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MA CHE PACE É SE MUOIONO ANCORA I BAMBINI?

 Di Franco Cimino  Undici morti su un pulmino che portava una famiglia a Gaza, preso in pieno dal fuoco israeliano. Ieri. Nel tempo della tregua, che chiamano fragile proprio per giustificare questi crimini peggiori di quelli che sono stati consumati prima. In due anni che sembrano non essere finiti. E forse non finiranno ancora, se finiranno mai. In quel pullman e tra quegli undici morti, sette erano bambini. Bambini, che si aggiungono ai circa ventimila trucidati già. Ehi, dico bambini, la stessa parola con cui se ne scrive! In quel pulmino sgangherato, c’era una famiglia. Non un commando di Hamas! Ehi, dico famiglia e la scrivo con il nome che ha in tutte le lingue. E con il significato universale, che la correda. Bambini, capite? Avranno in progressione le molte età dei bambini: due, tre, quattro, cinque, sette, otto, nove, anni. Il più grande ne potrebbe avere avuto dodici! Bambini! Guardiamoli, i nostri, mentre in queste ore dopo un pranzo, comunque assicurato anche n...

Dalla narrazione eroica alla testimonianza civile

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  L’attore, il presidente e la storia che non insegna di mario iannino C’è chi nasce per recitare e chi per governare. E poi c’è chi, come Volodymyr Zelensky , attraversa il confine. Da attore comico a presidente in guerra , da sceneggiature di speranza a copioni di lutto . Ma la realtà non è un set. Non c’è regista, non c’è montaggio. E soprattutto, non c’è lieto fine garantito. La storia — quella vera, quella che si scrive con sangue e silenzi — non premia i buoni. Non basta avere buoni propositi per evitare le sconfitte. Non basta la retorica della libertà per fermare i missili. Millenni di storia non hanno insegnato niente, perché l’uomo dimentica in fretta e ripete con ostinazione. Zelensky ha portato sul palco della geopolitica il volto umano della resistenza . Ma il mondo, spettatore distratto, ha applaudito e voltato pagina. E intanto, i bambini muoiono, le città si sbriciolano, le promesse si dissolvono. La finzione non salva dalla realtà. E la realtà non ha pietà. ...

Tomahawk e litio: il nuovo baratto

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  La pace? Solo dopo il catalogo armi Aiutiamoli a distruggersi da soli! Tre anni di guerra. Tre anni di missili, droni, carri armati, e conferenze stampa con bandiere dietro e occhi lucidi davanti. Tre anni in cui l’Ucraina è diventata campo di battaglia, vetrina bellica, e — diciamolo — catalogo promozionale per l’industria delle armi .

Zelensky chiede, l’Occidente calcola

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  La guerra in Ucraina continua a essere un teatro di distruzione e calcolo geopolitico, dove le richieste di armi si intrecciano con interessi economici e strategie di potere. A tre anni dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, il conflitto in Ucraina ha lasciato cicatrici profonde: città devastate, milioni di sfollati, e una popolazione civile stremata . Ma la guerra ha anche rivelato il volto spietato della diplomazia globale, dove le risorse del suolo ucraino, come grano, litio e terre rare , sono diventate oggetto di interesse per potenze industriali e aziende multinazionali.

Gaza: La Tregua dei Cinici

  Trump, Netanyahu e il Silenzio della Comunità Internazionale  Gaza, tregua o tregua d’interessi? Il volto cinico della geopolitica Dopo mesi di devastazione, finalmente si parla di tregua a Gaza . Il cessate il fuoco , mediato da Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia , segna un punto di svolta nel conflitto tra Israele e Hamas . Ma dietro la facciata diplomatica, si intravede un retroscena torbido, fatto di calcoli politici, interessi economici e ambizioni personali.  Il piano Trump: pace o palcoscenico? Il presidente Donald Trump , regista del piano di pace , è già celebrato da alcuni come “ San Donald ”, con voci che lo vorrebbero candidato al Nobel . Ma per molti osservatori, il suo intervento non è frutto di idealismo, bensì di opportunismo. La ricostruzione di Gaza , stimata in miliardi di dollari, potrebbe trasformarsi in un gigantesco affare per imprese americane e israeliane, con il benestare di Netanyahu e dei suoi alleati. Trump, noto per le sue gira...

Dissento

 di Franco Cimino  SPERO CHE SI REALIZZI LO SPIRITO CHE MANCA NEL DOCUMENTO “ ISRAELO-AMERICANO, CHE POCO MI PIACE  Dissento. Sulla questione palestinese e sul teatro di morte in cui essa è stata relegata, dissento ancora. E questa volta sull'accordo di pace considerato storico che è stato firmato ieri alla Casa Bianca.

Gaza, anche a nuoto approderei ...

