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venerdì 18 ottobre 2024

Bella, ciao!

 Giorgia, ci sei?

Il prodotto interno lordo è migliore al sud! ma davvero?

Gli esponenti del governo meloni hanno la faccia tosta e non si vergognano di enfatizzare concetti simili. 

Beati i poveri (sob)

Dopo l'elogia alla povertà del cognato della Giorgia nazionale che asseriva la bontà dell'alimentazione naturale priva di sofisticazioni e che i poveri hanno la fortuna di poter fare perché si coltivano le verdure negli orti, arrivano a ruota libera gli altri dell'allegra banda a sciorinare stronzate. E a furia di dirle ci credono! E quel che è peggio in molti abboccano all'esca. 

giovedì 8 agosto 2024

Barboni, senzatetto, accattoni di periferia

 


L’ho visto dormire profondamente steso sul sedile della macchina  parcheggiata all’ombra del tiglio. Dormiva al posto di guida della vecchia alfaromeo nera. Una macchina che, se comprata nuova, sarà costata un botto. L’alfa romeo giulietta jtdm è stata un oggetto di culto per gli alfisti e certamente chi se la poteva permettere non aveva problemi di soldi. E, vederla in questo stato, la dice lunga sulla sorte del suo proprietario. …

venerdì 15 settembre 2023

Giorgia, più diva che statista

 

Chi vive male ragiona male e mangia peggio!

Dopo tanto tempo, finalmente un governo politico votato dagli elettori che sono andati alle urne. Non vi è stata una grande affluenza ma quella percentuale che ancora crede alle favole urlate dai palinsesti e nelle piazze ha dato credito alle fandonie che voleva sentire e farsi dire.

Prima gli italiani. Basta accise sui carburanti. 10Mila posti di lavoro e via dicendo. Le promesse, dette forse in buona fede, non sono state mantenute.

La Meloni sfoggia due tre vestiti finemente tagliati sulla sua persona e un trucco accurato per ogni occasione. Non è la borgatara di qualche tempo addietro quando faceva militanza attiva ma dimostra di essere cresciuta e sa come presentarsi in pubblico. Peccato che adesso non urla più a favore degli ultimi e di quanti, moltissimi, afferrano la vita coi denti da cani affamati da un sistema economico finanziario che sa come assoggettare il pensiero politico e riportarlo a più miti consigli.

I migranti stanno diventando un boomerang per la politica assurda di Salvini e della destra in genere. Mentre i posti di potere sono assegnati a parenti e assimilati nelle fila di governo.

sabato 26 novembre 2022

Le lobby dietro ogni abuso sociale

 

Le parole prive di senso logico per chi soffre a causa di una guerra sono quelle che non la fanno smettere. Sono quelle parole altalenanti che dicono una cosa e subito la smentiscono. Intanto i bombardamenti continuano a mietere vittime e a seminare distruzioni.

La tragedia è alle porte in Ucraina. Il generale inverno (cit.) saprà essere alleato degli invasori?

Intanto i test continuano. Le industrie delle armi e le lobby accreditate gioiscono: gli affari sono in crescita!

Chissà, in tempo di pace forse si sarebbero ritenuti soddisfatti entrambi, commercianti e committenti guerrafondai, nel vedere i conti in crescita. Le industrie belliche, da una parte all'altra del globo terrestre, sono le uniche a non soffrire per la mancanza di commesse.

Intanto il natale è prossimo! E tra i calcinacci dei palazzi distrutti dalle bombe sovietiche non s'intravedono luci intermittenti. Lì i bambini non giocano al caldo delle case aspettando Santa Claus. Le calze non servono appese al caminetto, sono più utili indossati ai piedi per tenerli caldi. Quello che ancora non manca ai bombardati è il cibo. Le derrate alimentari donate dalle persone che guardano la guerra come un male supremo inflitto dalla prepotenza umana seguono canali contrassegnati dalla pietà e solidarietà differenti e in antitesi dagli accordi dei trafficanti delle armi che alimentano la guerra e gettano acqua sui timidi focolai di pace.

domenica 6 novembre 2022

Lettera aperta a Giorgia Meloni

 Cara Giorgia ti scrivo:

Sbarchi selettivi e decisioni restrittive sono la dimostrazione muscolare di vecchi e nuovi personaggi che, pur snocciolando rosari e esponendo immaginette sacre, calpestano il sacrosanto diritto alla vita dei più deboli. Per lo meno questo è il messaggio che arriva a noi che subiamo le notizie.

