Superato il quorum un lungo applauso si leva dai banchi degli elettori. Napolitano vince su Rodotà.
Nel Parlamento si levano insulti dall'emiciclo nei confronti degli esponenti del M5S che restano impassibili e non si
uniscono all'applauso del resto dell'Aula.
piazza monte citorio, roma |
Fuori, in piazza Monte Citorio,
contemporaneamente si levano fischi e parole di dissenso.
Ci sono i facinorosi?
Un ragazzo diciottenne dice candidamente di essere lì in quanto elettore del PD fortemente deluso per come si è comportato il suo partito e per non aver capito l'assurda presa di posizione dei dirigenti del pd nei confronti del Professore Stefano Rodotà.
Un ragazzo diciottenne dice candidamente di essere lì in quanto elettore del PD fortemente deluso per come si è comportato il suo partito e per non aver capito l'assurda presa di posizione dei dirigenti del pd nei confronti del Professore Stefano Rodotà.
Anche una signora di mezza età, intervistata, risponde così:
Sono stata presente all'elezione di
Papa Francesco, quella sera Piazza San Pietro era gremita di gente
credente e non credente. Tutti eravamo lì ad attendere il segno del
cambiamento. Ed è arrivato!
La Chiesa ha saputo rinascere. La
politica no!
Le parole più semplici, dette con
estrema tranquillità sono state di una ragazza che si dice delusa da
una politica che non ascolta la gente, il popolo, forse perché non è
lo stesso che i politici chiamano in ballo quando conviene a loro.
È un golpe? Come dice qualcuno?
No! è un'occasione persa!
Un'occasione, che avrebbe potuto riscattare una classe politica
inaffidabile e priva di credito. Una casta col pelo sullo stomaco e
che tra frasi fatte e molta retorica fa pagare il conto alla
Nazione. Sia pure nei crismi della Costituzione.
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