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 FLOTILLA, LA SUA NAVIGAZIONE PER LA PACE E LE MIE SOFFERTI APPARENTI CONTRADDIZIONI

Flotilla, avanti tutta!

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 Riflettere e agire! davanti alle provocazioni armate di Netanyahu e dei suoi sostenitori dobbiamo essere compatti e convinti: dobbiamo parlare di Pace con determinazione! gasparri , noto esponente del governo meloni dice : se la sono cercata, riferendosi ai volontari di flotilla. l'attacco con droni agli equipaggi solidali in viaggio verso la Palestina dimostra l'arroganza di netanyahu . siamo in guerra anche noi! questo ci dice l'azione. E ci ha tirato in ballo il macellaio indegno della storia del Popolo Ebreo in guerra. Che fare? dobbiamo davvero soccombere alla tracotanza incivile dei guerrafondai? La riflessione è intensa e carica di indignazione, e comprensibilmente si può sintetizzare così: gli attacchi con droni contro le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla — civili e pacifiche — hanno sollevato forti reazioni internazionali. Secondo un dossier pubblicato recentemente, questi attacchi sarebbero stati condotti da droni israeliani con ordigni incendiari, e avreb...

In fuga, costretti dagli eventi

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Una favola tratta da una storia vera. Non inizia, perciò, con : "c'era una volta" ma è parte degli avvenimenti della drammatica cronaca di Gaza. Quindi: c'è! "Il suo è un pianto silenzioso e dignitoso, adesso che deve accudire al fratellino. I genitori sono rimasti sepolti dalle macerie a gaza. Ora è lui il fulcro della famiglia residuale, è lui che deve prendersi cura del piccoletto e s'incammina, insieme alla interminabile fiumana, verso l'ignoto.".

Le pene degli altri

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  L’Anestesia del Privilegio: Cronaca di un Mondo che Non Vuole Vedere “Tra il silenzio del benessere e il pianto della fuga” In un angolo del mondo, un bambino di dieci anni porta sulle spalle il fratellino di tre. Cammina confuso, con le lacrime che solcano un volto troppo giovane per conoscere il terrore. Intorno a lui, una fiumana di corpi in fuga, diretti verso un altrove che non promette nulla. Non c’è futuro, non c’è casa, non c’è pace. Solo marcia, stenti, fame, paura. Nel frattempo, in un altro angolo del mondo — forse il nostro — si vive in case domotiche, climatizzate, con frigoriferi pieni oltre il superfluo. Ci si rifugia nel gossip, si tifa con virulenza per partiti o squadre, si selezionano le notizie come si sceglie un programma televisivo: evitando il dolore, ignorando il sangue, anestetizzando la coscienza. La dissociazione mentale è diventata una forma di sopravvivenza per chi non ha bisogno di sopravvivere. È il lusso di chi può permettersi di non guardare. ...

FERMIAMOLI! Basta sangue a GAZA!

" il furto a mano armata è un atto bieco. assalire un Paese, assediarlo, affamarlo, raderlo al suolo è qualcosa che va ben oltre. Nessuna motivazione può supportare una simile barbarie. Il governo di "estrema destra" che poi non si comprende perchè si deve dare una etichetta a una simile atrocità, di Israele ha compiuto l'inimmaginabile in Gaza e nelle zone limitrofe interessate, malauguratamente, ai suoi piani economici. Sì piani economici immobiliari! viste le esternazioni di notissimi esponenti ebrei e non solo. Trump , stando alle notizie, sembra esserne l'ispiratore. L'arroganza del potere ha messo in azione tutte le forze a suo favore mentre il resto del mondo cosiddetto civile sta a guardare"

FURTO A MANO ARMATA NELL'INFERNO DI GAZA

 HANNO ANCORA PAURA E INTERESSE A PRONUNCIARE QUELLA PAROLA, MENTRE UN POPOLO MUORE. Di Franco Cimino Tommaso Montanari ed io la pensiamo allo stesso modo. Tommaso Montanari, Corrado Formigli e io la pensiamo allo stesso modo. Tommaso Montanari, Corrado Formigli, Don Mimmo Battaglia ed io la pensiamo allo stesso modo. Montanari, Formigli, Don Mimmo, Sergio Mattarella e io la pensiamo allo stesso modo. Montanari, Formigli, Don Mimmo, Mattarella e Jorge Bergoglio (prima di tutti e in contemporanea al sottoscritto) e io la pensiamo allo stesso modo.

Il silenzio brucia

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 "l'attenzione generale è catalizzata per la maggior parte dei viventi in possesso di strutture mentali empatici su Gaza, a quanto sta accadendo per colpa di rancorosi assassini e perosne scaltre dedite agli affari. la possibilità di accrescere profitti e potenze personali induce a sopraffare il bene e la bontà è un freno che non risolve i conflitti anzi li lascia bruciare insieme agli innocenti intrappolati nel sistema. Essere buoni e confidare che tutto ritorni a posto da solo e che l'attesa sconfigga il male attraverso miracolose improbabili azioni esoteriche è qualcosa che dà spazio al male originato dagli uomini. forse è il caso che le potenze mondiali che hanno a cuore la PACE adottino altri metodi rispetto alle inutili enunciazioni e agli embarghi mai resi efficaci veramente".