Persone inermi gettate su carrette e gommoni in mare aperto quasi fossero merce avariata da eliminare. C'è, inutile nasconderlo, un mercato umano dietro ai derelitti giunti sule nostre coste. Ci sono interessi enormi di governanti collusi. C'è cannibalismo!


mercoledì 17 agosto 2022

Assorbenti gratis in Scozia e in Italia? ticket a volontà

 

Tre euro. Come tre euro? E l'esenzione? L'esenzione non copre l'importo del farmaco per intero, questo è un farmaco di ultima generazione ma può optare per il generico che ha la stessa formula ed è dispensato completamente dal servizio sanitario nazionale senza alcun aggravio per gli assistiti. …

Inutile discutere col farmacista. Le disposizioni regionali sono queste!

La sanità in Italia è un colabrodo. In Calabria ancora peggio!

Il disavanzo regionale causato dalle gestioni allegre che hanno consentito rimborsi ripetuti alle case di cura private è cresciuto negli anni in maniera esponenziale. I brogli stanno venendo al pettine degli inquirenti che visionano i conti nell'intreccio dei dati messi a disposizione dall'ufficio liquidatore regionale e i debitori.

Il debito è talmente alto da non consente neppure agli ammalati cronici di accedere a determinate terapie prescritte dagli specialisti. Persino gli assorbenti previsti per l'incontinenza sono calmierati.

L'assurdo è quando i farmacisti dicono: “è un farmaco in classe c”. e chiedi: che significa? Significa che è dispensato gratuitamente solo ai superstiti di guerra!

(I farmaci di classe C sono i farmaci a totale carico del paziente (eccetto i titolari di pensione di guerra diretta vitalizia - legge 203/2000). )

certo, c'è il mare tra il nostro sistema assistenziale e quello della Scozia, una lontananza siderale se si pensa all'ultima legge del parlamento che ha deliberato di erogare alle donne gli assorbenti per una semplice questione di equità

Da lunedì 15 agosto chiunque ne ha bisogno può ottenere gratis i prodotti per il ciclo mestruale. La Scozia diventa così il primo paese al mondo a combattere fattivamente la "period poverty" (povertà mestruale), garantendo l'accesso gratuito agli assorbenti a tutte le donne che possono ritirarli nelle farmacie, nei centri giovanili ma anche nei luoghi istituzionali dei saperi: università e scuole.

La legge, presentata nel 2019 dalla parlamentare Monica Lennon e approvata nel novembre del 2020 adesso è un dato certo.

Anche altri Stati stanno dimostrando sensibilità in merito: in nuova Zelanda per esempio i prodotti mestruali sono gratuiti per le studentesse, mentre in Canada e Regno Unito è stata eliminata l'Iva sugli assorbenti. E in Italia? Con l'ultima legge di bilancio l'imposta è stata ridotta sui prodotti mestruali dal 22 al 10%.



lunedì 14 marzo 2022

Ucraina, come le mosche al miele

 

Quando c'è un conflitto e dalle parole si passa ai fatti Molte cose non convincono.

Non convincono le prese di posizione salottiere. Quelle cioè esternate nei salotti mediatici delle televisioni e dei social-media. Non convince l'aumento indiscriminato dei prezzi dei beni di largo consumo. E non convince affatto il frastuono delle bombe gettate indiscriminatamente sulla gente.

I palazzi crollano e le macerie sotterrano le speranze di pace di quanti incolpevolmente vi rimangono seppelliti.

L'Ucraina è una terra ricca. Che fino ad oggi ha prodotto merce umana da esportazione. Ha prodotto badanti e colf, bambini da adottare e per i quali commuoverci.

Intanto:

Il suo sottosuolo ha minerali che fanno gola. Non è quindi una questione di veti ideologici. Non è un fatto di destra o sinistra, di oscurantismo dittatoriale o democrazia. È un fatto di egoismo la guerra che si sta combattendo lì!

Nessuno mai si è preso la briga di andare a vedere perché altri popoli muoiono di fame e sete o perché alcune etnie sono deturpate da malattie che in altri luoghi sono state debellate da decenni e che basterebbero pochi centesimi per eliminarle anche lì.

