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Visualizzazione dei post con l'etichetta narrazione

Narrazione, creatività e Denuncia

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  "REPORTAGE DA GAZA: denuncia: crimini di guerra: autore, ©mario iannino" La pittura, o meglio, la narrazione visiva artistica pop nasce e amplifica il flusso delle notizie mediatiche.

La pace si costruisce con i buoni pensieri

Di Franco Cimino   I BULLI CHE DOMINANO SULLA DEBOLEZZA E LA PAURA. E LA FORZA SEMPLICE CHE LI FARÀ SCAPPARE. Vi racconto una storia. Ascoltatemi. Anzi, leggetemi. Nella mia adolescenza e nella lunga giovinezza, tutte vissute a Marina, mi sono capitate situazioni come quelle che vi racconto. Sono simili a quelle di tanti miei coetanei. O direttamente. O per sentito dire. Ovvero, quali testimoni degli avvenimenti. La prima storiella, per nulla “fantasiata”, neppure nell’enfasi del racconto. Questa:

Casa mia

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racconto breve di mario iannino "scorcio di Palermiti, Catanzaro"   Casa mia era situata sulla sommità di una collinetta nella parte storica del paese. Dal balcone, abbracciavo con lo sguardo l'azzurro del cielo e il verde della campagna all'unisono. 

Riflessi oni

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  Ho una bella chioma! Disse convinto nel guardare la propria figura riflessa nello stagno. Si decisamente sono bello! Alto. Possente. Niente e nessuno può ostacolarmi. Sono la quintessenza della natura. Disse scuotendo la folta e tenace chioma.

Impiedi

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Appena giorno.  Passata la notte, osservo il mare. Il riverbero del sole sull'acqua. Il cielo terso. Una vela in lontananza. Due figure di donna e un cane sulla battigia.  Passata è la notte, non gli incubi.  La notte... oblio della ragione pura popolata di orrori figliati da bulli bellicosi. Arroganti coi deboli.  La notte dei tempi bui trascorre tra scorribande di flussi e riflessi storici, sociali, personali, di popoli, razze, etnie e individualità fuori dal tempo.  È  una moda! Mi dico. È  una moda? Passerà.  Forse. Speriamo presto. Speriamo di tornare a vedere le stelle che riflettono sulla bellezza la luce dorata del pensiero puro. È una moda? No! Una condizione imposta dai bulli cresciuti nell’ego smisurato e educati all’idea del superuomo che tutto può,  anche decidere sulla vita e la morte degli ignari. mario iannino

Casa Bianca in scena, nella stanza ovale

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  Trump show. Un nuovo teatro apre il sipario al mondo e manda in onda la prima e speriamo l'ultima serie del Trump show, anche se lo spettacolo gli è riuscito bene! E forse consentirà ancora qualche replica fintantoché i panni galleggiano. Qualcuno lo ha studiato e lui, Trump in compagnia del vice che gli faceva da spalla, lo hanno messo in scena.

Legami

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    Legami affettivi generazionali racchiusi nel palmo di una mano. Raccolto su sé stesso dalla fatica degli anni, il vecchio, con movenze lente, estrae dal taschino la cipolla attaccata alla inseparabile catenella fissata all’occhiello del panciotto. La tiene tra le mani ossute. La sfiora con le dita anchilosate dal tempo e con la mente vola. Socchiude gli occhi. Le palpebra lasciano scoperta una piccolissima fessura come a voler illuminare la strada dei ricordi. Fluttua. Non sente più il peso dell’età. 

Gatti topi e grilli parlanti

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  Considerazioni di un disilluso di provincia. "come i gatti con il topo" Analizzando i fatti devo ammettere, anche se con ritardo, che le forze messe in campo da qualcuno sono state e continuano ad esserlo granitiche. Volontà irremovibili impediscono l'accesso dalla porta maestra in città.

