Sfogliando tra i ricordi ci si accorge di non avere perso nulla e modificato granché.
È vero, cambia l’età, cambiano le situazioni, la tecnologia domestica e industriale ma l’egoismo dell’uomo, quello proprio no! Anzi, l’evoluzione dei costumi sembra favorirne l’espansione esponenziale.
Ma andiamo per gradi, analizziamo le grandi speranze dei giovani di ieri attraverso sintesi, metafore e promesse disattese:
Stamani, nel mettere in ordine vecchi ninnoli, regali ricevuti nelle varie occasioni, mi è capitato tra le mani un reperto storico: il 45 giri in vinile di Patty Pravo dai solchi rovinati dall’incuria e dalle innumerevoli volte che il braccio dello stereo è caduto sui solchi a trasmettere col tremolio della puntina “pazza idea”.
Erano gli anni ’70, e, il clima “rivoluzionario” giovanile andava a contaminare le varie propaggini d’interesse sociale.
Il fermento intellettuale contagiava i campi dei saperi, dalla scuola alla musica, dall’arte alla politica.
L’euforia dei ragazzi, la bellezza dei pensieri, lo slancio sociale e la solidarietà, il rifiuto della violenza dimostravano nei fatti l’impegno per cambiare in meglio la società.
Quant’acqua sotto i ponti!
In quegli anni si tentava di realizzare qualcosa di molto più grande di noi, figli che contestavamo l’opera dei padri specie in politica, dove il pensiero è duplice e le strategie poliedriche così da poterle adattare facilmente ai vari momenti e navigare su fiumi di parole.
Né più né meno che come oggi. Non si è riusciti a creare un lato b in politica!