Il primo e devastante saccheggio in
Calabria è datato unità d'Italia. Non che i Borboni fossero
migliori dei Savoia ma all'epoca dei Borboni, quando l'Italia era
divisa a metà e la Calabria faceva parte del regno di Napoli, il sud era fiorente e ricco.
Nelle serre, nella Ferdinandea, c'era
la ferriera che forniva cannoni e utensili domestici a mezzo mondo.
Tanto per dirne una. Si costruivano rotaie. Era fiorente la coltura
del baco da seta e Catanzaro era la capitale dei damaschi.
Ma, ripeto, non intendo tessere le lodi
inesistenti di una monarchia che manteneva saldi i propri privilegi.
Voglio solo ricordare a chi governa
oggi l'Italia che i tempi sono cambiati e le bugie politiche hanno
gambette cortine.
Destra o sinistra non esistono più da
tempo. Le ideologie hanno mantenuto vive le tensioni sociali,
semplificando, i buoni (?) e sfruttati da una parte e i padroni
cattivi(?) dall'altra. Tutto sommato la semplificazione chiariva dei
concetti elementarissimi e quando si rivendicavano dei diritti il
nemico era definito, aveva un volto e un nome.
Poi, secondo i voleri di re Giorgio, è
sopraggiunto Renzi a guidare il Paese. E anche qui è d'obbligo
chiarire, alla luce delle malefatte della casta politica, che, caduti
i siparietti e svelate le magagne e i privilegi, niente è cambiato
dalla prima Repubblica ad oggi (vedi incarichi di parenti e amici fidati dei politici negli enti pubblici e strade appianate ai fedelissimi).
Matteo Renzi, meglio conosciuto come il
volto giovane della politica, il rottamatore di un sistema bacato, si
è saputo innestare bene nel sistema Italia. Impone scelte e
modifiche alla Costituzione. Si allea con la destra. Concede
poltrone. Taglia in malo modo il diritto alla salute. Inaugura ristoranti in galleria. Propone e caldeggia imprenditori suoi amici
alla guida di importanti enti pubblici.
Insomma calca le orme del potere che ha
implementato le diseguaglianze sociali!
Questo è quanto appare ai cittadini
che vivono modestamente del proprio lavoro.
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