QUANDO CHARLES SAATCHI FA LA DIFFERENZA.
ron mueck |
È risaputo. Il mondo dell'arte e il
suo sottobosco è strapieno di gente che gioca con la creatività ma
solo pochissimi emergono e quei pochi che ci riescono, oltre agli
inopinabili meriti personali, devono ringraziare qualcuno che ha
creduto in loro, li ha affiancati e portato per mano nei circuiti
consacrati all'Arte.
Personalmente non credo ai colpi di
fortuna. Credo, piuttosto, alle strategie messe in campo dai
cerimonieri culturali. Alla benevolenza dei mass media e alla loro
forza persuasiva.
Da sempre, nonostante le chiarissime
teorie di Emile Zola in merito alla valenza di un'opera, in pittura e
nelle arti in genere, il profano è mischiato al sacro, lo contamina
fino a fagocitarlo.
È come nelle comuni attività sociali:
chi sa vendere bene la propria merce fa progressi nell'immediato e
chi investe patrimoni vuole vederli crescere, a prescindere dal
valore reale. In seguito, forse, il tempo e l'emancipazione
riusciranno a fare luce.
Non sta a me dire cosa è o determina
un prodotto culturale e cosa lo fa assurgere ad opera d'arte.
Ci sono trattati curati e ragionati da
perfetti luminari e chi ancora non ne ha consultato almeno uno è
sempre in tempo per farlo.
A volte si cita l'iperrealismo, si
parla di scultura, si enfatizzano misure e perfezionismi maniacali.
Tutte cose che fanno “impressione” sul pubblico. Effetti speciali
che lasciano a bocca aperta quanti non conoscono le tecniche di
costruzione dei giganti costruiti per i racconti di celluloide.
Mueck è definito dalla critica
ufficiale artista iperrealista.
Esordisce come artista nel '97.
Realizza, con silicone crudo, un manichino che emula un uomo morto al
quale dà il titolo: “Dead Dad” “papà morto”.
I lavori di Ron Mueck raffigurano la forma umana e la ritrae nei momenti più intimi, isolati, decontestualizzati e, perciò, vulnerabili.
I lavori di Ron Mueck raffigurano la forma umana e la ritrae nei momenti più intimi, isolati, decontestualizzati e, perciò, vulnerabili.
L'approccio, può inserirsi, se proprio
si vuole dare valore all'azione, nel contesto dada piuttosto che iper
o surrealista. Iper descrittivo di corporeità che non mancano di
descrivere momenti quoridiani amplificati nelle proporzioni.
Corpi siliconici vestiti con i
sentimenti dell'umano, smorfie di dolore o di paura, riprodotti in
grandezze esagerate per esaltarne i particolari.
Chi li
osserva, superato un primo senso di meraviglia e stupore,
probabilmente si sentirà un lillipuziano al cospetto di Gulliver.
Tanti Gulliver immobili, ignari di essere osservati e indagati nei
momenti più intimi. Qualcuno sarà anche assalito da melanconia,
proverà imbarazzo o vergogna per aver invaso la privacy degli
innocui giganti di silicone.
rivisitazione dgt di un libero pensatore (sensazioni) |
Mueck è uno degli artisti più richiesti nel panorama contemporaneo; apprezzatissimo soprattutto da quando le sue opere sono commissionate da Charles Saatchi (fondatore della Saatchi & Saatchi, la più importante agenzia pubblicitaria del mondo).
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