Radici, lontananza e dispersione parentale

  Saremo parenti? Chiese il ragazzo nel sentire lo stesso cognome. Un cognome non eccessivamente comune, tutt'altro. Non so. Rispose l'interlocutore. Sai, in famiglia , per devozione al Battista c'è sempre un "Giovanni", un figlio che per devozione al santo acquisisce il nome di Giovanni. Se nella tua famiglia ce n'è uno, allora la radice potrebbe essere comune. Potremmo essere parenti.

Dietro le V

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  CREATI NON FOSTE PER VIVERE COME BRUTI. "Una locandina x la pace" E noi tra di voi ...

Piccolo mondo antico

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  “ Quandu vitta a serpa chjiamau a santu Pavulu”. Quando vide il serpente invocò san Paolo. È una forma verbale popolare antica che sta a significare la vacuità del pensiero umano difronte ai pericoli nonostante le spocchiosità mentali degli individui. Il vecchio detto nasce dalla presunzione di certuni nei confronti dei riti sciamanici adottati dai contadini o presenti nelle civiltà arcaiche. Riti propiziatori officiati prima della semina, per un raccolto abbondante o, come in questo caso, “esorcismi” battesimali celebrati a favore dei soggetti inermi per ingraziarsi le forze insidiose attive e in agguato, visibili e invisibili.

Catanzaro Sala, C'era una volta, la ferrovia

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  Ritorno dopo tantissimi anni ma non per prendere il treno che un tempo da Cz Sala mi portava a Napoli, per studiare in collegio dai Salesiani. Oggi sono qui, nonostante la colonnina segni 31°, non per nostalgia, quella è sorta dopo lentamente guardando il piazzale vuoto e la recinzione tutt'attorno alla stazione ferroviaria che un tempo brulicava di viaggiatori, il pullman cittadino sempre pieno in entrambi i sensi di marcia, qualche taxi e macchine da noleggio che offrivano i servigi ai viaggiatori dei paesi limitrofi. Pensando al degrado in cui versa quello che fino a qualche decennio addietro rappresentava il bene della città quasi dimentico il motivo per cui sono in mezzo alla piazza della stazione. Fermo la macchina, scendo e: Oltre i cancelli arrugginiti, sopra la pensilina tra i due binari, in cima al dirupo una scritta morsicchiata dal tempo stimola la mia curiosità.

La bugia del Natale

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  "la bu(ma)gia del Natale" by m.iannino Le piazze social sono stracariche di post. Nella maggior parte dei casi c'è poco da leggere e molto da osservare. Le foto caricate nei vari account mostrano momenti importanti per chi le ha postate: piatti tipici delle festività che rimandano alle tradizioni locali, quindi zeppole fritte, zampone, capitoni, agnello o capretto etc. etc. E poi ci sono le inquadrature su presepi e alberi nelle forme più disparate. Verrebbe da dire: sono lontani i tempi in cui il caldo odore di fritto che dalle cucine invadeva le case e le strade dei rioni lasciava intendere l'atmosfera che si respirava nelle case. S'intuiva, camminando nei pressi delle abitazioni, il menù completo che non differiva di tanto dagli altri. Alla vigilia di Natale si impastava la farina per i frittini. La pastella, fatta con farina di grano e patate bollite passate serviva per le frittelle farcite con alici, tonno ma anche vuote. I fritti servivano a tappare il bu...

Dematerializzazione e creatività

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  Digitalizzare un concetto e renderlo visivamente fruibile donandogli corpo e dimensione virtuali equivale a de-materializzare la struttura fisica dell'opera d'arte tradizionale. In antitesi al gesto plastico-pittorico, il fare arte digitale significa nel lessico corrente, comunque creare qualcosa di inesistente, nuovo, per lo più dare senso e volume ai manufatti corposi “ingombranti” sulle piattaforme informali de-strutturandone i supporti fisici. Inscenare, in sintesi, la grande bugia visionaria in pixel e non coi mezzi pittorici usati fin dall'antichità. Nessun supporto che abbia corpo specifico, quale carta, legno, tela, rocce o cemento.

