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martedì 28 aprile 2020

lettera a don Giovanni e alla cei

Caro don Giovanni mi hai spiazzato.

La tua veemenza mi ha destabilizzato. Ti ricordavo calmo e riflessivo quando facevi salotto nelle trasmissioni popolari in tv. Sempre attento a non uscire fuori le riga davi a ogni problema l'adeguata soluzione da buon pastore. E adesso ch'è successo?

Nessuno dice che voi preti non sapete fare il vostro mestiere. Lo sappiamo tutti che siete persone responsabili. Però se il primo Ministro fa una ordinanza la dobbiamo rispettare tutti. Anche perché poi ci sarebbero le altre confessioni e i rispettivi raduni. Non che gli altri siano meno accorti e attenti ma il virus non è che guarda i luoghi per propagarsi. E se si dice NO agli assembramenti un motivo ci sarà!


Vogliamo vanificare i sacrifici fatti fin qui? Eppoi ogni luogo è un tempio di Dio se lo si vuole!

Già, mi pare di ricordare che qualcuno disse: non fatevi immagini di me (cito a memoria) Io sono ovunque...

Allora? Se ci tenete alla salute dell'Anima e del corpo, poiché “il copro è “il Tempio di Cristo” dov'è la differenza tra il pregare in casa e andare in chiesa?

Da illuminato teologo quale tu sei, caro don Giovanni, saprai trovare una scappatoia e motiverai con dovizia di particolari la furibonda accusa nei confronti del presidente Conte ma... salvo che non avvenga un miracolo, in chiesa, come nelle altre zone di culto o di semplice affluenza di più persone, per adesso è bene stare lontani.

Meno male che c'è Francesco!

mercoledì 2 agosto 2017

Mileto, battuta d'arresto per l'Opera Cuore Immacolato di Maria?

La decisione del vescovo di Vibo-Mileto monsignor Renzo ha portato sconcerto in molti devoti che vedevano in Natuzza la mamma amorevole che intercedeva col Divino e portava conforto ai tantissimi sofferenti che si rivolgevano a lei.

Nel disegno divino pare ci fosse anche la realizzazione di una grande e accogliente chiesa. Opera chiesta espressamente dalla Madonna.

Le donazioni, arrivate copiose alla fondazione con lo scopo di realizzare il “sogno” e la volontà della Madonna, hanno caratterizzato diverse menti che, creativamente e in assoluta buona fede, si sono prodigate affinché l'opera si realizzasse nel più breve tempo possibile.

Adesso il decreto di revoca sottoscritto da mons. Luigi Renzo revoca, in ossequio al codice di diritto canonico, l'approvazione dello statuto della fondazione con conseguenze “coercitive” nei confronti della stessa. Niente attività pubbliche di religione e culto. Niente offerte. Nessuna messa e men che meno è consentita la conservazione del sacramento nella casa per gli anziani “P. Colloca”.

Insomma, sembra una presa di posizione dura, difficile da comprendere. Ma teniamo a mente le parole e l'insegnamento di Mamma Natuzza:

Da viva, il suo umile fare, infondeva serenità e voglia di ricercare l'Assoluto con la preghiera e la concentrazione mistica.

Vedeva gli spiriti dei defunti. Parlava con i morti.

Gli spiriti dei defunti le apparivano con le sembianze terrene e comunicavano dall'aldilà rimembrando episodi accaduti nella vita terrena per confermare la veridicità della loro esistenza.

Per i suoi carismi fu internata. E lei, sempre obbediente e con estrema umiltà, lasciò fare. Si sottomise alla Chiesa. Credeva fermamente nel ruolo sacro assegnato al clero. Invitò alla preghiera. Suggerì cenacoli di preghiera che si moltiplicarono nel tempo e si diffusero in tutto il mondo grazie alle parole dei “miracolati” e dei devoti che la conobbero.

Natuzza era tutto questo. Non possessività o bramosie terrene. Era madre di famiglia e prima di dedicarsi ai problemi delle moltitudini che andavano a bussare alla sua porta rassettava casa, preparava la colazione, cucinava, stirava e accudiva figli e marito.

Riunitevi nei cenacoli e pregate. Diceva. Pregate affinché il bene abbia il sopravvento e vinca sul male. La Chiesa è Madre e Le si deve obbedienza.

giovedì 1 giugno 2017

Associazionismo, insieme è meglio

Compie 25 anni il gruppo scout “catanzaro 10” che ha sede presso i locali parrocchiali della chiesa “santa famiglia” nel quartiere corvo retta dal parroco don Achille Gigliotti.


