Prima repubblica, seconda, terza,
quarta e così via dicendo tra aggiustamenti, compromessi più o meno
storici, trattative private e pubbliche, accordi leciti al 50% e chi
più ne ha ne metta.
Così sono trascorsi i primi
sessant'anni, sessantasette per la precisione, della Repubblica
Italia.
In questi sessantasette anni abbiamo
assistito a tutto quanto la mente dei politici potesse costruire, o
per lo meno questo abbiamo pensato fino a quando non è spuntato il
Grillo Parlante.
Un essere, per carità, bravo e dalle
intenzioni più che nobili! Specialmente quando dice di voler fare
pulizia del malcostume che si è impossessato della politica che
assedia le istituzioni.
Grillo, il condottiero |
Un condottiero castigamatti che urla
contro la vecchia brutta visione della politica autoritaria e
arraffona piegata ai voleri di una ristretta combriccola dai nomi più
disparati (e di queste specie la storia ne è piena come piene sono
le tasche degli italiani che ragionano liberamente e in piena libertà
sanno discernere il bene dal male e comprendono, guarda un po',
quando le azioni di alcuni sono, se pur in buona fede, pericolose conseguenze di idee manichee che minano la
libertà altrui).
E sempre all'insegna di una libertà
conclamata, che secondo l'eroe in questione, è quella che viaggia in
rete, ma non ancora appannaggio della totalità dei viventi (penso ai
costi, ai vecchi e agli analfabeti, ai derelitti che non hanno soldi
per il necessario e a quanti per svariati motivi non hanno o vogliono
la connessione internet) che si consuma la dittatura truccata da
altissima democrazia del pensiero delirante del nuovo despota:
“abbiamo detto che li mandiamo tutti
a casa. La demolizione è iniziata!”
Così tuona Grillo dal suo blog, dopo
l'occupazione fisica dei grillini di Camera e Senato.
Mi dispiace dirtelo, Grillo, ma non è
così che si cambiano le cose e non è questo che ci si aspettava da
te e dall'ormai “tuo” personalissimo, privato, movimento.
Firmato:
un libero pensatore! Che non ha tessere
di partito ma che guarda ai fatti.
ps. se ho frainteso e non ho saputo
apprezzare la tua strategia politica: la colpa è solo tua... ovviamente.
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