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giovedì 18 febbraio 2021

Grillo, Crimi e la democrazia nel movimento5s

Le epurazioni politiche sono antidemocratiche, sinonimo di totalitarismo dispotico e deleterio, azioni per niente accettate nelle democrazie evolute. Ed è in virtù di ciò che butto giù qualche considerazione in merito.

È solo una questione di democrazia e pluralismo di idee. Un atto doveroso nei confronti di quanti pensano diversamente al capo se, pur non essendo iscritto al m5s, butto giù qualche considerazione in merito alla decisione disciplinare pronunciata dal capopolitico Crimi in merito ai 15 dissidenti che non hanno votato al fiducia al governo Draghi.

Dico subito che, per mia natura, do sempre una possibilità a chiunque di dimostrare il contrario di quanto si ritiene ovvio nell'accezione ampia del termine.

Confido nelle potenzialità degli eletti e anche dei nominati a presiedere incarichi importanti per la società fino a quando questi non dimostrano di esserne indegni. Quindi parlamentari, presidenti incaricati, eletti e singole persone vocate alla cosa pubblica.

Imprigionare. Coartare le volontà quanti dissentono è pura rozzezza politica e culturale.

Espellerli, come in questo caso, dal movimento 5 stelle, è una azione assurda! Inammissibile in una società come la nostra ma che resiste ed è attuata solo nei regimi totalitari.

Pare che il movimento, che, a memoria, nasceva secondo criteri altamente democratici e dell'uno vale uno, stia prendendo una brutta piega. La votazione chiesta agli iscritti si è dimostrata aleatoria, per non dire, pilotata dal vertice.

Dopo l'incontro tra Grillo e Draghi gli atteggiamenti sono cambiati. Ed è plausibile. Non è accettabile invece la semplificazione sulla piattaforma rousseau che, siamo onesti, mirava a pilotane l'esito.

In definitiva non ha niente di democratico l'editto allorché Grillo impone comunque la sua volontà agli iscritti.


Come in tutte le associazioni, partiti e quant'altro, laddove più teste ragionano per migliorare la società c'è sempre qualcuno che dissente, propone e dialoga, si spera in buona fede ed è questa unità d'intenti che fa crescere. Ma se il dissenso è visto come negazione e consequenziale eliminazione di chi pone interrogativi, a quel punto, le basi della democrazia traballano e la tensione tellurica dei violenti soverchia le intenzioni di cambiamento democratico. La rotta identitaria e culturale di qualsiasi movimento è solcata dai despoti che, se pur in buona fede, segnano i percorsi da fare.

mercoledì 10 febbraio 2021

Grillo, la piattaforma Rousseau e lo stand by dall'alto

Quando sarai grande e diventerai anche tu un genitore allora capirai!

Chi non si è mai sentito dire questa frase? Beh, da giovincelli si cavalca la cavallina e si è inclini alla ribellione contro l'ordine precostituito. E i vaffa si sommano a due a due fino a diventare dispari. Anche per il nostro Beppe è giunta l'ora della responsabilità. E, di conseguenza, rivede vecchie teorie. Ora ch'è giunto nelle sale del governo, ora che tocca con mano quanto sia difficile dare risposte serie alla gente, alle famiglie che non hanno internet e neppure la possibilità di apprenderne le regole, ritiene, giustamente?, di non praticare la democrazia dal basso e mette in pausa la famigerata piattaforma rousseau e tutto il cucuzzaro del blog delle stelle.

Saggiamente aspetta di conoscere le intenzioni del presidente incaricato Mario Draghi prima di aprire le danze allo zoccolo duro del m5s.

I duri e puri che rumoreggiano nel vedersi imposte scelte calate dall'alto e di dovere fare parte del governo camaleontico e gattopardesco che sta per formarsi alla corte di Draghi, quelli che credono ancora nella democrazia dal basso e nel colabrodo rousseau, per intenderci, non intendono sporcarsi coi sovranisti e gli affaristi che, secondo loro, hanno trovato buona biada e alimentato muli piuttosto che cavalli di razza.

Non è un talk! E non servono effetti fantasmagorici. È importante stare uniti e sorvegliare chi e quanti saranno chiamanti per lavorare nella formazione del nascente governo. Osservare attentamente e leggere anche le virgole e persino i punti sospensivi del piano che dovrebbe portare l'Italia nel posto dei Paesi Democratici industrializzati con vocazione ambientalista. Non servono più gli spot pubblicitari ma serve una nuova concezione, una nuova visione del bene comune. Essere guardinghi e isolare immediatamente i furbi che sparano il colpo e nascondono l'arma.

domenica 8 novembre 2020

Il Generale Inutile

Dopo il ciclone che ha travolto il commissario, generale Cotticelli, voluto dal governo centrale per controllare e magari risanare l'enorme voragine che si è creata nel tempo nel comparto sanità in Calabria, ho spulciato tra le news e pare che il m5s sia stato sempre attento nel fare le pulci ai vari tavoli ministeriali organizzati appositamente.


Tra commissioni varie di “antimafia”, bilancio pubblico, spese sanitarie e salate parcelle ai privati, qualcuno dei deputati 5s dice di avere scritto un libro nero circostanziato sul caso Calabria.


