in segno di disapprovazione e mestamente lasciano il molo.

Lo specchio d'acqua piatto e trasparente trasmette serenità nonostante il fragore e gli schizzi che s'intravedono al di sopra dei blocchi di cemento frangiflutti.


È un pomeriggio qualunque qui in Italia. Un pomeriggio di sole. Molti pensionati o presunti tali approfittano per fare due passi, respirare aria iodata e prendere un po' di sole tiepido. Oggi la temperatura è mite. E pensare che solo ieri faceva freddo! E il vento gelava il naso.
Pensa a quei poveretti che sono bloccati al largo. 49, sono 49! Dice un signore al suo compagno di passeggio.
Certo, col mare mosso, costretti su una imbarcazione senza potere approdare in un qualsiasi porto perché qualcuno ha deciso così, non è una cosa che faccia stare allegri.
Il fine giustifica i mezzi?
Non so se Machiavelli avrebbe coniato comunque l'infelice frase se si fosse trovato in un barcone col marchio di migrante tatuato sulla pelle . O se fosse costretto a fare da scudo umano...  Però ancora c'è qualcuno che rispetta e onora la legge del mare:“I migranti sono i benvenuti a Lampedusa”. Questo il commento del sindaco Totò Martello.
Salvi?...ni. mah. ancora non sappiamo...
Intanto i gabbiani volano liberi. E le barche stanno in rada.

venerdì 22 febbraio 2019

Toponomastica dei saperi

Bi/sogni.

Ogni volta che

cadi
ti rialzi e riparti.
Non importa quante volte
quando devi sopravvivere.
Bisogni impellenti inducono
all'azione
Raccogli le esigue forze
e vai!
L'impone
Il diritto alla vita!
La
Necessità di
Sopravvivere!,
Spinge a sognare,
attraccare in terre nuove.
Terre lontane popolate
dalla cultura del bello
di gente
già esule
che si spera
accogliente
giacché tutti
i popoli
vittime di 
ambagi
hanno subito migrazioni forzate.

Sogni fragili.
Barchette di carta
dove far navigare pensieri e storie.
Poetiche.
Sogni ad occhi aperti
che fanno di necessità
virtù.
Bi/Sogni dimenticati
Sconosciuti all'opulenta
viziosa
cinica
giostra del consumismo
che governa gli istinti più bassi
dell'umano ego
nonostante la
toponomastica
dei saperi contemporanei che rende virtuale e minimizza
rilegando nel mondo altro dei like
 fame e speranze degli ultimi.

martedì 12 febbraio 2019

Oggi come nel '38?

Il novecento è stato un secolo di cambiamenti sociali e culturali. Alcuni eventi drammatici mutarono completamente le vite e i destini di intere famiglie.
Quando le ideologie ammorbano le menti confondono fino ad annientare l'intelligenza emotiva.
L'empatia è violentata, annullata dal credo comune che pone e teorizza barriere facendo leva tra le paure della gente . Le leggi razziali scritte appositamente per creare falsità e persuadere i deboli hanno generato oscurantismo e terrore; hanno creato brutture inimmaginabili nei giovani di oggi abituati alle realtà e alle guerre virtuali.
Nel 1938 si scrisse una indegna pagina di storia che calpestò la dignità degli italiani e del genere umano.
Solo dopo l'armistizio e con l'intervento delle Nazioni Unite tornò la libertà e la democrazia.
Il 25 aprile del 1945 segna l'inizio di una nuova era: la liberazione (fisica) dell'oppressore delle sue farneticanti idee.

La guerra fu strumento di sopraffazioni e vendette personali che resero possibili biechi e oscuri interessi economici anche nei piccoli centri. Invidie e vecchi rancori furono contrabbandati e venduti al nemico per codardia o mero tornaconto.

Dopo i disastri della guerra ebbe inizio la restaurazione. Anche la cultura ebbe grandi e entusiastici slanci. Nelle teste degli europei c'era voglia di cambiamenti. Chiunque, in Francia o in Italia, in Spagna come in Grecia aveva un sogno da realizzare ed era convinzione comune di poterlo attuare. Le paure erano state esorcizzate! Il boom economico prometteva tranquillità e benessere e le lotte degli operai e studenti del 68 intendevano porre le basi alle ingenue teorie inneggianti ad una società più giusta e solidale per creare un mondo migliore.

Che dire oggi a chi teorizza la chiusura dei confini, innalza muri, vende donne uomini e bambini?

sabato 13 ottobre 2018

LA FAME DEGLI ALTRI

È un caso che da nord a sud soffi il vento della paura? E che qualcuno la cavalchi, faccia la voce grossa e imponga atteggiamenti irriguardosi verso il prossimo?

Secondo quanto riportano i mass-media pare che da Lodi a Riace valga il concetto manicheo della “legalità” ad ogni costo. Vale a dire: “l'osservanza incondizionata delle leggi scritte dalla classe politica alla guida del governo temporaneo” dell'Italia. Che, guarda caso, cozza contro il pensiero liberale degli italiani.
Eppure, come ha ricordato il Presidente Mattarella, affinché nessuno possa sentirsi “padrone assoluto” dei destini comuni, i padri costituenti valutarono e misero nero su bianco tutta una serie di discipline e figure istituzionali a salvaguardia della Repubblica democratica in cui viviamo: l'Italia.

Nonostante ciò un pensiero si insinua nelle teste insicure e si nutre delle paure inconsce di quanti fanno fatica a tirare la giornata.
La rabbia dei poveri e dei nuovi poveri cittadini italiani si manifesta e diviene azione coercitiva violenta verso il diverso che viene da oltre confini e rasenta la xenofobia.

A Lodi i bambini extracomunitari non possono più accedere alla mensa scolastica e ad altri servizi se non dopo la presentazione di documenti forniti dagli Stati di provenienza dei loro genitori che attestino lo stato di povertà e nullatenenza.
(???)

Mentre per il caso Riace, con una circolare il Viminale ha disposto il trasferimento dei migranti accolti nei centri del Comune calabrese preso ad esempio e studio sull'accoglienza da mezzo mondo, ha chiesto all'amministrazione comunale la rendicontazione di tutte le spese sostenute, sollecitando "ad inviare la relativa documentazione secondo le modalità previste dal manuale di rendicontazione Sprar".
Secondo quanto si apprende, già dalla scorsa estate il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall'amministrazione di Riace. Nel 2018, il Comune calabrese non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco Mimmo Lucano - agli arresti domiciliari proprio per l'inchiesta che riguarda la gestione del “modello Riace” era stato avvisato della revoca dei finanziamenti ufficializzata all'inizio di questa settimana. "Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell'uso di fondi pubblici, nemmeno se c'è la scusa di spenderli per gli immigrati", dice in proposito il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
… e i fondi pubblici intascati dalla lega? 49Milioni di rimborsi elettorali spesi arbitrariamente ma non per scopi umanitari? Non che questo episodio giustifichi qualcuno o qualcosa ma quando i soldi sono spesi per scopi umanitari e manca qualche pezza giustificativa è tutta un'altra storia.
La vita umana vale ben più dei diamanti...
È senz'altro per questo motivo che il Viminale dispone il trasferimento dei migranti gestiti dal comune di Riace e chiede la rendicontazione di tutte le spese sostenute. Una decisione, contenuta in una circolare del 9 ottobre e che arriva a pochi giorni dall’udienza del tribunale del Riesame prevista per il 16 ottobre che dovrà decidere su Mimmo Lucano, sospeso dal 2 ottobre, da quando è ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio.


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