Se sospendessimo per un attimo i
pensieri, nonostante le ambagi e gli affanni quotidiani, il mondo
assumerebbe connotati nuovi, positivi.
Il male non lo vediamo. Non esistono
brutture e cattiverie. E siamo tutti inclini al bene. Proprio come
quando siamo difronte ad un caro estinto, parente, amico o semplice
conoscente, tendiamo a parlarne bene. Soffochiamo i ricordi negativi,
se anche fosse stato in vita avaro, è stato altruista e sempre
propenso ad aiutare il prossimo.
Amante del bello. Cultore di armonie e
instancabile ricercatore d'arte. … eppure, per amore di
quell'onestà tanto osannata, ma sottaciuta per l'occasione, forse
qualcuno osa e sommessamente ci ricorda quanto siamo condizionati
dalla materia. Quella materia che ci sostiene e condiziona
l'esistenza della maggior parte di noi e che ci fa chiedere un
compenso per i servigi prestati anche nel campo poetico delle arti
che dovrebbero, se considerate davvero alta espressione della
bellezza, vivere di vita propria.
Purtroppo no. Non è così!
La realtà è ben altra. Ed è per
questo che i poeti creano mondi virtuali impenetrabili. Realtà
incomprensibili per la grettitudine dei pseudo cultori del bello
schiavi del profitto soggiogati dalla legge del mercato. E smaniosi
di raggiungere successo fama potere.
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