E qui corre l'obbligo di porre una domanda semplice:

essendo il movimento 5 stelle una forza importante e decisiva del governo Conte perché non si è imposta in tempo debito nei meccanismi sanciti dalla Costituzione per evitare lo sfacelo del comparto sanità in Calabria mettendo le prove certe nelle mani del ministro della sanità, di Conte e per conoscenza in quelle del Presidente Mattarella?


I dubbi sono sollevati da tempo.


L'ultimo tavolo che prende il nome “Adduci” dalla funzionaria del ministero della salute che avrebbe dovuto supervisionare e gestirne il corretto funzionamento, pare, sempre secondo il pensiero m5s, che non abbia ottenuto il risultato sperato.

Nei fatti, scandali e rabbia a parte:

La Calabria, I CALABRESI!, continuano ad essere beffati dalle lobby di potere che vedono i cittadini come fonti inesauribili di profitti.


Encomiabili, gli intenti dei cinquestelle, ma devono essere più determinati e incisivi nel porre le denunce!

Devono lavorare per evitare le “Marie” fuori campo che gridano tardivi proseliti “...ti ho detto di andare preparato...” affiancati da finti servili “uscieri” buoni per tutte le stagioni.


Le magagne definite “strategie politiche” depistano le coscienze dei cittadini comuni. Imbruttiscono!

E chissà che non abbia ragione Grillo quando dice che la democrazia diretta è migliore...

lunedì 26 marzo 2018

Fico e Casellati: buone le premesse

C'è molta attesa e poche aspettative nell'imminente formazione governativa nonostante la solerzia nelle nomine dei presidenti delle camere che si sono divise equamente. Una ai 5 stelle e una a forza italia.

Fico in parlamento nel suo discorso d'insediamento ha ribadito l'intenzione del suo movimento e cioè “reddito di cittadinanza; taglio ai costi della politica; revisione della legge che prende il nome della ex ministra Fornero durante il governo tecnico Monti”.

Anche la Casellati ha detto parole toccanti che guardano al sociale e al welfare cancellato dalle misure che fin ora sono state varate e imperniate a mantenere il mercato e le aziende piuttosto che il decoro a la salvaguardia delle persone. Lei ha affermato che darà peso al benessere delle persone e dei deboli.
Ma questo sono solo intenzioni. Aspettiamo la formazione dell'imminente governo!, per valutare se i giochetti ai danni dei cittadini italiani continuano oppure se siamo davvero arrivati, finalmente, all'età dell'oro, cioè all'abolizione dei privilegi e al buon governo degli eletti che fanno della politica servizio pubblico.

domenica 11 marzo 2018

PD capa tosta offesi nell'onore

il presidente del Pd, Matteo Orfini, “In mezz'ora in più”, su Raitre entra subito nel tema delle alleanze e della responsabilità che molti attribuiscono al suo partito per la formazione di un nuovo governo. "Qualora sostenessimo un governo del M5S, in varie forme, sarebbe la fine del Pd, afferma. Considero il tentativo di obbligare il Pd a fare la scelta contro natura, una sorta di stalking".

In sintonia con quanto aveva detto Renzi, anche per Orfini il Pd deve stare all'opposizione: "Il voto parla chiaro. Non si può immaginare che il Pd vada al governo. Noi abbiamo perso, non si aiuta la nascita di un governo in questi casi. Non esiste in natura un accordo tra Pd e M5S. La questione del governo sarà oggetto principale della direzione di domani".

Per me e tanti altri che sono andati via dal pd è l'esatto contrario!
Questo modo d'intendere la politica va contro ogni logica e gli interessi dell'Italia. Si vuole proteggere l'identità e le scelte di Renzi a qualunque costo.
Renzi, Orfini & c. per paura di “scomparire” dal centro della scena si tirano fuori ostentando rammarico per le offese ricevute dalle controparti.

Eppure Grasso e Boldrini, rimanendo nel campo delle presidenze delle camere, hanno formato un nuovo soggetto politico, “Liberi e uguali”, che già nel nome si rifà ai valori della sinistra. Ci sarà un motivo?
Inutile nascondersi dietro al dito!
Se non ci sono i numeri, il pd è moralmente e politicamente tenuto ad aiutare la formazione del nuovo governo, semprechè vuole davvero dimostrare serietà e passione per la gente che vive in Italia e accompagnarla oltre la soglia dell'instabilità e degrado sociale.

mercoledì 7 marzo 2018

Avanti al nuovo governo a 5 stelle

Le ambiguità del pd.

Calenda, il ministro del governo uscente, si tessera nel pd ma aggiunge e specifica che “ se il pd fa un governo col movimento 5 stelle la sua iscrizione è la più corta della storia”.
Perché?
Qual è il motivo suo e di Renzi che sfida a uscire allo scoperto quanti all'interno del partito sarebbero d'accordo col programma dei 5 stelle?

È una questione di interessi politici o personali? Eppure anche Renzi interpellò a suo tempo i 5 stelle... ma forse sta proprio qui il punto? Sarà perché i 5 stelle gli dissero di no?

Polemiche a parte, l'Italia e i cittadini tutti hanno bisogno di un governo forte che lavori per il bene di tutti, italiani e immigrati.