I grandi imperi economici non sono preoccupati dalla situazione economica e sociale delle periferie degradate in cui la gente rovista nelle discariche in cerca di qualcosa che possa sfamare le povertà vestite d'ossa che puzzano di fame e sete.

Le scorpacciate salottiere fatte di numeri e statistiche cervellotiche sulla pandemia hanno ceduto il passo al voyeurismo macabro e alla retorica dei buonisti dell'ultima ora.

La spartizione delle lobby, quella che fa guadagnare montagne d'oro, petrolio, gas, alluminio e minerali rari non riguarda i popoli che vogliono vivere in armonia.

La spartizione è per pochi. Gli stessi che hanno mandato gli ignari a morire. Gli stessi che comandano dove seminare morte in nome di ipotetici ideali religiosi e politici.

Oggi il teatro di guerra è situato nel cuore d'Europa. Ma se abbattiamo per un attimo la geografia e le lingue rimangono in piedi le persone fatte di corpi caldi, sangue, carne, pelle. Corpi pensanti! Saturi di sentimenti. Emotività. Empatie.

L'Ucraina è una terra ricca, sì! Ma la sua ricchezza non è condivisa. È monopolizzata da sempre . L'unico dato condiviso ha un nome ben noto che accomuna la quasi totalità degli uomini che stanno fuori e molto lontane dalle barricate innalzate dalle logiche spartitorie delle lobby di potere. Persone che vivono in povertà. che sperano, che stanno all'odore come le mosche attorno al miele protetto dalle api operaie

sabato 11 dicembre 2021

Povertà

 

Manca l'acqua!

È domenica ma il supermercato vicino casa è ancora aperto. Cinque minuti e sono lì. Tra gli espositori una donna di mezza età osserva la merce esposta. Legge le indicazioni. Confronta il peso e mette nel carrello quella che costa di meno.

Il carrello della donna è semivuoto: biscotti per la prima colazione, direbbe qualcuno, anche perché c'è un bric di latte da litro tra le poche mercanzie che non si vedono tra gli spot in tv e nemmeno tra i consueti costosi spazi pubblicitari dei mass-media. Una bottiglia in plastica verde contenente detersivo multiuso. Una confezione di pasta e qualche merendina.

Il discount è semivuoto. Non c'è fila alle casse. La signora mette la spesa sul nastro. Il commesso passa il codice dei prodotti sullo schermo e: sono 7€ e50 signora. Lei porge la carta prepagata ma il sistema non l'accatta: transazione fallita! Signora non ricorda il pin? Chiede il commesso. vuole riprovare?

La carta non ha credito.

E mò come faccio? Mi serve sta roba! … non ho soldi con me … senta posso lasciare qui la spesa? Arrivo un attimo a casa e torno subito, tanto abito qua vicino. Sì signora non si preoccupi. Intanto la poggi lì. Lascio il suo scontrino in sospeso altrimenti mi blocca la cassa.

Ha mani ruvide e unghie rotte la signora; mani screpolate messe a dura prova dall'inflessibile lavoro domestico! Non un filo di trucco sul volto emaciato.

È una donna che si dà da fare. Una donna che forse sbriga anche qualche lavoretto in nero per potere arrotondare il tanto criticato “reddito di cittadinanza”. Una donna che forse va a fare servizi domestici o che lava le scale per 5€ l'ora.

lunedì 11 maggio 2020

Sopravvivere

La povertà, la miseria è dietro l'angolo ma molti lo ignorano. non c'è bisogno di andare lontano per compiere buone azioni. Fare volontariato. Aiutare chi sta peggio della media in una società che basa le sue regole sul consumo alimentare e modaiolo. Tra capi griffati e altri prodotti destinati al consumo veloce esistono realtà allarmanti.

Nelle ultime ventiquattr'ore due notizie hanno turbato le certezze emotive di quanti vivono superficialmente la realtà credendo di essere al centro del mondo e rivendicando con rabbia le proprie esigenze: una riguarda la liberazione di Silvia, la ragazza in missione tra la gente povera del terzo mondo; l'altra, più drammatica proprio perché ce l'abbiamo dentro i nostri confini geografici, documentata da Domenico Jannaccone fa conoscere lo stato di degrado in cui vivono molti poveri. Famiglie composte di genitori, nonni e bambini che vivono in baracche e campano del duro lavoro nei campi dai quali traggono sostentamento. Il loro cibo è composto dai prodotti della terra che nascono spontanei o coltivati.

