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giovedì 29 ottobre 2020

Catanzaro, prevenzione e tutela del territorio

Pioviggina. A dispetto delle previsioni meteo le nuvole si addensano all'orizzonte e qualche goccia cade. Osservando bene il cielo non dovrebbe durare molto. Ma si sa le tempeste a ciel sereno sono le peggiori. In un attimo le piogge devastano raccolti gonfiano torrenti e inondano le cementificazioni selvagge.


La continua ossessiva lista della spesa cui gli amministratori sono chiamati a osservare spesso provoca incurie per mancanza di fondi.


I pochi soldi in bilancio dei comuni non bastano mai anche se i contribuenti pagano salatissime bollette comunali che nel loro insieme dissanguano le famiglie.

In ogni bolletta, gas, luce, tari, acqua, imu ci sono accise e ammennicoli varie che gonfiano il dovuto reale che vanno a implementare le casse comunali e regionali, nonché statali. Persino nella tassa di proprietà delle automobili c'è una quota destinata al servizio sanitario nazionale ma la parte più cospicua va nelle casse regionali.


Nel valzer delle tasse i legislatori hanno pensato a ogni minimo problema sociale e i cittadini siamo tenuti a osservare se vogliamo concorrere secondo le nostre possibilità al bene comune.


Già il bene comune...


se usciamo dai centri urbani sembra che tutti i sindaci siano ossessionati dallo stesso problema: il bilancio delle casse comunali, e per questo lasciano alla provvidenza le urbanizzazioni primarie, quindi le manutenzioni del suolo e la regimentazione delle acque.

 

"torrente fiumarella, catanzaro, corvo"

Inondazioni, cataclismi improvvisi visto quanto accaduto e accade sotto questo cielo possono colpire in qualsiasi momento e a qualsiasi latitudine. Che facciamo aspettiamo ancora caro sindaco Abramo e cari assessore regionale al territorio e presidenti delle bonifiche tutte?

venerdì 7 febbraio 2020

Catanzaro, pronti, rimpasto, via

Catanzaro, Abramo resiste!

Le armi strategiche della politica consentono al sindaco Abramo di rimpastare la giunta comunale e vararne una nuova.

La democrazia glielo consente!

Sergio Abramo afferma di governare un territorio senza pecche amministrative: niente spazzatura; nessun debito … . è vero! Catanzaro centro e quartieri ritenuti strategici politicamente sembrano essere gestiti al meglio.

Catanzaro lido vive un'epoca nuova per quanto concerne strutture fruibili, vedi pineta giovino e lungo mare, area ex gaslini e polifunzionale “arena magna graecia” difronte la stazione fs.

Catanzaro città a primo acchito non mostra decadenze urbane mentre le periferie segnate dalle brutture peggiori sottolineano il declino delle povertà intellettuali e paesaggistiche.

Abramo, secondo la sua visione gestionale fa bene ad insistere. Ha i numeri per farlo!

Sono gli altri, i furbi che di mestiere fanno politica spicciola e che, adottando strategie politiche consentite, assumono comportamenti spocchiosi sicuri che il fine giustifichi i mezzi.

Le scorrettezze non pagano nel lungo termine. I piccoli condottieri che si sentono micromachiavelli nostrani, dovrebbero, se ancora hanno un minimo di dignità visti i fatti e le accuse pendenti, nascondere la faccia e andarsene, cedere il passo a persone intellettualmente oneste che si spendono con passione e coraggio per la collettività.

Catanzaro è una piccola città di provincia nonostante tutto. Ci si conosce tutti. E, congetture malefiche, trappole e strategie effimere a parte disseminate dalle lingue velenose dei mediocri, le potenzialità non mancano. Basta un piccolo colpo di volontà collettiva!

Basta isolare i cattivi maestri. Riqualificare gli allievi. Ripensare alla cosa pubblica come bene inalienabile, ripartire dalle cose buone già fatte e dare dignità alle periferie.

venerdì 24 gennaio 2020

Regionali Calabria 2020

Le mani sul territorio e sulla società tutta ci sono da tempo.


In Calabria come in tutta Italia i big della politica, non tutti ringraziando Iddio, fanno in modo di accaparrare voti per le rispettive emanazioni delle coalizioni in campo nelle regionali di Calabria e Emilia.

In Calabria i candidati alla presidenza, come si sa, sono 4: Jole Santelli per il centro destra, Pippo Callipo per il centro sinistra, Franco Aiello per il m5s e Carlo Tansi da indipendente.

