Amare la politica.
Ha ragione Benigni! Non si deve rimanere indifferenti davanti alle questioni sociali. La Politica si deve amare!
E in base a come si stanno mettendo le
cose in campo nazionale e europeo, secondo i ben informati, più che
di amore si tratta ancora una volta di tattiche già conosciute e
ampiamente sfruttate dai vari schieramenti che assediano le
Istituzioni.
Secondo voci di corridoio, pare che il
professore non abbia ancora deciso se impegnarsi apertamente in una
campagna politica come chiesto da alcune frange cospicue italiane per
tenere buone le cancellerie internazionali.
“Ormai non posso più tirarmi
indietro”, pare abbia confidato, per assicurare continuità
“all’agenda di governo” e tranquillizzare le cancellerie
internazionali e quella fetta di Italia che lavora e produce.
Anche il Vaticano avrebbe inviato la
benedizione.
Se queste voci fossero fondate sarebbe
necessario sprigionare uno tsunami d'amore nei confronti della classe
dirigente attuale. Uno tsunami catartico! Un'onda d'amore dalla forza
spropositata, che nasca dal basso, però purificata dalle piccole
furberie popolari che fin'ora hanno fatto sì che la melma coprisse
quanto di bello c'è in Italia.
Senza questi presupposti è inutile
declamare i Principi Fondanti della Carta Costituzionale della
Repubblica, commuoversi e recriminare; pretendere, se fino ad ora
abbiamo pietito.
Il cambiamento deve partire dal basso.
Ma dall'alto devono anche arrivare segnali positivi che dimostrino
coi fatti sobrietà e rigore consone al momento attuale.
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