Fino all'ultima boccata, vizi e virtù

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  Bacco, tabacco e … Lo sballo per certi ceti consiste nel poter permettersi del fumo e qualche bicchiere di rosso. Il resto è affidato alla buona sorte. Ne sanno qualcosa i nati negli anni cinquanta/sessanta e giù di lì. Ricordo con piacere i racconti di vita narrati dall'anziano vicino di casa: era un signore piccoletto divenuto cieco in tarda età che, durante i momenti di pausa dallo studio, andavo a trovare. Aveva un fare sereno persino nell'arrotolare il tabacco nella carta velina. Io osservavo incantato le sue dita intaccate dall'artrosi prendere pizzichi di tabacco dalla scatola di latta lucida dopo avere separato e estratto dalla clip la velina tenuta serrata insieme alle altre nella parte interna del coperchio. Lui parlava mentre confezionava la sigaretta. Ieratico, come se fissasse un punto immaginario, raccontava della sua esperienza. Mi parlò della sua infanzia. Di quanto sia stata dura la guerra e del ritorno a casa dopo anni di stenti, fatiche e viole...

In cammino con animo puro ...

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 Ogni giorno, minuto per minuto la vita insegna, da buona maestra, la giusta direzione da intraprendere. Stefania l'amica degli animali. Da Kim a Joy e in mezzo tanta cura anche per altri animali, volpi comprese. La ricordo, molti anni addietro, con in mano un esserino piccolo piccolo. Più piccolo di un topino appena nato. L'esserino tremolante e con gli occhietti ancora chiusi si sentiva al sicuro nel palmo delle mani della sua tutrice. Vasco, il mio labrador retriever gigante, l'annusò e fu subito intesa. Giocarono insieme per molti anni negli spazi verdi del Corvo e quando l'uno o l'altro passavano sotto casa si chiamavano a vicenda lanciando latrati possenti. I richiami tra cani hanno modulazioni differenti e s'intuiscono anche gli umori. Vasco e Kim sono stati legati da grande amicizia. Sentimento, forse, dovuto a quel primo imprinting per cui Kim lo riteneva un “fratello maggiore”, ché nel linguaggio comportamentale dei cani non è solo gioco, protez...

Mani forgiate dall'amore della terra

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  Nicchi nicchi nacchi mammà tua t'accatta i vacchi papà tua a masseria ricca ricca a figghja mia. Nella vasta aia attorno alla casa la vecchia donna culla la bambina mentre canticchia una nenia dal sapore antico. Il capiente cesto intrecciato con vimini e canne è appeso ad un grosso ramo di gelso. Fissata saldamente con corde di ginestra, la spartana culla, soggetta al dondolio ritmato dalla donna è abbraccio sicuro per sonni tranquilli. Nicchi nicchi nacchi … continua a canticchiare l'anziana nonnina che nel frattempo sgrana fagioli. Il casolare di campagna accoglie una famiglia di stampo patriarcale. Tutt'attorno è un fiorire di natura ben tenuta e coltivata da sapienti mani. La cultura contadina è amore per la terra e le piantagioni disseminate nella campagna circostante testimoniano il lavoro delle generazioni che lì hanno vissuto e tratto sostentamento. Qualche gallina razzola. Ispeziona col becco il terreno. Cattura qualcosa e se ne ciba. Il cane, un meticcio pe...

Amori in agonia, confessioni salvifiche

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  Vai a puttane! Se ti va di finire. disse stizzita e si divincolò con decisione dall'abbraccio. "Amanti. pittura: olio su tela. anno 1978. coll. privata." Lui rimase di sasso. La donna perentoriamente bloccò le avances dell'uomo. Le labbra di lui si bloccarono in una smorfia incredula. E nello stesso istante le mani smisero di accarezzarle la schiena snella. Stavano insieme da un bel po', forse qualche decennio, ma per lui era ancora come la prima volta. Il fuoco della passione continuava ad ardere in lui ma non più in lei. Altro che doccia fredda. Era stata una secchiata d'acqua gelata! Caduta all'improvviso sulle amorevoli attenzioni di un uomo ancora innamorato della propria donna. Inutile ogni reazione. Pure le parole si erano annichilite davanti ad un rifiuto così categorico. Superato il primo momento di smarrimento l'uomo farfugliò: Puttane? Puttane? Perché mai! Meglio una sega. Sì preferisco una sega piuttosto che sprecare energie emotive...