Nonostante il terremoto registrato dai sismografi degli inquirenti, amplificato dai mass-media, che vede sotto inchiesta 29 consiglieri su 32, alla luce delle dimissioni di Bosco e Fiorita, la cordata di destra capitanata da Tallini annuncia con fragore le dimissioni dei consiglieri della sua corrente.

Annuncia, appunto! Perché ancora niente è accaduto. Non una formalizzazione degli atti in questione enfatizzati a muso duro dal Tallini.

Il sindaco Abramo dal canto suo attende che si compiano le formalità. E non è detto che ci sia lo scioglimento. La partita è ancora tutta da giocare.

Strategicamente sarebbe un errore dare in pasto notizie e malumori alla vigilia delle elezioni regionali. Meglio le battutine piccanti del cavaliere: “questa donna la conosco da oltre 20anni e non me l'ha mai data”.
Sì, meglio riderci sopra... . Sdrammatizzare. Gettare acqua sul fuoco per lenire le ferite ancora aperte da oltre vent'anni dai vari governi che si sono succeduti.

Le mani sulla Calabria le hanno messe tutti!



E, Oggi come sempre tutti a promettono qualcosa. Lavoro. Sanità. Turismo. Agricoltura... di scuola e cultura poche parole sono state spese. Forse perché la cultura apre le menti e scardina le catene del servilismo? Fa pensare? E fa sì che anche gli ultimi possano alzare lo sguardo verso la luce e pretendere rispetto? Onestà intellettuale!

lunedì 20 gennaio 2020

L'ira del padre

Assistere allo sfogo di un padre. Vederlo commuovere. La voce rotta dal pianto ma subito ricomposta. Suscita empatia. Solidarietà umana. E comprensione per tutto quello che ne consegue.

Mi riferisco allo sfogo del conduttore televisivo “art.21 della costituzione italiana”.

Lino Polimeni lancia accuse pesanti al sindaco della città e al consiglio tutto che ha mandato l'unico non indagato, Polimeni junior, in pasto nell'arena di Giletti.

Giletti e i suoi ospiti hanno fatto il loro mestiere di giornalisti. E Marco ha risposto col piglio garantista di chi crede. Ha snocciolato numeri ma non ha potuto rispondere esaurientemente. In concreto non ha dato notizia della serietà con cui si effettuavano le commissioni e su quali problemi, nonché risoluzioni, dei cittadini, che sono diversi.

Marco Polimeni ha cercato di difendere l'indifendibile nella trasmissione della 7. quasi sotto accusa, anche lui insieme ai 29 consiglieri indagati per “falso”, nella trasmissione, ha suscitato tenerezza a quanti smaliziati dalle continue trappole innescate sui territori minati della politica ma che non ha convinto la cultura mediatica del genitore e, di conseguenza, la furia del padre in quanto esperto conduttore televisivo.
Un genitore cosciente delle insidie cui il figlio è stato esposto ovviamente si prodiga in una difesa estrema a favore di un ragazzo pulito e pieno di buoni propositi che si è affacciato alla politica e reso vittima sacrificale dai marpioni della politica locale.

Sempre secondo le esternazioni di Lino Polimeni, il capitano ha abbandonato la nave prima dei passeggeri e dei marinai. Si è messo su una scialuppa di salvataggio e fatto rotta su un isola deserta in attesa che arrivi il 26 e spartiscano il potere locale.

Assessorati regionali, vicepresidenze...

In virtù del garantismo, dobbiamo prendere in considerazione anche la “buona fede del sindaco Abramo”:
Abramo, anche lui non indagato per questi fatti, potrebbe avere sottovalutato la gravità dell'episodio e lasciate ad un giovane l'esposizione mediatica e la difesa dei 29 furbetti.

Ma una cosa è certa:

in città si sente dalla notte dei tempi il laconico mormorio degli scontenti che lanciano invettive e congetture alla classe dirigente politica e amministrativa.
E, giustamente, il Polimeni annota:

ma se siete insoddisfatti perché li votate?

Se sono lì qualcuno ce li ha messi! Vi hanno promesso lavoro? Assunzioni, incarichi...

eppure ci vogliono migliaia di voti mentre per la manifestazione pro Gratteri eravamo appena mille e cinquecento duemila persone in piazza Matteotti a Catanzaro. 
Vergognatevi!

venerdì 23 giugno 2017

25 giugno, Abramo o Ciconte?

Sergio Abramo “il” sindaco.


Qualcuno ha fatto della facile satira sulla scelta strategica operata da Abramo e sull'autodeterminazione nel definirsi, senza se e senza ma, “il sindaco”, come se fosse designato da potenze divine, per condurre la sua campagna elettorale nel capoluogo di regione. Alla luce dei fatti pare sia davvero così: il sindaco, dopo il ballottaggio di domenica 25 giugno non potrà risultare che lui!