Basta polemizzare e mettere veti. Un colpo di spugna e via! Onestà mentale, come ha detto Cuperlo a #cartabianca anche se lui ha tenuto fede alle strategie politiche che consentono di dire e lasciano intendere qualsiasi concetto. Un po' come Renzi: “mi dimetto ma dopo avere messo nei casini i 5 stelle”. Ma se dici (matteo) che il tuo compito adesso è stare all'opposizione fallo!, ma lascia liberi gli altri. Il pd ha perso perché lontano dai problemi della gente in generale e dei cittadini messi in povertà dalle scelte di una politica miope. Da tempo non fa più politica sociale e non sta ad ascoltare i bisogni degli ultimi, dei nuovi poveri emarginati dalle scelte fatte.

Pensate al bene collettivo. Almeno una volta. E non al vostro teorema politico che è fuori dalla realtà.
Provate a fare un Governo con chi dice di volere svecchiare i vecchi e stantii concetti della politica. e addio a Calenda, Renzi e quanti ostacolano il nuovo percorso di pensiero sociale.

martedì 6 marzo 2018

Matteo. Paguro o punteruolo rosso?

Matteo non molla!



Se è vero che gli elettori hanno bocciato la politica unilaterale del segretario del partito democratico al segretario non resta che dimettersi.

Ieri Renzi ha dato dimostrazione della sua oratoria. Ha ammesso di avere perso nonostante i cambiamenti da lui apportati nella politica e nella società italiana. Ha, in sostanza, detto: “ho perso ma per dimettermi c'è tempo. Prima contrasto e osteggio l'eventuale incarico a Di Maio e la formazione di un governo a guida 5stelle.”.

La legnata è sonora! Non solo per il segretario che ha esternato arroganza e spregio della volontà degli elettori che lui dice a parole di rispettare.

Renzi ha deluso! Un leader che fino ad oggi ha guidato le politiche e le istituzioni deve aiutare a formare il governo e non tirarsene fuori. Fa la figura del bambino proprietario del pallone che se lo porta via o che dice: “il pallone è mio e tu non giochi”.

Matteo, paguro che trova casa e la difende fino all'estremo o punteruolo rosso che mina dall'interno l'idea del partito che storicamente ha portato avanti battaglie sociali importanti?

Una parte degli uomini e donne del partito ha lasciato il pd e una minoranza vorrebbe appoggiare un governo coi 5stelle ma lui blocca ogni mossa dei “dissidenti” per quale motivo?
Se non vi è un motivo valido, per il bene dell'Italia, Matteo Renzi deve mettersi da parte adesso e non dopo la formazione delle camere. L'ostruzionismo non fa bene a nessuno!

domenica 18 febbraio 2018

Servizio e politica

Ne avevano fatto un punto di forza.

Restituire parte del compenso dovuto agli eletti nelle varie assisi e creare un fondo di solidarietà per le imprese è stato davvero una mossa forte. Con questa azione i 5 stelle volevano differenziarsi dagli altri politici e dare un segnale agli italiani sfiduciati. Volevano dire che non tutti siamo uguali e che ci sono persone “buone e cattive”. Insomma intendevano decontaminare la politica. E nei loro sogni, come in quelli della maggior arte degli italiani, la solidarietà doveva essere alla base delle azioni e del lavoro dei pentastellati. Ma i sogni all'alba spariscono e si sono svegliati, nonostante i buoni propositi, di avere a che fare con una cattiva educazione del fare e dell'essere cresciuti in una società quasi priva di valori.
Anche nel movimento dei cinque stelle la gramigna ha infestato il buon grano. E gli antagonisti ne approfittano: “vedete siamo tutti uguali. Tutti siamo contaminati e condizionati dai soldi e dal potere. Come possono guidare una nazione se non conoscono l'animo dei loro compagni di viaggio?”.

La battaglia si fa cruenta. Non conta se la maggior parte degli eletti hanno versato, come da statuto, e con i loro soldi hanno aiutato tanti piccoli e medi imprenditori.
Adesso conta a chi la spara più grossa. A chi promette la luna e l'estate tutto l'anno.

Dispiace. Dispiace per i giovani che hanno creduto possibile realizzare un sogno. Dispiace per i vecchi che hanno creduto fosse possibile il potere alla fantasia. Dispiace perché, su questa terra, con questa cultura dura a modificare, non vedremo, almeno per adesso, quel mondo nuovo che agognavamo da giovani.
Non lo vedremo fino a quando gli stessi che hanno guidato le sorti della società odierna non prenderanno consapevolezza e al posto delle parole metteranno le esigenze reali delle persone.
Inutile, fino a quel momento, parlare di questo o quel partito, di questo o quel programma elettorale.
Inutile invocare il diritto al voto e incitare alla partecipazione elettorale se alla base manca la cultura della comprensione dell'altro: ama il tuo prossimo come te stesso. … ma in questo clima terreno imbastardito di materialità grossolana, sotto molti aspetti, l'amore per l'altro, la solidarietà sono coniugati sintomi di debolezza o, nella migliore delle considerazioni, assenza di realismo confinante con la cazzonagine... ed esisti solo se fai due calcoli e ti attieni al famigerato diritto romano del do ut des anche quando dovresti “servire”. Perché, ricordiamolo: la politica è servizio! (dovrebbe)

martedì 20 maggio 2014

Italia > Europa 2014, che aria tira?