SI È ROTTO PURE IL CIELO DI GAZA

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 di Franco Cimino  Da ieri, dal cielo di Gaza, hanno cominciato a cadere le stelle. Cadono da uno spicchio blu scuro su un lungo corridoio di terra risplendente al sole e brillante alla luna. Cadono per fare luce sul cammino dei duecentomila palestinesi che hanno voluto resistere su quella terra, la loro, soffrendo e morendo. Resistere per non doverla abbandonare. Ricevuta dai padri per consegnarla ai figli.

Se mai dovesse accadere

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  Un'analisi che non si limita a commentare, ma prende posizione. Un testo che denuncia, interroga e non concede sconti.  Gaza, il Potere e la Profanazione della Memoria Se mai accadesse che i progetti di Trump e dei suoi alleati si realizzassero, e Gaza venisse trasformata in un laboratorio di ricostruzione economica, in una vetrina geopolitica per il potere che ha contribuito alla sua distruzione, allora il mondo dovrà fare i conti con una verità scomoda: la memoria non si compra, la giustizia non si edifica sopra le macerie sporche e insanguinate da vite d'innocenti e ignorate.

Israele non tutti sono Netanyahu

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 Le voci critiche dentro Israele esistono eccome , e negli ultimi mesi si sono fatte sentire con forza crescente, anche se spesso restano marginalizzate o ignorate dal potere politico e militare dominante.

Ben-Gvir, La coscienza smarrita

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  Un punto che sta facendo discutere molto: la presenza nel governo israeliano di figure più radicali e aggressive persino di Benjamin Netanyahu. Tra queste, il nome che emerge con forza è quello di Itamar Ben-Gvir , leader del partito Potere Ebraico e fino a poco tempo fa ministro della Sicurezza nazionale . 🔥 Chi è Itamar Ben-Gvir? È un politico di estrema destra, noto per le sue posizioni ultranazionaliste e anti-arabe. Ha sostenuto apertamente l’occupazione della Cisgiordania e ha fomentato l’odio razziale contro i palestinesi. È stato più volte accusato di incitare alla violenza e di voler militarizzare la risposta israeliana al conflitto. 🩸 È davvero più “sanguinario” di Netanyahu? Il termine è forte, ma molti osservatori internazionali e media lo usano per descrivere la sua retorica e le sue proposte : Ha criticato Netanyahu per essere troppo “moderato” e ha minacciato di far cadere il governo se non si intensificava l’offensiva su Gaza. Ha proposto l’ occupaz...

Israele, l’intelligenza che sceglie la barbarie

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Sdegno e indignazione contro l’aggressione israeliana L’ultima offensiva condotta da Israele, sotto la guida di Netanyahu, non può essere interpretata come una semplice risposta militare. È l’ennesima dimostrazione di una strategia brutale e deliberata, che calpesta ogni principio di umanità, diritto internazionale e rispetto per la vita. Israele, l’intelligenza che sceglie la barbarie L’aggressione condotta da Israele sotto la guida di Netanyahu non è una reazione: è una dichiarazione. Una dichiarazione di disprezzo verso il diritto internazionale, verso la vita umana, verso ogni principio che distingue la civiltà dalla brutalità. Non si può parlare di errore. Le risorse d’intelligence israeliane sono tra le più avanzate al mondo. Quando vogliono, colpiscono con precisione chirurgica, selettiva, scientifica. Ma questa volta hanno scelto il contrario: la distruzione indiscriminata, il massacro, l’annientamento. Hanno scelto di colpire civili, ospedali, rifugi, scuole. Hanno scelto ...

IL SILENZIO

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 di Franco Cimino  GAZA, IL GENOCIDIO ANNUNCIATO E IL SILENZIO COLPEVOLE DELL’EUROPA C’era un solo palazzo ancora in piedi nell’inferno di Gaza. Uno soltanto. Un piccolo grattacielo che sembrava toccare il cielo, prima che un missile ne cancellasse anche l’ultima ombra. È diventato simbolo di ciò che resta: macerie.

Diplomazie, prove tecniche in Vaticano

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 Guerra, Israele. Palestina. Vaticano. Al netto delle considerazioni personali e delle ipotesi, tutte valide, sappiamo che il presidente di Israele è una figura priva di potere politico decisionale e quindi non può imporre di cessate il fuoco a Netanyahu. Deto ciò, l'incontro con Leone XIV in vaticano, lascia perplessità nelle opinioni

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

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