Dato che Ciconte, il cardiologo, nonché consigliere regionale, ha pensato di defilarsi dal confronto diretto preferendo alle schermaglie dialettiche, surrogate dai progetti politici e dalla fattibilità degli stessi, il soliloquio e ripetere il poco convincente refrain.

Nicola Fiorita, unica novità, simile ad un marziano, rimane fedele al suo assunto: farà opposizione. Definizione desueta nello scenario politico italiano ormai da molti decenni, ma necessaria!
Figura intellettualmente onesta, la immagino presente e attenta ai temi legati al vivere civile e alla crescita culturale della città in ogni aspetto amministrativo e decisionale.
Non potrà decidere. A prendere decisioni sarà il sindaco e l'assise che lo affiancherà, però, sicuramente potrà apportare una visione differente, propositiva rispetto all'attuale modo di pensare.

Sergio Abramo ha dimostrato di saperci fare. Forte dell'esperienza imprenditoriale sa come muoversi nei meandri burocratici e come far fruttare le leggi per il bene della città.
È un buon manager! E se a questo suo essere lascerà spazio alla voce cuore e si accosterà ai problemi senza calcolatrice, alcune pecche causate dal “bilancio” comunale potranno essere corrette. Una tra tutte “la questione corvo”, la sua vivibilità igienica e ambientale, la cui soluzione potrebbe risultare semplice ed elementare mediante una più attenta presenza sul territorio.


sabato 17 giugno 2017

Aspettando il ballottaggio del 25 giugno

Nei giorni dopo lo spoglio elettorale c'è chi si lecca le ferite e chi fa analisi. All'analisi post elettorale non ci credo più. E neanche agli errori mascherati.
Si può parlare di errori solo quando c'è buona fede dovuta all'inesperienza o di ingenuità politica quando non si conosce l'ambiente ma nel caso Catanzaro è davvero difficile liquidare così il tema. Tutti, chi più chi meno, sono a conoscenza delle tattiche politiche e della gente schierata. Chiunque presuppone di sapere e conoscere l'animo altrui affidandosi ai si dice delle malelingue.

Coi dovuti distinguo, c'è chi porta avanti con coerenza il suo piano politico e chi accetta dubbie alleanze pur di portare a casa un buon risultato. C'è, poi, e questi sono i tempi, chi balla da solo perché il resto è merda o qualcosa di similare.

Fino al 25 giugno continueremo a sentire le manfrine delle parti sfidanti e le invettive che si rimpallano da una sponda all'altra col tentativo di recuperare qualche indeciso.

Chi balla da solo, giustamente, secondo la logica del bene comune super partes, si defila e lascia liberi i sostenitori.
Chi, invece, si trova nella difficile posizione di dovere ballottare tenta il tutto per tutto dando persino la colpa al terzo escluso per non avere accettato l'invito a coalizzarsi e quindi lo incolpa dell'eventuale vittoria del sindaco uscente.

Che brutto modo di fare politica!

In tutta la vicenda, a mio modo di vedere, Sergio Abramo ha dimostrato coerenza, ha lavorato discretamente bene e quindi se fosse lui a dovere guidare per altri cinque anni la città non sarebbe male.

Fiorita è il nuovo. Ha saputo catturare e accattivarsi i dissenzienti e gli sfiduciati. Adesso c'è da vedere come si comporterà tra i banchi dell'opposizione.

Nelle democrazie reali l'opposizione ha un compito alto! Mortificato fino ad oggi da quegli esponenti di sinistra che si sono lasciati ipnotizzare dal potere e dalle logiche economiche che hanno assoggettato il welfare al mercato cittadino ed anche europeo.

Che dire: buon lavoro...

venerdì 5 maggio 2017

Catanzaro, verso le amministrative

Ad ognuno il suo.

Tutti noi recitiamo una parte nella commedia umana.

Il comico recita e fa ridere ponendo accenti satirici sulle azioni dei personaggi noti. Il politico governa e il suo lavoro determina i destini delle genti. Il saggio medita sulle azioni degli uomini.

L'azione e il pensiero, però, a volte sono agli antipodi e questo provoca disparità sociali ed emarginazioni culturali.
Tra i mali maggiori, che purtroppo sembrano essere irrimediabili fin tanto che dura la paura fuorviante del tempo presente, voglio soffermarmi sull'assenza del pensiero positivo predicato dal Santo Padre Franceso.

