Racconti di calabria.
Detti calabresi.
“L’arveru chi non frutta tagghialu e sutta!” ripete Pepè il giardiniere chiamato a potare gli alberi del giardino. che tradotto vuol dire: l'albero che non dà frutti taglialo perché inutile.
Pepè è un buon uomo, all’antica, con idee poco comuni che non collimano con i moderni concetti dell’ingegneria naturalistica e l’architettura del verde; lui, non avendo il coraggio di dire apertamente il suo pensiero in merito all’opportunità o meno di mettere a dimora certi tipi di alberi, ogni volta che passava nei pressi della magnolia, la osservava di sottecchi e mormorava: l’arveru chi non frutta tagghialu e sutta… dicia a bonanima e patrumma.
All’ennesima cantilena, gli chiesi:
Scusate, Pepè, perche secondo voi dovrei tagliare questo bel esemplare di magnolia?
No no pe’mmia vu potiti tenira ma l’anticu dicia accussì ca quando l’arvuru non frutta tagghialu e sutta! E patrimma mu dicia sempa: figghiarè ccu l’olivu ti fai l’ogghiu e u salatura, cu i ficu mangi quando su virdi e ti sicchi pe’ l’invernu e ti fai i crucetti ccu i nuci…
Sì ho capito che secondo vostro padre, persona saggia come tutti i contadini di una volta, l’albero da frutto è più utile ma anche quello che fa ombra e ottimi fiori profumati ha un suo perché! Un suo motivo d’esistere altrimenti, se così non fosse, anche per gli uomini varrebbe lo stesso concetto! O no? Che ne pensate?
Sì sì dottò, vui aviti puru ragiuna ma eu ‘nto terrenu meu chiantai sulu arvuri e frutta e patrimma i chiantau prima e mia e u nunnu meu prima e patrimma.
D’accordo Pepè ma quelli erano altri tempi, ora la frutta la trovi con facilità e non serve per sfamare la famiglia come quando c’era la carestia. Allora aveva un senso asserire che l’albero che non fruttifica è inutile, non serve e perciò deve essere tagliato alla base del tronco, deve essere eliminato dal terreno per fare spazio a colture commestibili. … dottò vui… u giardinu è u vostru e ammu vi piacia a vvui pemmia si fussera u meu u caccera! Mbèh quanta lordia vi fa quantu fogli cadunu…
Sì è vero, sporca come tutti gli alberi ma guardate che bei fiori!
Nel linguaggio dei fiori, la magnolia simboleggia dignità e perseveranza… Dottò, pemmia vu dissi: l’arvuru cchi non frutta tagghialu e sutta! Ca armenu ti caddiji d’invernu a lu focu!
(segue: tra spirito e materia)
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