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giovedì 25 marzo 2021

Ritratti, artigianalità creativa e pittura

La prima cosa che si chiede ad un pittore è: “mi fai un ritratto? Oppure: sarei felice se facessi un ritratto a mia madre... mia moglie, figlio o figlia, marito e persino amanti”.

Spesso si fraintende la funzione del pittore che, a differenza del fotografo, prima di mettersi a fare un “”ritratto” deve conoscere nell'intimo il soggetto da raffigurare- che il più delle volte lascia delusi quanti pensano ad una riproduzione “iperrealista”. Ovvero una copia sublimata del soggetto dalla maestria del pennello e del colore del pittore.








Fare il pittore è sì conoscenza delle tecniche!, che sono strumenti del mestiere al pari dei pennelli delle spatole dei colori e di tutta una serie di aggeggi auto-prodotti. Essere creativi significa pesare e pensare ciò che si intende proporre, possibilmente con piglio e carattere unico, con personalità!

Lo ripeto da sempre! Ma ogni volta che incontro qualcuno e mi fa la solita richiesta del “ritratto” mi tocca ripetere la tiritera. A prescindere dal fatto che non sono un ritrattista e non amo cimentarmi con la figurazione se non per mero passatempo che diventa esercizio per opportune citazioni allorché sono impossibilitato a eseguire lavori più consoni alla mia propensione creativa.

Fare un ritratto significa scavare nel profondo; cogliere la personalità; scoprire e mettere a nudo l'anima. Insomma prima di pensare alla superficie, l'artista, deve conoscere il soggetto, captarne sensazioni e umori.







giovedì 28 marzo 2019

Pensieri in rete

Se sospendessimo per un attimo i pensieri, nonostante le ambagi e gli affanni quotidiani, il mondo assumerebbe connotati nuovi, positivi.

Il male non lo vediamo. Non esistono brutture e cattiverie. E siamo tutti inclini al bene. Proprio come quando siamo difronte ad un caro estinto, parente, amico o semplice conoscente, tendiamo a parlarne bene. Soffochiamo i ricordi negativi, se anche fosse stato in vita avaro, è stato altruista e sempre propenso ad aiutare il prossimo.



Amante del bello. Cultore di armonie e instancabile ricercatore d'arte. … eppure, per amore di quell'onestà tanto osannata, ma sottaciuta per l'occasione, forse qualcuno osa e sommessamente ci ricorda quanto siamo condizionati dalla materia. Quella materia che ci sostiene e condiziona l'esistenza della maggior parte di noi e che ci fa chiedere un compenso per i servigi prestati anche nel campo poetico delle arti che dovrebbero, se considerate davvero alta espressione della bellezza, vivere di vita propria.

Purtroppo no. Non è così!

La realtà è ben altra. Ed è per questo che i poeti creano mondi virtuali impenetrabili. Realtà incomprensibili per la grettitudine dei pseudo cultori del bello schiavi del profitto soggiogati dalla legge del mercato. E smaniosi di raggiungere successo fama potere.

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