Parlare dei problemi locali senza
soffermarsi su quanto accade nel mondo in generale e nel particolare
sulla strage di Nizza potrebbe sembrare un piangersi addosso di
qualcuno che guarda solo ed esclusivamente al proprio ombelico.
Potrebbe ma non è così!
Ritengo che le rivoluzioni debbano
partire principalmente dal proprio ombelico, dalle necessità. Anzi, prima ancora dalla
propria testa. Dai bisogni primari quale la cultura che amplia la conoscenza e i saperi.
Qualcuno ha detto che per cambiare in
meglio la società e renderla attenta ai bisogni comuni non c'è
bisogno di andare in guerra, uccidere chi la pensa diversamente dai
“buoni”. Per cambiare il modello di vita sociale attuale che si è
dimostrato inadatto si deve fare un'azione purificatrice ed eliminare
le scorie tossiche ancorate all'ego, all'accumulo forsennato di beni che ci portiamo dentro forse perché posseduti da fame atavica.
Che significa? Significa che dobbiamo
cambiare noi per davvero! Dobbiamo comportarci bene col prossimo che
sta male. Saperlo accogliere. Accettare la sua cultura. I suoi usi e
la sua religione.
Ho letto che ad un prestigioso uomo
dello Stato alcuni hanno proposto di candidarsi alla presidenza della
regione Calabria nelle recenti votazioni e che lui ha rifiutato
perché ritiene l'apparato regionale malato, una “ndrangheta
silenziosa” estremamente efficace. Una sorta di connubio tra
massoneria e “ndrangheta con propri uomini messi lì a gestire ogni
progetto che porta soldi e affari nelle tasche degli amici. Ma, si
può asserire senza essere smentiti che, se ci sono direttori
generali nello stesso posto da vent'anni e da incensurati gestiscono
la cosa pubblica con metodi discutibili è perché i politici eletti
sono figure deboli e impreparati a guidare la farraginosa macchina? E
quindi, in-consapevolmente hanno favorito le clientele denunciate da
Gratteri, Oliverio e Magorno?, nonostante lo
strumento dello spoil system che permette al vincente di mettere nei
posti di comando persone fidate e in linea con i pensieri del
governatore eletto?
No. non sono analisi che non ci
riguardano. E neanche possiamo indignarci. Non ne abbiamo il diritto!
Visto che abbiamo abbassato lo sguardo o lo abbiamo rivolto altrove.
O, forse, incolpevolmente, siamo stati distratti dalle notizie
roboanti dei media. Notizie come le stragi terroristiche, cataclismi,
o. peggio, gossip che acchiappano prima e meglio depistando i
cervelli dall'immediato bene comune per teletrasportarli in mondi
virtuali.
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