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martedì 12 dicembre 2023

Potere d'acquisto zero e politiche miopi

 Non saprei dire se la colpa è della crisi economica che condiziona le abitudini quotidiane e persino le necessità domestiche di intere famiglie oppure se è l'effetto della pandemia che sembra non finire mai a bloccare gli scambi interpersonali. 

Le notizie dei mass-media si soffermano sui fatti emotivi che toccano la pancia del paese e puntano l'attenzione sui casi di covid con le varianti. E tra una disgrazie e l'altra Invitano le frange deboli, gli ultra settantenni e le persone a rischio con conclamate patologie ad inoculare i vaccini suggeriti dai dotti rappresentanti della sanità per quanto riguarda la salute pubblica. Ma lo stare bene comporta anche un altro grado di serenità sociale per niente sottovalutabile: l'economia familiare, se si ha famiglia, e individuale.

Di fatto quello che fino a qualche anno addietro era un punto commerciale e incontri per le famiglie oggi è deserto! Lo slargo sul ponte della fiumarella era off-limits per il traffico automobilistico e gli utenti di fondazione Betania dovevano fare la gimcana tra le numerosissime bancarelle dopo avere parcheggiato altrove le vetture prima di potere varcare il cancello dell'istituto.

Oggi, il mercatino del martedì che da tempi storici affolla e vivacizza lo spazio lungo le sponde del torrente fiumarella in Santa Maria Zarapoti (questa la dicitura completa del quartiere catanzarese) è così:


Cz, S. Maria, mercatino rionale del martedì 
Desolante!

sabato 17 aprile 2021

Creatività applicata, di necessità virtù

Il vento soffiava forte quel giorno. Agitava l'acqua del mare e alzava la sabbia in piccoli vortici. Qualche ombrellone volava. Come se una mano invisibile lo strappasse con forza dalla buca appena scavata volava via portando con se la maglietta appesa ai raggi smembrati della tela capovolta.

Dalla fessura delle palpebre socchiuse intravidi una massa imponente che veniva nella mia direzione.

Vestiti appesi svolazzanti, costumi da donna e da uomo e cappelli ancorati con maestria stavano lì alla mercé della furia del vento e avvolgevano l'uomo che li trasportava.

L'ambulante marocchino si era costruita una sorta di croce ambulante che fungeva da bancarella: due ombrelloni tenuti insieme da due traverse tubolari in metallo e due piedi per poggiarla al suolo per la sosta e la vendita della mercanzia.

Un buon risultato di creatività applicata! Non c'è che dire!

La struttura costruita dal “cugino” marocchino, corredata da una rete fissata alle traverse, simile a una creatura fantastica, si lasciava trasportare dal vento senza decollare.

L'ambulante si ferma, sosta affianco a me e mi chiede dell'acqua. Gli porgo la bottiglia. Beve a canna. Ne versa un po' nel palmo della mano e si lava il viso, non una goccia cade a terra. Nonostante le difficoltà ambientali e la stanchezza che avrebbe provato chiunque nel trasportare quel catafalco, lui, ha saputo sfruttare appieno la ricchezza del prezioso liquido: l'acqua!




Apro di più le palpebre dopo avere inforcato gli occhiali e valuto che il mio interlocutore ha un bel colore ambrato e non ha più di 16, 18 anni. Esile. Fisico tonico. Con un gran sorriso parla un italiano dall'accento francese.

Dice di essere senegalese. Che fa la stagione in Calabria. Fa qualche soldo e poi torna a Roma dove si presta a fare la comparsa a Cinecittà.

È sposato. E la moglie è in Senegal in dolce attesa. Lui spera che siano due bambini perché, mi dice, perché sarebbe un evento fortunato. Ne è convinto, glielo aveva pronosticato il nonno.

Toglie dal marsupio il telefonino; scorre la galleria e mi fa vedere delle foto della sua famiglia:

 La moglie è bellissima, una diva da copertina. E il nonno, un anziano capo di qualche tribù vestito coi paramenti tribali, ha una lanugine ricciolina grigiastra e un bel sorriso che lascia intravedere l'assenza di un incisivo.

Non so se mi prende in giro. Ma è piacevole parlare con lui. Dimostra uno spirito sornione nei confronti delle paranoie nostrane ed è felice di esistere e essere sotto il cielo nonostante le difficoltà che non risparmiano nessun essere vivente sulla terra.

Il vento continua a creare mulinelli di sabbia e i vestiti appesi svolazzano.

Lui ringrazia e riprende il cammino sospinto dal vento.

lunedì 21 marzo 2016

I rischi delle città mercato

Centro commerciale 2 mari: tutti mafiosi? 

Certo, siamo bravi a creare eventi e giornate commemorative per non dimenticare le scellerate azioni disumane fatte in passato e tenere alta la guardia affinché non accadano mai più crimini contro l'umanità:
Non dobbiamo dimenticare la guerra (e siamo perennemente in guerra); le ingiustizie, gli sfruttamenti, le schiavitù e le diseguaglianze sociali (e siamo a fare i conti per strappare coi denti la quotidianità più banale in una finta falsissima democrazia).