"come pietre" gent.le conc.ne M. Iannino

Parole come pietre. Tra stracci che volano, ruberie e denunce si corre per l'Europa. Sono queste le persone giuste? Si sacrificano per noi o c'è dell'altro?


È difficile, se non impossibile, lasciarsi prendere dal clima elettorale e parteggiare. Il clima è incandescente e i leader delle tre forze maggiori, pd, pdl e m5s, si lanciano accuse al vetriolo. Volano stracci sporchi, molto sporchi! E non è necessario avere la puzza sotto il naso per dissentire da certe affermazioni velenose e cattive.
Ma cerchiamo di stare ai fatti!

Ieri sera, con molta professionalità la giornalista Milena Gabanelli, insieme al suo team, ha fatto il punto della situazione sull'eredità immobiliare della DC. Tra intrallazzi e giri di parole è venuto fuori un quadro allarmante. Da nord a sud sembra che tutti abbiano escogitato qualche stratagemma per appropriarsi delle sedi dell'ex partito democristiano.

Qualcuno degli ex dirigenti è sembrato cadere dalle nuvole e qualcun altro ha parlato di “sacrificio” personale nell'intestarsi l'immobile che un tempo era sede di partito comprata e manutenuta coi soldi dei tesserati e dello Stato vedi alla voce finanziamento pubblico ai partiti.
La tresca, come ha affermato uno dei dirigenti intervistati, è stata necessaria per non pagare i creditori. NON PAGARE I CREDITORI?!

La Gabanelli, ha sì aperto una scatola con tantissimi doppifondi. Una di quelle scatole cinesi che lasciano intendere, a chi vuole intendere, di che stoffa sono fatti i vari dirigenti politici italiani e quindi il naturale, conseguenziale, epilogo a cui è destinata la Nazione diretta da simili soggetti.
Cioè, qua, comunque la si possa pensare, il giornalismo è notizia, apertura mentale che fa crescere!

Altra cosa sono i talk show giornalistici che non intendono guastarsela con l'ospite allorché è un leader pesante e gli si affiancano, a latere, seduti, per via della spending review(così dice Myrta), su due poltrone rosse e scomode, dei giornalisti timorosi.

Come altro definire dei giornalisti loquaci e critici, agguerriti e determinati nei confronti di Grillo o Renzi ma muti e ossequiosi al cospetto del Nonno che racconta le prodezze del nipotino seduttore?

Però, in un impeto di giornalismo puro, qualcuno ha osato ricordare i lunghi anni di governo e le delusioni per le promesse non mantenute agli elettori ma non le cazzate fatte ad personam.

Questo secondo modo d'intendere il confronto politico potrebbe essere nell'ordine delle cose se fossimo nel bar del quartiere a discutere di calcio e politica....

A proposito, chi consiglia Berlusconi di portarsi dietro quei fogli bianchi e sventolarli in faccia a chicchessia? È forse una nuova strategia mediatica gestuale?

Nel frattempo, mentre i ciuchi litigano le otri si squassano

venerdì 31 gennaio 2014

Lo Stato democratico governa e tutela tutti anche i fuorilegge

Il sole scalda tutti. E lo Stato è il sole di tutti i cittadini. Belli, brutti, buoni o cattivi ma sempre cittadini. Allora perché, viene da dire, sono solo in due a decidere quale strumento applicare per le rappresentanze parlamentari future?

Renzi e Berlusconi hanno deciso niente preferenze e sbarramenti alti che precludono, teoricamente, l'accesso in Parlamento dei piccoli gruppi politici e degli ipotetici fantocci nelle mani della malavita che assegna voti e preferenze.

Renzi e Berlusconi, per motivi differenti, sono fuori dal Parlamento ma la loro arroganza decisionale condiziona la vita democratica del Paese.

Si diceva all'inizio: il sole scalda tutti. Anche i delinquenti!

In una Repubblica che si rispetti i Governatori di anime dovrebbero prestare maggiore attenzione alle pecorelle smarrite. E per far ciò non serve l'inasprimento delle leggi e delle pene ma l'ascolto pedagogico e la messa in campo di strategie culturali idonee al recupero delle persone, specialmente per quanti vivono lo Stato come nemico. Cittadini disaffezionati. Persone che sbagliano per i motivi più disparati ma accomunati da un unico denominatore: sostentamento da lavoro.

L'assenza di offerte lavorative, le clientele e il nepotismo che regnano da noi generano incertezze. E l'incertezza è un virus letale sensibile ai soldi da qualunque parte provengano.

Le bagarre in Parlamento non lasciano presagire niente di buono. Anzi allontanano maggiormente il popolo dalle istituzioni.

L'ultima lite, sanguigna e vigorosa, accompagnata da insulti, querele e schiaffoni, surrogata da scenografie degne dei mercatini rionali, ha messo in lite quanto già si conosceva. Cioè la dinamica degli emendamenti capestro inseriti in modifiche di leggi che non hanno niente a che fare con la dinamica dei temi in questione.

C'è, comunque, da sottolineare la veemenza dei cinquestelle e considerare favorevolmente il loro fervore nell'avere denunciato all'opinione pubblica le manovre lobbistiche di banche e assicurazioni che con questa manovra guadagnano un sacco di soldi contro la seconda rata dell'imu soppressa dal decreto e a rischio pagamento.