Vite che si snocciolano in ambienti rarefatti a contatto con gli animali domestici tra sporcizia e miseria. Esperienze accumulate nei giorni che si susseguono tutti uguali, lottando per la sopravvivenza fisica in baracche prive delle più elementari forme di igiene senza acqua corrente.

Degrado! Che tocchi con mano e ti penetra dentro. Smuove le coscienze la vista di persone che non sognano i vestiti griffati o il telefonino di ultima generazione. Persone che si riscaldano al fuoco della legna trovata nelle campagne. Anziani e bambini forgiati alla vita fin dai primi passi e invecchiati dagli stenti. Gente che campa. Sopravvive … nell'indifferenza dei sovraesposti dai media


venerdì 2 febbraio 2018

Alla mensa dei poveri

Trovare lavoro è difficile. Intendo un lavoro serio e dignitoso. Un'occupazione che dia senso all'essere e al fare delle persone.

La logica attuale incentrata sul profitto delle aziende e anche sulle risorse economiche dello Stato condiziona le politiche occupazionali. Assistiamo a decisioni impensabili. Solo fino a qualche anno addietro i diritti acquisiti erano intoccabili. Le maestre e i maestri diplomati al “Magistrale” erano titolati all'insegnamento nelle scuole primarie e dell'infanzia. E una volta vinto il concorso, nessuno, salvo eventi straordinari che esulavano dai conti della pubblica amministrazione, si sognava di rimuoverli dall'incarico. C'erano da fare i corsi d'aggiornamento. Ma questi erano e sono tutt'ora inclusi nel percorso formativo.
La buona scuola di Renzi non ha funzionato! Eppure sarebbe bastato un po' di lungimiranza e comprensione. Sarebbe bastato mantenere e confermare lo stato acquisito dei docenti vincitori di concorso. Esaurire l'iter in vigore per ripartire in un secondo momento con le nuove regole.
Invece no!
Sembra che qualcuno goda ad emanare sadiche decisioni nascondendosi dietro la coperta della “legge Fornero” per quanto concerne pensioni e assistenza sociale erogata dall'inps ma anche in altri ambiti come la scuola e il lavoro in generale.

L'esistenza dei singoli è condizionata dalla ricchezza materiale. I datori di lavoro impongono le loro scelte. Per ultimo amazon che, con la scusa di “guidare” i lavoratori all'interno dei magazzini per trovare la merce e velocizzare il compito di ricerca” propone un braccialetto elettronico munito di memoria, di fatto potrebbe rivelarsi uno strumento di controllo dei lavoratori.

Intanto i “vecchi” sono messi all'angolo. Dai 50anni in poi non c'è posto per nessuno nel mondo del lavoro. Persino lo Stato coi vari provvedimenti definiti lpu e lsu, voucher o buoni lavoro, ha sfruttato il lavoro dei “vecchi” lavoratori congedati, loro malgrado, dalle fabbriche di vecchia concezione che per stare al passo coi tempi hanno chiuso e delocalizzato le produzioni.

La politica ha illuso. E dopo infinite parole ha partorito anzi ha abortito le modifiche alle pensioni: APE, APE SOCIAL coi relativi gradini e le colonne montanti.
Se lavorare è quasi vincere alla roulette andare in pensione è utopia. Sarà per questo motivo che le mense dei poveri sono sempre piene?

venerdì 20 ottobre 2017

Povertà.

(Appunti quotidiani di un giorno qualunque).

 

Illuminami! Chiedo alla forza che governa la vita e la morte terrena. Ilumina tutti.

La follia domina le menti e ordina azioni inumane.
Si uccide in nome di una religione.
Si governa il potere in nome di una politica che mortifica l'intelligenza.
Si edificano cattedrali religiose per esaudire bramosie terrene.
Tutte Volontà prettamente umane volute da ipotetiche entità celesti. E da ambigui domini sorridenti.

Politiche umanitarie, attente e soggiogate dall'economia, muovono le nostre azioni.
La potenza del denaro condiziona le civiltà. Ieri come oggi.

La fame rende schiavi.

