Bangladesh, il dramma di un Paese povero
La causa che genera i mali peggiori si chiama profitto.
È per profitto che si organizzano gli
attentati terroristici camuffati da religiosità oltranzista.
È per profitto che si organizzano gli
esodi di massa.
I viaggi della speranza che iniziano
dall'Africa sono sempre e comunque fruttuosi per chi li organizza e
li gestisce. Mediamente un viaggio costa sui 15,20mila euro. E chi
non ha i soldi per pagarselo è usato come fonte per pezzi di ricambi
umani. Chi non paga per intero il viaggio è ucciso! Gli espianti di
organi venduti clandestinamente movimentano giri di affari
inimmaginabili.
Cifre da capogiro fanno muovere e
aumentano la cupidigia umana. In Africa e nel resto del mondo!
Le drammatiche notizie che giungono dal
Bangladesh scaturiscono anch'esse dall'assurda teoria affaristica dei
mercanti, e, forse, dalla deprecabile teorizzazione oltranzista opposta. Analoga a quella vissuta in Italia negli anni di piombo.
Le vittime erano in Bangladesh perché
lavoravano nell'industria tessile, un settore particolarmente
sviluppato nel paese, dove molte grandi firme internazionali hanno
spostato parte della produzione per via della manodopera a bassissimo
costo.
Il mercato tessile in Bangladesh è
diventato per moltissime griffe internazionali una riserva preziosa.
Jeans e altri capi esposti nelle migliori boutique a prezzi
esorbitanti, qui, sono prodotti con pochi centesimi. Un operaio o
operaia del tessile percepisce non più di settanta euro al mese.
L'aumento salariale è avvenuto dopo i drammatici incidenti del 2013 (allora era di 38€ mensili), quando un intero fabbricato si è sgretolato sotto il peso dei
macchinari installati sui solai non adatti a reggerli.
Nel complesso del Rana Plaza, che
ospitava diverse fabbriche a basso costo di vestiti, una banca e un
centro commerciale, al momento del crollo si trovavano circa tremila
persone. Più di ottocento sono morti e molti altri sono rimaste
inabili al lavoro.
Oggi si torna a parlare del Bangladesh
per un'altra strage a Dhaka, centro importante per la movimentazione
manifatturiera tessile. Una carneficina dal sapore ideologico, vista
la cultura degli attentatori, maturata in un ambiente repressivo e
schiavizzante. Comunque, se così fosse, rimane un gesto riprovevole.
Il mio cordoglio va alle famiglie delle
vittime. Siano esse in Bangladesh, in Africa, Europa, America.
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