In sintesi la manovra contestata dal movimento 5 stelle consisteva nel volere stralciare dal decreto IMU la proposta di rivalutazione delle riserve economiche della Banca d'Italia. Rivalutazione che trasforma le vecchie riserve di capitale, fermo ai valori del 1936, e cioè circa 156 mila euro, pari a 300 milioni di vecchie lire, in 7,5 miliardi di euro e rimpingua le casse dei maggiori azionisti di Bankitalia che non siamo noi cittadini ma i due poli bancari più grandi che condizionano l'economia nazionale: Unicredit e Intesa. E anche se circa 3,5 miliardi dei 7,5 vanno a sopperire alla mancata rata non versata di imu, noi cittadini, compresi i non proprietari di case, siamo più poveri di circa 4 miliardi di euro.

In estrema sintesi i fatti dicono che non c'è discontinuità tra i governi che si sono succeduti. 

È ancora valido parlare di poli? Oppure è opportuno munirsi di più larghe presenze democratiche in Parlamento mediante leggi elettorali appropriate?

venerdì 13 settembre 2013

Caro Compagno Giorgio, ti scrivo

Molto si è detto sulle recenti nomine del Presidente. La più chiacchierata è quella di Giuliano Amato a giudice della corte costituzionale. Le chiacchiere sono circostanziate a tal punto da diventare termometro del malcontento popolare non perché pilotato dai giornalai partigiani ma dai fatti regressi del signor sottile.

Moltissimo si sta dicendo (non però sulla rottura di gabasisi di quanti hanno problemi più seri che stare ad ascoltare le cazzate politiche dell'affaire B&C, come direbbe Montalbano), con Vespa in prima serata, Porro e altri nuovi traghettati sulle reti televisive a dar man forte sulle questioni giudiziarie di uno a discapito dell'interesse di tutti gli italiani.

i deputati m5s sulla terrazza in difesa della Costituzione
Poco, si è detto sulla sospensione dei deputati grillini per aver manifestato e srotolato striscioni dalla terrazza di Montecitorio a sostegno della Costituzione. (ma questi, sono reazionari, lo fanno apposta (?) per creare casini e inzupparci il pane del malcontento popolare).

Chissà quanti non c'hanno capito una cippa di tutto 'sto casino!

E, io, tra questi, gradirei un po' di chiarimenti dal mio Presidente Giorgio.
Se potessi, gli chiederei come mai ha firmato un incarico così importante e prestigioso a Giuliano Amato e non ad un altra figura meno invisa agli italiani non certamente per ideologia ma per il suo passato alla guida delle sorti nazionali dai risultati, ahi noi, catastrofici.

Ma, al caro Comp. Giorgio, chiederei anche conto del governo Monti per aver tagliato il diritto alla dignità dei cittadini, alla protervia dei suoi tecnici che hanno operato tagli degni della più bieca macelleria sociale di tutti i tempi.

Tante altre cose vorrei chiedere a Napolitano, ma mi astengo.
Voglio credere che presto, le strategie, che sfuggono ai più, possano dare i frutti sperati e che le decisioni prese da re Giorgio, unico uomo al secondo mandato presidenziale, (chissà se il compianto Sandro Pertini avrebbe approvato o mandato a cag...re pd pdl e quanti stanno giocando sulla pelle degli italiani incolti e indifesi) siano quelle giuste.

mercoledì 11 settembre 2013

PD peggio del PdL, l'offensiva del m5s

Affermare che il pd è peggio del pdl è un'offesa?

Sembrerebbe di sì, perlomeno secondo come riportato dal tg1 delle 21 della rai. Che, sinceramente, mi stava facendo strozzare dal ridere.

Roma, 10.09.13, Camera dei deputati:

Alessandro Di Battista (m5s): ''Pd peggio del Pdl'' Boldrini: ''Non offenda''

Usi un linguaggio consono senza offendere per favore!

E siccome il pentastellato grillino continua imperterrito nella sua esternazione la Presidente Boldrini sospende i lavori.

A onor del vero, non è stata una gaffe completa, quella della Boldrini:

Alessandro di Battista urla: "Il Pd è peggio del Pdl. Puniteci ma prima sbattete fuori i ladri". E fa il gesto delle manette, che scatena ira a destra e a sinistra. Boldrini lo redarguisce. "Non offenda, usi un linguaggio consono", gli dice la presidente della Camera.

Il grillino Simone Baldelli la attacca: "Qui non è un asilo infantile. Quest'Aula va presieduta con fermezza e serietà".
"Io non mi tiro indietro. A Di Battista non sarà consentito di nuovo di offendere", dice la presidente. Ma la tensione sale.

Angelo Cera dell'Udc va in escandescenze, arrivano i commessi per impedirgli di andare verso i banchi M5S. A quel punto, Boldrini sospende la seduta e convoca i capigruppo.

martedì 18 giugno 2013

dalla parte di Adele Gambaro

adele gambaro (ex 5 stelle?)
Per contrastare gli effetti devastanti partoriti dalle decisioni dispotiche servono azioni uguali e contrari supportati da forza intellettuale e determinazione.

Non servono buoni propositi o consigli lungimiranti ma atti contrastanti. E non si scaldino i vari Erdogan nostrani che non ammettono i confronti democratici.