L'uomo anziano, in attesa, nel parcheggio del supermercato, si avvicina titubante, timoroso, chiede qualche spicciolo.
Pelle e ossa. Si scusa. Ma ha fame! E senza soldi è difficile eludere i cassieri.
Minuto. Capelli bianchi e barba rasata da qualche giorno. Ringrazia. Mette le monete in tasca e si dirige all'interno. Contando mentalmente quanto fa un etto di mortadella e un panino.

Il falco cala improvviso. S'avventa sulla preda. Il ratto corre. Cerca la salvezza tra le macchine e i cespugli. Inutilmente.

lunedì 28 agosto 2017

Cervelli in ferie

È tempo di bilanci o della caccia alle mosche perché fastidiose?

L'estate sta finendo, cantavano i Righeira.
Anche per chi non è mai iniziata, l'estate è ai titoli di coda. Ridicolo se pensiamo a quante speranze leghiamo questo periodo dell'anno. È come la fine e l'inizio di ogni anno. Di quando auguriamo ogni bene per noi e i nostri cari. Accorgendoci, però, che il giorno seguente è uguale agli altri giorni. Niente è cambiato.

Col caldo, dicono gli esperti, gli ormoni si risvegliano dal letargo invernale e sia l'uomo che la donna vanno in cerca di avventure quando non hanno la mente ingombrata da problemi ben più gravi e seri o alterata da droghe.
La violenza del branco avvenuta a Rimini è una delle tantissime conseguenze addebitabili all'emarginazione culturale e sociale. Ma non è questo il momento per tentare un'analisi sociologica. Ci sono già gli scienziati della comunicazione impegnati a tenere banco nelle tv.

Ritengo che solo il buonsenso e una sana propensione al dialogo potrebbero alleviare alcune delle problematiche sociali.

Non v'è dubbio! I problemi attuali sono molteplici: fame, povertà vecchie e nuove; calamità; indolenza e insipienza delle classi dirigenti e degli organi che determinano le tendenze sociali guardando al proprio ombelico o all'immediato rendimento economico non migliorano i rapporti col diverso.

Emarginazioni sociali e culturali sono alibi ben sostenuti alla pari dei carrozzoni dell'antimafia parolaia. Seminari, salottini mediatici in prima e primissima serata acchiappano le menti deboli costretta a rimanere in casa e trovare compagnia nei talk show di pessima qualità culturale e morale.

La politica sembra essere lontana dai veri problemi che affliggono la gente comune.
Pensioni d'oro e stipendi che potrebbero sfamare interi paesi rimangono diritti acquisiti e perciò intoccabili.
La cecità dei sistemi capitalistici, meglio, la stupidità dei pochi e potenti ricchi amplifica gli egoismi e alimenta beceri populismi, consolidando, così, le povertà lasciando nella sfera delle condizioni sociali irreversibili i deboli e gli emarginati privati di ogni rappresentanza.

La guerra tra poveri è servita. … babbo caccia via queste mosche che non mi fanno dormire, mi fanno arrabbiare, com'è profondo il mare... cantava e ammoniva satiricamente l'indimenticabile Lucio Dalla

lunedì 4 luglio 2016

Bangladesh davvero l'Isis dietro gli attentatori?

Bangladesh, il dramma di un Paese povero


La causa che genera i mali peggiori si chiama profitto.
È per profitto che si organizzano gli attentati terroristici camuffati da religiosità oltranzista.
È per profitto che si organizzano gli esodi di massa.

I viaggi della speranza che iniziano dall'Africa sono sempre e comunque fruttuosi per chi li organizza e li gestisce. Mediamente un viaggio costa sui 15,20mila euro. E chi non ha i soldi per pagarselo è usato come fonte per pezzi di ricambi umani. Chi non paga per intero il viaggio è ucciso! Gli espianti di organi venduti clandestinamente movimentano giri di affari inimmaginabili.

Cifre da capogiro fanno muovere e aumentano la cupidigia umana. In Africa e nel resto del mondo!

Le drammatiche notizie che giungono dal Bangladesh scaturiscono anch'esse dall'assurda teoria affaristica dei mercanti, e, forse, dalla deprecabile teorizzazione oltranzista opposta. Analoga a quella vissuta in Italia negli anni di piombo.

mercoledì 18 marzo 2015

Europa, Italia. Cambiare leggi? No mentalità!

