In trincea.
Ci ha costretti un microbo piccolo
piccolo. Un essere vivente microscopico invisibile ad occhio nudo è
riuscito a farci riconsiderare il tempo, il suo valore e la necessità
reale degli uomini.
Anche i grandi capi e i piccoli
portatori d'acqua che hanno gridato, sbraitato sconcezze si sono
dovuti ricredere. Finita la chiassosa quanto inutile messa in scena
politica anche i più facinorosi hanno dismesso la maschera
opportunista, hanno fatto meno selfie e postato meno cazzate sui
profili.
Davanti alla necessità di sopravvivere
letteralmente alla pandemia esternano allarmanti sensazioni
amplificate dall'emergenza quotidiana che tocca chiunque nel mondo.
Trump dall'USA finalmente ha
capito. Capitola anche lui e inizia una terapia d'urto. L'America si
isola! E adotta misure drastiche lasciando per il momento da parte i
problemi connessi alla borsa.
Finalmente anche Trump pensa un po'
alla ricchezza che è la VITA. E il rispetto della stessa.
La pandemia è riuscita laddove
gli Stati più industrializzati e inquinanti del globo terrestre a
porre uno stop seppure strumentale alle emissioni di gas serra.
Il covid-19 ha mietuto vittime. Ha
bloccato le attività non prettamente necessarie. Ha imposto
un'austerità comportamentale necessaria al mantenimento della VITA.
Nella novella “Arca di Noè” c'è
posto per tutti. Viaggiamo insieme verso nuovi orizzonti fisici e
nuovi bagagli mentali sfrondati dai personalismi egoistici, almeno si
spera!
Questa volta non è un Dio
sovrannaturale a farci imbarcare, stare accorti e uniti nell'ambage,
e portare con noi il perpetrare della vita. C'è una selezione
naturale che determina la vita e la morte dei contagiati a volte
pilotata dalle necessità degli uomini. È amaro a dirsi ma è così.
L'immunità di gregge evocata da Johnson non c'entra. E non è attuabile! Sarebbe disumano!
E la scienza, la ricerca scientifica
deve essere al servizio della VITA! Sempre.