Parlare dei problemi locali senza
soffermarsi su quanto accade nel mondo in generale e nel particolare
sulla strage di Nizza potrebbe sembrare un piangersi addosso di
qualcuno che guarda solo ed esclusivamente al proprio ombelico.
Potrebbe ma non è così!
Ritengo che le rivoluzioni debbano
partire principalmente dal proprio ombelico, dalle necessità. Anzi, prima ancora dalla
propria testa. Dai bisogni primari quale la cultura che amplia la conoscenza e i saperi.
Qualcuno ha detto che per cambiare in
meglio la società e renderla attenta ai bisogni comuni non c'è
bisogno di andare in guerra, uccidere chi la pensa diversamente dai
“buoni”. Per cambiare il modello di vita sociale attuale che si è
dimostrato inadatto si deve fare un'azione purificatrice ed eliminare
le scorie tossiche ancorate all'ego, all'accumulo forsennato di beni che ci portiamo dentro forse perché posseduti da fame atavica.