Non mi va di dare voti a Renzi e a chi governa insieme a lui. Tanto, la musica non cambia. E lo abbiamo visto per quanto riguarda gli scandali e le gratifiche personali a ministri, parlamentari e partiti politici.

I partiti politici hanno pieno potere decisionale nella gestione dello Stato. Sono loro, i segretari dei partiti politici, che decidono sulle leggi da scrivere e fare rispettare. E sono sempre loro che decidono le grandi manovre nelle operazioni pubbliche. Dalla legge elettorale all'etica spicciola comportamentale che trova sempre il “marchese del grillo di turno” che calpesta regole e uomini.
Mentre i privati, quelli che contano, pochi ma potenti, suggeriscono l'agenda della gestione finanziaria ed economica che poi si ripercuote nella popolazione, produce ricchezze o povertà.

La povertà si vive tutti i giorni. La si percepisce per strada. Si tocca con mano ed ha un profumo acre, la miseria degli uomini che hanno concesso privilegi a pochi e restrizioni a molti.

Mi tornano in mente le parole di una donna analfabeta ma toccata dalla bontà di Cristo, ogni volta che vedo qualcuno rovistare tra gli scarti alimentari o che fa molta attenzione ai prodotti in sconto nei negozi.
Mamma Natuzza si esprimeva con parole semplici che davano il senso vero alle azioni umane: “chi non soffre e non patisce non capisce”.

domenica 26 gennaio 2014

Truffe e malcostume, la GdF scova 3435 finti poveri

Bene! La guardia di finanza ha snidato 3435 finti poveri!!! ma non confondiamo i furbi, anche se sono tantissimi, con quanti, poveri, lo sono davvero.

Secondo la notizia diramata dalla GdF nell'anno appena concluso, la truffa complessiva pare si aggiri attorno ad 82 milioni di euro.

Ottantadue milioni di euro bruciati da 3.435 finti poveri che, pur non avendone alcun diritto, hanno usufruito di sconti su asili nido, mense scolastiche e libri di testo, servizi socio-sanitari a domicilio, agevolazioni su luce, gas, trasporti, PIU'
389 falsi invalidi scoperti sempre nel 2013, più
  • 4.210 casi di truffe nel lavoro agricolo,
  • 445 casi di frode agli assegni sociali,
In tutto nel 2013 sono spariti dalle casse dello Stato 5 miliardi a causa di sprechi nella pubblica amministrazione e di truffe ai finanziamenti nazionali e comunitari. Sono oltre 19 mila, sempre secondo la GdF, i soggetti segnalati all'autorità competente.
I militari hanno dunque arginato sprechi e bloccato frodi. Spulciato tra le carte di amministratori e funzionari pubblici. Evitato qualche abuso d'ufficio. Sequestrato beni e bloccato fondi.
Insomma hanno ottemperato alla loro missione. Ma ripeto, la politica non può gongolare e sciorinare ai media questi numeri. Anzi, la politica dovrebbe interrogarsi...

lunedì 18 novembre 2013

Politici Fuori dalle regole e dalla realtà

Enrico Letta dice che siamo in ripresa e che il 2014 è un anno importante per la ripresa.

Unimpresa rielabora i dati Istat e dice che ci sono (siamo) più di “9 milioni, 286mila in più (il 3,2%) rispetto al 2012 rientrano nel bacino delle persone economicamente "deboli"”.

Le cifre quantificano disoccupati e le ampie fasce di lavoratori in condizioni precarie, anche loro in crisi.
Poi, sempre secondo lo studio di Unimpresa ai 3,07 milioni di persone disoccupate, bisogna sommare i contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time (643mila persone) e quelli a orario pieno (1,63 milioni).

Vanno poi considerati i lavoratori autonomi part time (832mila), i collaboratori (430mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,56 milioni). Questo gruppo di persone occupate - ma con prospettive incerte circa la stabilità dell'impiego o con retribuzioni contenute - ammonta a 6,1 milioni di unità. Il totale del'area di disagio sociale, calcolata dal Centro studi Unimpresa, comprende 9,17 milioni di persone nel secondo trimestre 2013.

Perché un'associazione di imprese analizza il fenomeno dell'occupazione meglio del governo come se fosse dalla parte del lavoratore?

Non è un'anomalia! L'impresa fa il suo mestiere e sa bene che se non ci sono soldi nelle tasche degli italiani non ce ne sono neanche nelle loro perché chi non ha soldi non spende!