Oggi in Italia si commemorano le vittime di mafia e da sud a nord nelle piazze si scandiscono i nomi dei morti ammazzati dalle organizzazioni malavitose.

centro commerciale due mari

Oggi in Calabria lo Stato sequestra beni per oltre 500milioni di euro ad una presunta famiglia 'ndranghetista lametina e tra i beni confiscati c'è anche l'equivalente economico investito in un centro commerciale frequentatissimo che, suppongo, dia da vivere a chissà quante famiglie oneste oltre a quelle malavitose: i due mari, che non chiude per evitare ingenti perdite a quanti lavorano nel e per il Centro Commerciale ma la cui gestione è affidata ad amministratori nominati dallo Stato

Il centro commerciale dei due mari sequestrato dalle forze dell'ordine è una realtà particolare, sorge ai margini della strada statale che conduce a Lamezia Terme e poi si dirama: una bretella s'immette sulla A3, in piena campagna, e l'altra prosegue per la stazione ferroviaria e l'omonimo aeroporto gestito dalla sacal.

sabato 5 marzo 2016

le card, specchietti per le allodole

Le multicard.
Siamo pieni di carte d'acquisti. Abbiamo quella dei supermercati alimentari: conad, sidis, auchan, carrefur e a momenti persino quella dei cinesi pur di risparmiare qualcosa negli acquisti dei generi di prima necessità.

Anche il telefonino e la televisione sono ormai divenuti generi di prima necessità. Lo certifica il governo con l'obbligo del canone rai nella bolletta telefonica. Che poi non sarebbe stato più corretto per lo Stato e quindi per noi, visto che si tratta di una tassa pubblica che incide sul bilancio pubblico, farsi dare dall'enel i nomi degli utenti con contratti residenziali piuttosto che regalare soldi per la gestione e la riscossione del canone all'enel?
Non divaghiamo. Il telefonino la televisione e anche il computer, dicevamo, sono entrati nel paniere dei bisogni. I venditori lo hanno capito e quindi hanno associato una card da dare ai clienti.

giovedì 3 gennaio 2013

governo: dopo le speranze, l'amara realtà

rifiuti solidi urbani "periferia del capoluogo di regione"
Catanzaro, 3 gennaio 2013. ore 7,20.

Abbiamo ancora il sapore del cibo e delle bevande beneauguranti di fine anno in bocca e negli occhi il luccichio delle lampade intermittenti degli addobbi natalizi.

Abbiamo la città commissariata e per questo non c'è stata la solita festa in centro e men che meno nelle bistrattate periferie.
I negozianti sono ridotti “mussu e dinocchjia” come diciamo a Catanzaro, che tradotto letteralmente significa “muso e ginocchia”, in posizione fetale, piegati per il mal di pancia causato dalla ristrettezza economica, la mancata vendita e le tasse da pagare.

In periferia, oltre ai consueti disagi, viviamo l'assedio dei rifiuti urbani che giorno dopo giorno aumentano a vista d'occhio. Ma forse la commissaria del governo non bazzica la periferia e non è a conoscenza del disagio dei cittadini. Se così è, sarebbe opportuno che qualcuno glielo facesse sapere affinché intervenga prima che il disagio si trasformi in emergenza sanitaria cittadina.

Per il resto, non so se ribadire gli auguri è opportuno, oppure possono essere intesi come un sberleffo o una presa per il culo, l'ennesima!, presa per il culo residuale del malcostume civico che dormicchia in noi. Comunque: auguroni!!! e speriamo che qualcosa cambi per davvero!

mercoledì 21 marzo 2012

commercio e rifiuti, affari e culture civili?


Cz, Corvo, mercatino rionale del martedì

Le civiltà nascono e crescono attorno ai commerci. Questo abbiamo appreso dai libri di storia. Ed è vero! L'altro giorno, con esattezza il martedì, per la prima volta si è vista un po' di vita nel quartiere;  signore camminare per strada (cosa inusuale) con capienti borse per la spesa dirette verso il vialone, tra la chiesa e il palazzetto dello sport. ( una botta di vita che origina disservizi altrui, insomma una guerra tra poveri perché da quando il maltempo ha causato danni laddove s'insediavano abitualmente i commercianti con le bancarelle del mercato rionale, il comitato comunale, ha destinato il mercato del martedì di Santa Maria nel quartiere Corvo).
È bastato questo per animare un quartiere fantasma!

Cz, Corvo, spazzatura di tutti i giorni
Periferia strana quella a sud di Catanzaro: strade vuote di giorno ma piene di spazzatura di ogni genere, dagli elettrodomestici ai residui di pasticceria: lattine di frutta sciroppata, brik di latte, panna, farine, cumuli di segatura e cani randagi che rovistano... se dal letame nascono i fiori, le malattie sono in agguato!
...  per queste inciviltà chi dobbiamo ringraziare?

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