Le parole di Altiero Spinelli da
qualche giorno mi tornano in testa. E mi inducono a rileggere il
manifesto di Ventotene scritto insieme ad altri prigionieri politici
confinati dal regime fascista. Sorprende la sua lucida analisi sul
federalismo degli stati uniti d'Europa che a distanza di anni
risultano essere di estrema attualità e in alcuni momenti persino
rivoluzionari. È rivoluzionario il modo di intendere l'essere umano
al centro della vita sociale e culturale non solo dell'Europa.
Il suo pensiero antinazionalista è da
studiare e prendere ad esempio, divulgarlo tra i giovani e quanti
sembrano avere dimenticato o disconoscono la storia del ventennio
oscurantista.
L'Europa di Alterio Spinelli è la mia.
La nostra! Un'Europa solidale che guarda ai singoli non come sudditi
ma cittadini attivi. Donne e uomini portatori di cultura e non numeri
o merce sui quali lucrare.
Confido che questa Europa solidale
nasca al più presto perché “Le baracche di cartapesta non
resistono a lungo”.
“Oggi si cercano e si incontrano,
cominciando a tessere la trama del futuro, coloro che hanno scorto i
motivi dell’attuale crisi della civiltà europea, e che perciò
raccolgono l’eredità di tutti i movimenti di elevazione
dell’umanità, naufragati per incomprensione del fine da
raggiungere o dei mezzi come raggiungerlo. La via da percorrere non è
facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà! (Spinelli –
Rossi)”
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