E gl'inciuciati del secolo che dicono? Dicono che tutto va bene! Mah, forse per loro. Specie per quanti assediano il Parlamento, non vanno mai a discutere e interessarsi dei problemi del Paese perché impegnati a curare i propri interessi o perché ignoranti.

Chi è fuori dalle regole e dalla conoscenza è fuori dalla realtà dei cittadini e del Paese.

sabato 5 ottobre 2013

Papa Francesco, un faro nel buio della ragione

http://aore12.blogspot.it
Da alcune sere non va in onda la trasmissione trash dei paccari, quella in cui i giocatori selezionati per la puntata chiamano i numeri del pacco da aprire sperando di portarsi a casa il contenuto del pacco più pingue che a volte, se si è abbastanza fortunati, col raddoppio, la vincita sale a un milione di euro.

Con l'esattezza non va in onda dal giorno della tragedia nel mare davanti Lampedusa.

Il Papa davanti all'ennesima tragedia della povertà ha parlato di VERGOGNA e ieri durante la visita nei luoghi che Francesco, il Poverello di Assisi si spogliò di ogni avere terreno e lo mise a disposizione dei bisognosi, ha rincarato la dose: per la prima volta, finalmente, un Papa parla al mondo secondo il Vangelo.

Esorta a rifuggire la mondanità, la ricerca del potere economico, l'essere presenti laddove si alimentano i bagordi, le feste pagate coi sacrifici umani. E, prima ancora, nei giorni passati puntò il dito contro i signori della guerra, i venditori di armi.

Finalmente un uomo di chiesa che parla indistintamente a tutti e denuncia le storture volute dall'uomo per magnificare la sua materia e espanderne l'ingordigia, l'avidità lussuriosa dispensatrice di morte.

Dopo le sue denunce, alcuni politici nostrani che si dichiaravano cattolici e militanti della fede (CL) noti alle cronache per i motivi resi noti dalle varie inchieste sembra stiano rivedendo i loro pensieri. Questi signori, almeno nella forma lessicale, sembrano più attenti, volutamente in sintonia con il pensiero di Papa Bergoglio.

Adesso è il momento di imporre alla troica e all'Europa tutta il valore della SOLIDARIETÀ. Evitare esodi biblici dovuti a fame, carestie e guerre. Non con leggi coercitive quali la Bossi-Fini che sono l'emanazione dei poteri tracotanti. Ma attraverso interventi diretti nei territori di appartenenza atti a prevenire i devastanti effetti tristemente noti della globalizzazione.

martedì 3 settembre 2013

Club prive per distinguersi dalla massa

courtesy archivio Iannino, dgtArt "bisogni"

ROMA 30mila€ per incominciare a distinguersi dalla massa! Solo Trentamila! Questa è la somma che ieri sera, durante il programma di Riccardo Jacona, svolazzava sulle bocche dei ricchi soci presenti tra i tavoli, il verde e ai bordi delle piscine del club privato romano. "qua le polveri sottili non arrivano" diceva gongolante il presidente del club. "qua abbiamo la classe dirigente, presidenti e primi ministri..."

La crisi, per loro, è un'astrazione! La crisi non esiste!

Mentre, a onor del vero, un altro signore ricco spiegava a Jacona la sua visione sulla cedolare secca sul patrimonio, ovvero la tassa sulle liquidità che lui personalmente suggerì ai vari governi, Monti compreso, indispensabile se si vuole uscire dalla crisi.

E poi si è vista Torino, capitale dell'auto made in Italy, stravolta dalle nuove povertà dopo l'abbandono della FIAT.


domenica 10 febbraio 2013

Monti, fai il nonno, vai ai giardini che è meglio

Monti, su rai news, parla di riforma del lavoro fatta da lui e dice di non averla potuto concludere per colpa della sinistra. Ma è scemo! Cos'altro avrebbe voluto vedere il caro prooff un'ecatombe? A me mi fa incazzare la sua stupida cadenza robotica perché non tradisce nessuna emozione umana quando spara le cazzate più assurde.
Dice pure che con lui, se vincerà le elezioni e sarà di nuovo primo ministro il pil aumenterà di sei punti. Può darsi ma a quale prezzo? Quante altre vite umane dovranno cessare di vivere? Quanta altra povertà dovrà fare ancora concorrenza alla miseria?