Don Achille lo ricordo giovane sacerdote nella chiesa di San Pio X, viceparroco di don Giorgio Bonapace. Sempre attivo e con tanta voglia di fare. Dedito ai giovani. Di quegli anni rimane indelebile il ricordo del campeggio in Sila e l'impegno nell'oratorio. Le risate. I giochi goliardici. Le scampagnate.
"catanzaro, corvo,campo scout in allestimento"
Non c'era un gruppo scout ma le attività erano comunque coinvolgenti nell'oratorio. Teatro, musica, solidarietà.

Per festeggiare la ricorrenza dei 25 anni di attività del gruppo “catanzaro 10” i ragazzi hanno invitato i cittadini con dei volantini. Li hanno affissi nei portoni delle cooperative dopo averli stampati al computer, ricordando due date:
venerdì 2 giugno 2017 con l'inaugurazione del campo alle 17,00 e a seguire la mostra fotografica, animazione, giochi e una rappresentazione scout chiude la serata.

Sabato 3 giugno alle 17,00 riprendono le attività del campo con “il grande gioco”, segue l'ammaina bandiera e la sagra della salsiccia chiude il secondo giorno della festa per i 25 anni del gruppo scout di corvo.

Il tutto si svolge nell'aiuola del piazzale antistante la parrocchia “santa famiglia” del quartiere corvo. Alle spalle della fontanina in pietre costruita qualche anno addietro dagli scout di “catanzaro 10” che sostituisce egregiamente quella, installata dal comune in ghisa, sottratta da ignoti.

Qualcosa si muove. E i piccoli passi degli scout ci ricordano la bellezza gioviale e la ricchezza dei cuori dell'associazionismo.
Partecipiamo compatti. Gratifichiamo la loro voglia di fare e la vitalità connaturata all'età con la nostra presenza.

martedì 12 febbraio 2013

Papa Benedetto XVI abdica!

IL SACRIFICIO DI PAPA BENEDETTO XVI


Avvince ma non convince, la vicenda che occupa gli spazi della comunicazione di massa. Le televisioni e i giornali non fanno altro che parlare delle dimissioni del Papa. Persino Vespa è tornato in prima serata con porta a porta, rubando lo spazio ad una simpatica soap popolare dalla trama consolidata tra il bene e il male, l'amore per l'arte, in questo caso la musica, e i biechi interessi dei mafiosi che gestiscono il potere nella cittadina dove sorge il conservatorio che è teatro di umane vicende. Chissà se Vespa ha fatto un plastico della futura residenza del Papa dimissionario, un monastero di clausura all'interno dei giardini del Vaticano. Un luogo super sicuro e lontano da occhi e orecchi indiscreti che ospita suore di clausura, separate, però, da una robusta inferriata.

È una notizia clamorosa e occupa gli spazi della comunicazione in televisione, internet, sui giornali e per le strade . Il Pastore di anime che si dice non adeguato ai tempi per via dell'età e degli acciacchi dovuti alla vecchiaia e quindi si mette in pensione. Eppure Ratzinger è un fine teologo e sa bene che per predicare e far mettere in pratica il vangelo non c'è bisogno di un fisico bestiale.
Qualcosa non torna! La storia non convince.

E se, invece, fosse l'amara, estrema, decisione di Papa Benedetto XVI? Una decisione che lo induce ad andare via?

Va via lui perché sconfitto da un apparato ritenuto troppo incrostato di potere autoreferenziale per poter essere riformato?, una Curia avvolta nei misteri sulla quale pesano fatti conosciuti, scandali, pedofilia e fughe di notizie diramate dalle correnti di pensiero e dai tradimenti interni, si ha la sensazione che Benedetto XVI abbia cercato di emancipare il papato e la Chiesa cattolica da una sorta di vecchiume ideologico fondato sul potere e invece è rimasto vittima.

È difficile non percepire la sua scelta come l'esito di una lunga riflessione condizionata anche dalla stanchezza. Definirlo un gesto istintivo o accettarne la motivazione “per raggiunti limiti di età” significherebbe fare torto a una figura destinata e entrare nella storia più per le sue dimissioni che per come ha tentato di riformare il cattolicesimo, purtroppo, senza riuscirci.

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