I diktat dei despota non sono ammessi tra i banchi parlamentari dove vige pluralità e dialettica.

Grillo ha toppato ancora! Il suo show contro la Gambaro si è dimostrato un boomerang. Ancora una volta non ha saputo cogliere l'attimo e piuttosto che aprire una discussione in cui uno vale uno (come ama dire lui) ha voluto lo scontro tra gli eletti cinque stelle e ora passa la palla tra gli iscritti del web.

Questa non è democrazia dal basso. È un'azione bieca, se si pensa al carisma del padre padrone pentastellato.

Anch'io ho avuto fiducia in lui. Ma ora l'infatuazione è passata.
Non si può essere infatuati e rimanere attratti dagli show di un dittatore che usa la democrazia di internet e lo streaming a giorni alterni!

giovedì 30 maggio 2013

La politica non è uno show o una guerra personale

Qualcuno dei 5S ha la libertà e, in mancanza di questa, il coraggio di dirlo a Grillo?

Dopo aver letto un'agenzia che titola così “M5s: Grillo 'permaloso' replica a Rodotà “miracolato dalla rete”” faccio un salto nel blog di Grillo e lì la solita manfrina.

Grillo o chi per lui se la piglia con tutti. È lui a fare la parte del “maestrino dalla penna rossa” che attacca tutti.
Attacca Rodotà e lo apostrofa con frasi irrispettosi mentre fino all'altro ieri lo considerava il “SUO” Presidente.

Lancia coloriti anatemi, si scaglia contro il sistema consolidato dai partiti e forse dalle lobby che però non nomina. Anzi, accenna di striscio agli inceneritori concessi alla Marcegaglia.

E mentre cita gli errori o gli inciuci della vecchia politica popolata da una serie di protagonisti improbabili estrapolati dal mondo fantasioso delle favole e delle battute da osteria con l'aggiunta di etichette e nomignoli che gettano in basso l'analisi politica e inaspriscono i rapporti civili, il testo dello show di Grillo si chiude con un banner che di politico non ha niente.

Un banalissimo banner commerciale messo tra un post e l'altro che propone l'acquisto di lampade led o un computer nuovo facile veloce economico.

Come dire, il nostro eroe unisce l'utile al dilettevole... (sarà per questo che spara rumorose cazzate?) d'altronde il sottotitolo del blog di Beppe Grillo è: il primo magazzino, pardon, magazine on line.  (e per essere il primo ti devi impegnare, aguzzare l'ingegno, accendere f lame e parlare alla pancia con la pancia)

Ah Grillo fatte da parte. La Politica è una cosa seria! e va fatta con umiltà e silente saggezza.
La Politica non è uno show! (anche se chi assedia ancora il Parlamento e le Istituzioni fa di tutto per esibirsi in piroette e strali dando il peggio di sé al Paese)

sabato 27 aprile 2013

Letta fa il Governo e Grillo s'incazza

Senz’altro, quanto sto per scrivere farà incazzare ancora di più Grillo e i grillini. Ma la mia intenzione non è questa. Bensì ripetere che quanto accaduto è la conseguenza dei ripetuti no alle proposte fatte da Bersani e Letta ai rappresentanti a cinque stelle.

Certo non fa una piega e non si può contestare chi dice di sentirsi tradito dal PD per aver fatto un governo con il PdL.
 All'interno del nuovo esecutivo ci sono giovani esponenti dei vecchi partiti politici con qualche vecchio nome tipo Alfano, Lupi, Cancellieri e altri nomi non tanto nuovi.
questo governo è quasi la riedizione dei 10 saggi di Napolitano che di saggio non hanno portato niente se non le solite prese di posizione degli schieramenti politici.



Che abbiano l'accortezza di guardare attentamente nelle basse sfere sociali e adottino un poco di buon senso nel distribuire il debito nazionale.

Adesso Grillo grida allo scandalo per essere stato messo alla porta. Ma perché ci voleva un veggente per capire che la sua linea lo avrebbe portato fuori dai giochi?

Caro Beppe, in democrazia il sistema si cambia dall'interno Ora è inutile che scrivi e urli che hanno trattato gli elettori e il M5S come dei coglioni.

martedì 16 aprile 2013

Gabanelli Presidente, tutta colpa dei media?

aore12
la classifica delle quirinarie del M5S
Secondo il M5S gli iscritti del movimento che hanno votato via web alle quirinarie pare abbiano optato per la Gabanelli. E questo la dice lunga sull'attenzione che i grillini pongono a temi sociali così importanti, seri e delicati per la vita dell'Italia qual è la Presidenza della Repubblica.

Ottima e scrupolosa giornalista, Milena Gabanelli, diventata nota al grande pubblico grazie al programma d'inchiesta televisiva che ha l'ardire di sciorinare al sole i panni sporchi di quanti, dirigenti o politici, dovrebbero governare il Paese e invece gestiscono il potere e i soldi pubblici secondo criteri discutibilissimi.