Altro argomento trattato riguarda la giustizia, questa volta, dice sempre il prooff, ostacolato dalla destra.

Monti, smettila di dire scemenze e di trattarci dall'alto in basso! Ricordati che tu sei stato messo lì dal Presidente della Repubblica e che hai giurato sulla Costituzione non per fare gli interessi della moneta ma per tutelare la crescita degli italiani.
Rileggila! Soffermati sui primi dieci articoli. Quali hai onorato?
Forse, dopo un bagnetto d'umiltà, riusciresti anche tu a pronunciare la parolina magica che serve per farsi perdonare quando si combinano cazzate. Ma la parolina da sola non basta! Non è sufficiente dire “scusate ho sbagliato tutto” per riportare tranquillità laddove è passata la falce e reciso tutele, lavoro, welfare e speranze.
Hai concesso, forse per inesperienza, a chi sta bene di continuare a gozzovigliare, vedi ricorso dei manager pubblici sui super stipendi della p.a.; e fatto terra bruciata attorno ai bisogni della gente comune. Hai abbassato persino i buoni pasto dei dipendenti! Ma è inutile continuare. Conosci bene le tue manchevolezze.

No, tu non sei un buon governatore di anime! Impegna il tuo tempo futuro a giocare con i nipotini. Forse, se stai a contatto con la realtà dei nonni che portano i nipotini ai giardini, forse, anche tu comprenderai la realtà di chi sopravvive.

martedì 27 novembre 2012

c'è spazio per un nuovo umanesimo?


Possiamo parlare di lotta di classe?

Nell’era di internet, (che sembra avere indotto a dimenticare persino il ricordo del lavoro manuale nei campi e nelle officine) può sembrare anacronistico pensare di rileggere uno di quei vecchi libri stampati con l’inchiostro ed ancora più impensabile sarebbe ripercorrerne la composizione tipografica fino alla rilegatura finale. Oggi i pensiero filosofico antico o moderno corre da un capo all’altro del mondo in un batter d’ali. E non solo!

Anche la speculazione dialettica, economica, politica, industriale è altrettanto veloce. E nel guazzabuglio di internet si trova di tutto, dalle verità immacolate alle verità fasulle e partigiane.
Le novità dei linguaggi e della velocità con la quale si propagano, possibili grazie ai fantascientifici mezzi a disposizione di chiunque ha un accesso in rete, sembrano offuscare i concetti cari a un certo pensiero che traeva le sue origini nell’umanesimo. Alcuni esempi?

La dittatura dell’economia imposta dall’alta finanza che antepone i benefici derivanti dai profitti economici alla vita. Quindi lo spettro dello spread; i profitti degli azionisti; lo sfruttamento dei nuovi schiavi legalizzato dalla delocalizzazione delle aziende nei luoghi di povertà assoluta; lo sfruttamento abnorme dell’ambiente

Le ultime novità circa il caso ILVA lasciano trapelare un giro d’affari inquietante che testimonia quanto accennato.
Al vaglio degli inquirenti troviamo anche il nome di Marco Gerardo, parroco del Carmine che al tempo dei fatti al vaglio della magistratura era segretario particolare dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Benigno Papa, accusato di aver dichiarato il falso al pm circa una donazione di 10mila euro che l’ILVA avrebbe donato all’arcivescovo attraverso l’ex consulente Girolamo Archinà.

Secondo i pm, i soldi sarebbero andati a Lorenzo Liberti, docente universitario ed ex perito della Procura, incaricato di stendere una perizia sulla congruità ambientale degli impianti ILVA.
Ma torniamo all’interrogativo iniziale. Nella lotta di classe la sinistra italiana ha speso molto, persino i simboli dei mestieri manuali per eccellenza aveva preso in prestito e inserito nel logo del partito dei lavoratori: la falce  e il martello! Che ora sembrano desueti nonostante continuino ad esistere operai, contadini, minatori, piccoli impiegati e imprenditori che gonfiano la sacca della nuova povertà causata, appunto, dalla lotte di classe ma non nel senso alto del termine, bensì con l’abbattimento strategico della visione elitaria della classe dominante che include politica e affari; false democrazie che innalzano sui pali delle cuccagne ambigue primarie di gruppi di potere arroccati sulle macerie ideologiche dei quali ancora qualcuno si nutre.

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