Miserie e nobiltà.
Può capitare a chiunque di prestare volentieri il proprio bagaglio culturale, mettere a disposizione la propria conoscenza e impegnare corpo e anima in collaborazioni con terze persone. Magari suffragate da una persona che si conosce da tempo e della quale si ha piena fiducia. Una persona impegnata nel campo degli affari e della politica. Insomma una persona solare, perlomeno questo è il lato esteriore che ha saputo contrabbandare per accaparrare consensi e fiducia tra la gente ma che davanti agli affari, ai soldi sonanti, mostra il vero volto. Va bèh, può capitare! Dirà qualcuno. Può capitare a chiunque di sbagliare giudizio davanti a una serie di sorrisi elargiti nei banchetti organizzati. Può capitare, quindi, e non c’è bisogno di farne un dramma, di iniziare un’avventura imprenditoriale, o una qualsiasi attività culturale o ludica con una persona ambigua che presenta il conto alla fine.
Dopo che si è sgobbato una stagione intera, la persona viscida in questione, sempre col sorriso, seduta al tavolo ingombro di foglietti volanti, ti dimostra di avere perso più soldi di quanti non ne abbia messo tu, al di là del tempo perso per organizzare gli eventi, e dichiara che non c’è nessun dividendo da fare perché la cassa è in rosso.
Può capitare… può capitare che te ne debba andare con le pive nel sacco nonostante i conteggi in attivo, che tu sai per certo e che documenti secondo la tua logica, empirica ma reale, in base agli eventi, le spese fatte e le entrate, ma che lei, quest’essere ignobile del quale ti sei fidato, continua a non voler sentire ragioni, e insiste nel dire che non è vero e che la cassa, che naturalmente hai lasciato a lei senza mai pensare di dare un’occhiata, controllare velocemente, perché sicuro della sua onestà, è vuota, bèh… è capitato! che fare? Nulla! Ti stringi nelle spalle e ammicchi. Ti serva da lezione, mio giovane amico. La prossima volta sì più accorto, e non lasciare a nessuno la possibilità di spegnere la fiammella della passione che alimenta il tuo lavoro!
(segue)