Ovviamente, la giornalista, da persona colta , si dice “commossa e onorata” e quando sarà interpellata dirà la sua in merito alla candidatura al Colle. D'altronde, che attinenza ci può essere tra una brava professionista affiancata da una troupe di altrettanti validi giornalisti con le qualità richieste per coprire l'incarico più alto della Repubblica?

venerdì 12 aprile 2013

lo Stato nemico del welfare ha nomi noti

courtesy Mario Iannino©
courtesy archivio M. Iannino "né destra né sinistra" per Istituzioni libere da personalismi e inciuci mascherati


Un'altra giornata inizia. E mentre in Italia c'è chi ancora persegue di tenere fede al piano di rientro della spesa pubblica tutta gravata sui cittadini indifesi, dopo un mese e mezzo dalle elezioni, i tecnocrati tutelati continuano indisturbati ad imporre manovre assurde che, anche se, non causano morti per fame e suicidi immediati, gettano panico e disperazione nei ceti deboli.

Non c'è bisogno di fare esempi o citare programmi televisivi d'approfondimento per convincere alcuno della drammaticità che stiamo subendo.

Né è necessario ricordare le infami riforme contro i lavoratori che hanno partorito esodati, dipendenti impensionabili gettati fuori dal mercato del lavoro a sessant'anni o giù di lì e giovani scoraggiati sorretti dalla residua carità umana. Tutte leggi firmate governo Monti e conosciute col nome della ministro Fornero.


Quanto ancora le paure coveranno sotto cenere nelle case dei cittadini che, impossibilitati a pagare tasse e balzelli inverosimili, vivono l'ansia di essere derubati dallo stato attraverso i tentacoli di equitalia e agenzie similari?

Ecco, per queste impellenti esigenze, appunto, perché urgenti per le famiglie di nuovi poveri, avrei voluto un Movimento propositivo. Un M5S che, bandendo le fasi burlesche, proponesse punti di programma condivisibile, non ai parlamentari impresentabili ma, ai cittadini; al Presidente della Repubblica. E questa volta, sì, con una diretta streaming.

Ci sarebbe stata di sicuro una rivoluzione culturale che avrebbe fatto arrossire anche chi ha coperto di calli una faccia plasmata con la me...lma.  

mercoledì 10 aprile 2013

Grillo suggerisce ai suoi di occupare le Camere e loro lo fanno

Prima repubblica, seconda, terza, quarta e così via dicendo tra aggiustamenti, compromessi più o meno storici, trattative private e pubbliche, accordi leciti al 50% e chi più ne ha ne metta.

Così sono trascorsi i primi sessant'anni, sessantasette per la precisione, della Repubblica Italia.

In questi sessantasette anni abbiamo assistito a tutto quanto la mente dei politici potesse costruire, o per lo meno questo abbiamo pensato fino a quando non è spuntato il Grillo Parlante.

Un essere, per carità, bravo e dalle intenzioni più che nobili! Specialmente quando dice di voler fare pulizia del malcostume che si è impossessato della politica che assedia le istituzioni.
Grillo, il condottiero

Un condottiero castigamatti che urla contro la vecchia brutta visione della politica autoritaria e arraffona piegata ai voleri di una ristretta combriccola dai nomi più disparati (e di queste specie la storia ne è piena come piene sono le tasche degli italiani che ragionano liberamente e in piena libertà sanno discernere il bene dal male e comprendono, guarda un po', quando le azioni di alcuni sono, se pur in buona fede, pericolose conseguenze di idee manichee che minano la libertà altrui).

E sempre all'insegna di una libertà conclamata, che secondo l'eroe in questione, è quella che viaggia in rete, ma non ancora appannaggio della totalità dei viventi (penso ai costi, ai vecchi e agli analfabeti, ai derelitti che non hanno soldi per il necessario e a quanti per svariati motivi non hanno o vogliono la connessione internet) che si consuma la dittatura truccata da altissima democrazia del pensiero delirante del nuovo despota:

“abbiamo detto che li mandiamo tutti a casa. La demolizione è iniziata!”

Così tuona Grillo dal suo blog, dopo l'occupazione fisica dei grillini di Camera e Senato.

Mi dispiace dirtelo, Grillo, ma non è così che si cambiano le cose e non è questo che ci si aspettava da te e dall'ormai “tuo” personalissimo, privato, movimento.

Firmato:
un libero pensatore! Che non ha tessere di partito ma che guarda ai fatti.

ps. se ho frainteso e non ho saputo apprezzare la tua strategia politica: la colpa è solo tua... ovviamente.

lunedì 8 aprile 2013

la Vita è spettacolo ma non quello di Grillo

courtesy M. Iannino, "sottovuoto" 2013

Rivedi il copione Beppe!


Lo so. Se non c'è almeno un vaffanculo o una proposta che evidenzia la rabbia e l'impotenza della maggioranza, la maggioranza non segue. E questo vale sui social network, nei mass media oltre che in politica.

Per non parlare dei tagli degli stipendi ai manager. O le invettive contro i politici.

Insomma basta essere contro qualcuno o qualcosa per mietere consensi dalla massa.

Appunto la massa! Ma la massa dov'era fino ad ora? Ha qualche colpa, oppure è così smemorata da non ricordare i numerosi “me ne fotto” sussurrati o gridati nell'era delle vacche grasse?

Per essere onesti e sinceri, Grillo anche nei tempi passati faceva questo tipo di satira. I suoi spettacoli erano conditi di fatti e misfatti della politica spicciola. Quella politica che governava il quotidiano e che consentiva di vivere a chiunque. Ma eravamo in un teatro o in una piazza e la risata era liberatoria. E comunque c'era ancora il lavoro e i soldi degli stipendi nelle tasche.