Una storia, tante storie

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 Niente è per sempre. No lo disse scrollando la testa dapprima lievemente e poi energicamente. No disse la donna davanti alle case aperte sul tavolo sistemate a forma di croce celtica. Per lei i tarocchi non avevano segreti anzi le mostravano spiragli sinceri di vita; flash se pur velocissimi ma inoppugnabili indirizzavano la sua mente e illuminavano percorsi suggerendo persino le probabilità che aveva l'interrogante per superare gli ipotetici ostacoli.  La decisione finale appartiene, per la legge del libero arbitrio, esclusivamente a chi interroga l'oracolo. Concluse la sensitiva. Era giunta da poco nel quartiere ma la fama di sensitiva e cartomante impeccabilmente divinatoria la precedette. In quel momento davanti a lei c'era seduta una mamma e le chiedeva una divinazione uno sguardo oltre il velo del futuro non per lei personalmente ma per l'unico figlio che aveva in casa. La veggente scosse la testa e con gli occhi sulle carte ripeté: noo non è una buona unio...

Oltre la porta

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La chiave: una tessera con microchip apre la porta della camera e controlla le periferiche connesse e alimentate con l'elettricità. Salgo al primo piano. Inserisco la chiave elettronica nel lettore affianco alla porta. Un lieve scatto fa intendere che il meccanismo è sbloccato. Entro. Inserisco la chiave all'interno e ogni cosa si anima. I rumori tagliano i silenzi. Persino il mio. Il viaggio è stato pesante sotto tutti i punti di vista. Nonostante le pianificazioni c'è sempre la variabile o le variabili cangianti. E, il piano fatto salta. Ma Milano è la città da bere. Dinamica. Piena di opportunità... la stanza è decisamente spartana! Gli arredi sono datati. Accatastati in pochi metri quadrati. Stretti l'un l'altro il letto la scrivania e l'armadio lasciano pochissimo margine d'azione. E i rumori iniziano ad essere davvero molesti. Stacco la spina del frigo. Spengo la ventola d'areazione del bagno. Fa caldo. Penso di fare una doccia. Mi metto in ...

Benvenuti!

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Chi siamo

Abbiamo aperto questo blog nell’aprile del 2009 con il desiderio di creare una piazza virtuale: uno spazio libero, apolitico, ma profondamente attento ai fermenti sociali, alla cultura, agli artisti e ai cittadini qualunque che vivono la Calabria. Tracciamo itinerari per riscoprire luoghi conosciuti, forse dimenticati. Lo facciamo senza cattiveria, ma con determinazione. E a volte con un pizzico di indignazione, quando ci troviamo di fronte a fenomeni deleteri montati con cinismo da chi insozza la società con le proprie azioni. Chi siamo nella vita reale non conta. È irrilevante. Ciò che conta è la passione, l’amore, la sincerità con cui dedichiamo il nostro tempo a parlare ai cuori di chi passa da questo spazio virtuale. Non cerchiamo visibilità, ma connessione. Non inseguiamo titoli, ma emozioni condivise. Come quel piccolo battello di carta con una piuma per vela, poggiato su una tastiera: fragile, ma deciso. Simbolo di un viaggio fatto di parole, idee e bellezza. Questo blog è nato per associare le positività esistenti in Calabria al resto del mondo, analizzarne pacatamente le criticità, e contribuire a sfatare quel luogo comune che lega la nostra terra alla ‘ndrangheta e al malaffare. Ci auguriamo che questo spazio diventi un appuntamento fisso, atteso. Come il caffè del mattino, come il tramonto che consola. Benvenuti e buon vento a quanti navigano ogni singola goccia di bellezza che alimenta serenamente l’oceano della vita. Qui si costruiscono ponti d’amore.

elogio della Bellezza

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