Il malessere derivante dalle incertezze lo viviamo sulla nostra pelle quotidianamente ed è causato da una serie di fattori, un tempo, sconosciuti: Globalizzazione e decentramenti. Analisi dei mercati. Agenzie di rating e valutazioni delle stesse. Solidità e solvibilità delle società che emettono titoli sul mercato finanziario. In sintesi siamo schiavi del dio denaro che piega tutto. Politica. Pensiero. Azioni.

Lo sterco del diavolo sporca il mondo e contamina persino i puri. Difficile resistere alla fisicità del potere temporale.

Quanti intendono fare politica per servizio?

L'11 giugno si vota. Nelle città interessate c'è grande fermento. I candidati a sindaco e le liste a loro collegate battono incessantemente i tamburi. Ripetono slogan e frasi vecchie nella totale incuranza.
Le giunte uscenti lanciano proclami ed enfatizzano le cose fatte. Gli sfidanti puntano il dito accusatore su quanto non è stato fatto.

Catanzaro è tra queste. La Catanzaro morta dal centro storico depauperato.

Non intendo minimamente ergermi a difensore dei commercianti, anche loro hanno scheletri negli armadi che è meglio tenere nascosti, ma secondo le ovvietà correnti, secondo alcuni, la desertificazione del centro storico è da imputare all'esodo del commercio e all'esplosione dei centri commerciali e dal decentramento degli uffici di cui si andava fieri. E in parte, se vogliamo minimizzare, potrebbe essere così. Ma la domanda principale è: chi e cosa hanno determinato le scelte. Perché c'è stata la corsa all'esterno senza prima avere studiato e messo in atto un percorso culturale idoneo ad evitare le povertà cui Catanzaro si è sottoposta?

Avranno, i nuovi governanti, la cultura e la determinazione di porvi rimedio?
Ovviamente, non si pensa alla riapertura dei negozi e delle attività perdute.
Si pensa alla riqualificazione del tessuto sociale urbano attraverso forme partecipate tra amministarzione comunale e mondo della cultura che è altro rispetto alle sagre del morzello (che servono comunque se contestualizzate in progetti più ampi).
I cittadini dovrebbero riappropriarsi degli spazi culturali aggregativi ridotti a nicchie di mercato e ad interessi privati.
Se c'è la volontà spassionata a tutela del bene comune e la forza culturale che pone le menti al di sopra degli schemi precostituiti, tutto è possibile. Sì! Si può fare.

Abramo, Ciconte, Fiorita! Vinca chi ha le suddette volontà e le può attuare, (io un'idea me la sono fatta). Se la storia si ripete, ricordiamoci che, la storia siamo noi.

sabato 13 aprile 2013

Aspettando il Grande Fratello, prove tecniche

Catanzaro, addio alla privacy (per quel che serve!)  


Senza farla molto lunga, i problemi veri di una città qualsiasi sono conosciuti perché comuni a tutti e, nonostante la quotidianità con la quale ci scontriamo con essi, sono definiti, chissà perché, emergenze.
Emergenza spazzatura. Emergenza acqua, fogna, mobilità. Emergenza microcriminalità. Emergenza ambientale, inquinamento. Emergenza povertà... quando, con un po' di lungimiranza, potrebbero essere debellati definitivamente, se solo ci fosse la volontà e la cultura civica di amministratori e cittadini.

Secondo il sindaco Abramo (in barba alla privacy) l'emergenza sicurezza in città si dovrebbe combattere con 700 o 900 telecamere poste a scrutare la città, da nord a sud, e chi circola in Catanzaro da Sant'Elia a Lido, per amore e salvaguardia della quiete pubblica utilizzando fondi comunitari.

catanzaro,  città voyeurista 
Fondi comunitari, ben apprezzati dal sindaco Abramo che per non essere persi, in una delle precedenti amministrazioni Abramo, sono stati impegnati nella famigerata quanto inutile e pericolosa “pista ciclabile di viale Isonzo”.

E adesso, a parte le questioni che stanno dietro a tutta la faccenda denominata “Safe City” dal comune di Catanzaro, che significa l'innalzamento a 24 milioni da spendere e non più i 100.000euro inizialmente finanziati nell'ambito di un pon sicurezza, per spiare. prima degli altri, i quartieri di Santa Maria e Aranceto ritenuti ad alto rischio d'illegalità, ed in merito non gli si può dare torto viste le retate antidroga eseguite negli ultimi tempi, 

Tralasciando anche la revoca del bando pubblico e la richiesta, appunto, dei 24milioni alla regione Calabria per affidare direttamente ad un privato, senza gara pubblica, la videosorveglianza della città, l'intera vicenda lascia basiti.