Non c'erano ancora le riforme della Fornero, (la modifica alla legge 18 che ha dato carta bianca ai licenziamenti) e i dipendenti, specialmente quelli che lavoravano nelle fabbriche, erano tutelati dallo statuto dei lavoratori. Insomma le tutele giuridiche della massa non erano ancora state stracciate e umiliate dai tecnocrati e le persone, i Cittadini, avevano ancora barlumi residuali di cittadinanza repubblicana.

È ovvio che in un clima simile chi grida e sbraita contro il sistema e manda affanculo tutti diventa di sicuro un capopopolo.

Certamente non dicono: “hai sbagliato a votare me”.

Non ci sono dubbi, Grillo è stato tenace! Ha continuato negli anni a fare spettacoli denunciando cose note in Italia e anche altrove. Ha portato in scena lo stesso copione della politica arraffona.

Ed ora? Ora che è riuscito a trasformare gli spettacoli in rappresentanza politica che fa? Continua a fare inconcludenti spettacoli. Scappa e si nasconde perché sa che i giornalisti gli corrono dietro e per lui questa cosa è fonte di enorme visibilità.

È una pubblicità gratuita!, che, anche se non aiuta chi ha dato fiducia al teatrante e ai suoi soldatini di piombo schierati contro le Istituzioni e sordi alle esigenze di chi davvero soffre la fame, a lui personalmente gli torna utile. Fino a quando? Dipende dalla rabbia di chi ancora gli dà ascolto.

venerdì 5 aprile 2013

Caro Beppe la pluralità è sale per la democrazia

Due considerazioni per Grillo.

aore12
suggestiva foto propagandistica del m5s

Stamattina la mia attenzione è stata attratta dall'articolo del Corriere della Sera che tra una battuta e l'altra degli stessi eletti a marchio cinque stelle dovrebbero radunarsi e imbarcarsi sui pullman verso una destinazione ignota alla stampa e agli stessi grillini.

Allora, siccome qualcuno vicino al m5s ha detto di diffidare dei giornalisti italiani perché sono schierati (come dargli torto!), ho sbirciato nel blog di Beppe Grillo, visto che lì si trova la voce ufficiale del guru a 5 stelle.

E sul sito di Grillo oltre a essere violentati dalla pubblicità che tracima da ogni angolo, tra copertine di libri, pannelli solari, energia alternativa e post contro gli ogm, tutti argomenti importanti che necessiterebbero approfondite anailisi in una pluralità di intenti dove vige la sacralità del pensiero democratico, m'imbatto nel decalogo del grillo parlante: “Perché hai votato per il M5S?” ma dell'adunata romana in piazza nessuna traccia. Top Secret, luogo e ora in cui si svolgerà il faccia a faccia con il leader del M5S Beppe Grillo.

Per carità, tutti punti ineccepibili per chi accetta passivamente dogmi o ha la vocazione del soldatino servile. E giù un elenco di cose delle quali ci siamo lamentati tutti:

Perché hai votato il MoVimento 5 Stelle?
Per fare un governo con i vecchi partiti?
Per votare in Parlamento i meno peggio?
Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario?
Per spartire poltrone e posti di comando a partire dalle presidenze di Camera e Senato?
Per autorizzare l'esproprio del Parlamento che, dopo un mese, non ha ancora nominato le commissioni?
Per fare la Tav, la Gronda e gli inceneritori di Bersani?
Per legittimare una classe dirigente che ha fatto fallire il Paese?
Per seppellire MPS sotto il tappeto pdimenoellnno, il più grosso scandalo finanziario della Repubblica?
Per delegare qualcuno a tuo posto e stare alla finestra e vedere l'effetto che fa?
Per mantenere i finanziamenti elettorali ai partiti?
Per erogare i contributi diretti e indiretti ai giornali di propaganda che infettano il Paese?
Per mantenere il segreto su chi ha usufruito dello Scudo Fiscale?
Per non fare nessuna legge anti corruzione?
Per non fare nessuna legge contro il conflitto di interessi?
Per partecipare a riunioni extra parlamentari di 10 saggi che sono parte del problema?
Per non mandarli tutti a casa?
Per mantenere una televisione pubblica indecente e mantenuta dalle tasse degli italiani, controllata dai partiti e in perdita di 250 milioni di euro?
Per permettere l'ingresso nel Tribunale della Repubblica di Milano dei parlamentari del Pdl a difesa di Berlusconi, un atto inaudito non sanzionato dalle Istituzioni?
Per vedere ogni giorno le solite facce degli esponenti dei partiti che hanno rovinato il Paese?
Se hai votato per il M5S anche soltanto per uno di questi punti, allora hai sbagliato voto. Mi dispiace.
La prossima volta vota per un partito.

Dopo aver letto queste domande con relativo invito finale, mi sovviene spontanea una frase di Seneca: “ è l'animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi” perché, è ovvio che se crei cultura ogni cosa contraria perisce. .. se è proprio vero che “nessuno deve rimanere indietro” devi lavorare per migliorare le coscienze senza demonizzare le brutture ma contrapporre a d esse la visione del bello possibile da raggiungere.

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