Prodi acerrimo nemico di Berlusconi?
Ma è una corbelleria bella e buona!
Possibile che i giornalai nazionali non sanno cos'altro inventare per
fare notizia?
Se non ricordo male, quando Prodi vinse e fece il governo, non si scostò di una virgola dal programma avviato dal suo predecessore Berlusconi, e lo testimonino le
politiche europee sull'alta velocità, sugli accordi aziendali e
sulle grandi opere. Nonché tutte le aspettative che ci si aspettava
da un governo di sinistra ma che non hanno visto luce. Anzi, la
tassazione e il lavoro sono le scottature che ancora bruciano sulla
pelle dei sudditi.
Ed è per questi semplici motivi che
allora cadde.
Insomma Prodi proseguiva nelle
azioni imposte dal governo di destra infischiandosene delle
aspettative degli elettori di sinistra.
Ma quest'aspetto è secondario se si
considera l'interesse nazionale che a volte sovrasta l'unità degli
intenti politici di destra o sinistra. Tant'è che anche oggi Fassina
chiarisce che “essere classe dirigente significa dirigere e non
lasciarsi guidare dalla base”.
Stefano Rodotà |
Giusto! Ma Fassina o chi per lui
dovrebbe anche spiegare agli elettori, al popolo della sinistra
e a quanti hanno dato loro fiducia col voto e che avrebbero voluto
Rodotà al Colle, figura limpida caldeggiata anche dal M5S,
perché non è piaciuta a Bersani e alla classe dirigente del PD.
Forse la classe dirigente conosce
qualcosa che noi sudditi privi di raziocinio non possiamo immaginare?
Se davvero Prodi avrà la meglio su
Rodotà, non so se noi, cittadini non rappresentati da questa classe
dirigente, avremo ancora il “diritto di avere diritti”.
Comunque, basta dire stronzate!
È ininfluente fare l'analisi dei voti,
dei dissidenti e dei franchi tiratori o tentare voli pindarici per
carpire i segreti di Monti che intima la Cancellieri al
Colle quale sua espressione per Scelta Civica pena il suo
ritiro dal partito.
Se il Pd fosse davvero un partito di
sinistra che guarda ai deboli e ne tutela i diritti avrebbe accettato
e sostenuto la candidatura del professore Stefano Rodotà.
Domani alle 10 sapremo cosa i
dirigenti avranno partorito in nottata e chi sarà il Presidente
della Repubblica per i prossimi sette anni, capiremo così il futuro
dell'Italia e cosa ci aspetta subito dopo il passaggio di consegne
del Presidente uscente Napolitano.
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