Può un'amministrazione comunale trattare un problema sociale così delicato e rilevante, qual è, appunto quello della sicurezza, solo con strategie di sorveglianza degne di voyeuristici grandi fratelli, o forse c'è in programma dell'altro, qualitativamente più sano dal punto di vista educativo e sociale, tenuto ancora segreto?

Tecnicamente, il progetto prevede la realizzazione di un centro di comando e controllo equipaggiato con 15 workstation, videowall, server; call center con 4 postazioni per la ricezione delle chiamate; rete privata e dedicata con 25 hub di comunicazione; 700 telecamere, 200 addizionali fittizie; 35 sistemi di riconoscimento delle targhe automobilistiche a due carreggiate e 10 a una carreggiata; 10 vetture della polizia con sistemi di sorveglianza mobile; 46 piattaforme per il comando computerizzato mobile.


martedì 22 gennaio 2013

distanze abissali tra America e Italia

Ieri in America il Presidente Obama prestava giuramento davanti agli americani e al mondo intero. Ha usato parole rivoluzionarie nel suo discorso. Applaudito da tutti. Ha parlato dei diritti umani. Ha toccato temi intimi. Ha parlato dell'amore universale. Condiviso il diritto all'amore tra gay. Incoraggiato la classe media. Ha giurato sul presente per migliorare il futuro. Poi, dopo il pranzo di gala, Barack Obama e il vicepresidente Joe Biden si sono raccolti per alcuni minuti davanti al busto di Martin Luther King, in Campidoglio e, insieme alle rispettive mogli, hanno reso omaggio al difensore dei diritti civili dei neri, assassinato il 4 aprile 1968, a Memphis, nel Tennessee.
Una delle Bibbie usate ieri per il giuramento di Obama è appartenuta proprio a King, citato anche nel discorso dal Presidente quando sono stati chiesti pari diritti per donne e omosessuali e sollecitata la riforma della legge sull'immigrazione.

Questo avveniva nell'altro capo del mondo! E da noi?
In Italia scoppiava il totodisonorevole inserimento nelle liste da deputato o senatore per le prossime elezioni.
Abbiamo la toscana Rosy Bindi nel collegio reggino in quota PD.

Abramo supera la soglia del 50% di 353 voti. A maggio 2012 ne aveva avuti 130. Il suo avversario, Salvatore Scalzo, del centrosinistra, come dato finale, ha ottenuto 24.219 preferenze pari al 42,51%.

Sergio Abramo ringrazia e promette rinnovato impegno a favore della città.
Salvatore Scalzo affida il suo pensiero al socialnet e sul suo contatto facebook scrive:
aore12
account facebook
"Grazie a tutti voi. Grazie con tutto il cuore. Riusciamo ancora una volta a incrementare il nostro dato e soprattutto, dico soprattutto, abbiamo combattuto per provare a costruire un’idea nuova di governo e di politica. Nella nostra terra combattere, spesso, è ancora più importante che vincere. Siamo cresciuti e la città è cresciuta. Certo, i miei 29 anni, mi facevano sperare in una prova di coraggio e d’orgoglio più forte da parte della nostra comunità. Siamo un patrimonio di 25000 cittadini sempre più orgogliosi dei propri valori e della propria dignità. Buon lavoro al nuovo sindaco perché anche sul suo lavoro continueremo a confrontarci esprimendo una nostra fiera e mai arrendevole diversità politica e culturale".


giovedì 22 novembre 2012

Catanzaro, comunali 2012, per il tar anomalie in 8 sezioni

Nella sonnolenta Catanzaro in mattinata, il tar ha dato l'agognato verdetto inerente i brogli contestati dal centrosinistra nell'ultima tornata elettorale per le comunali del capoluogo.

Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria ha annullato le elezioni amministrative per l'elezione del sindaco di Catanzaro in otto sezioni: 3, 4, 18, 24, 28, 37, 60 e 85.
decade così il sindaco ed il Consiglio comunale e per sessanta giorni, fino a quando gli elettori delle sezioni interessate andranno a votare, il comune di Catanzaro sarà retto da un commissario.

Nei ricorsi erano state evidenziate presunte irregolarità, in particolare nei seggi numero 3, 4, 18, 24, 28, 37, 60 e 85, che dovranno tornare, appunto, alle urne tra sessanta giorni.
Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro dieci giorni.
Nel frattempo si consuma un'altra bruttissima pagina di politica locale che vede gli attori principali arrabattarsi in fumosi quanto insulsi proclami. C'è chi se la prende con i presidenti di seggio e tutto lo staff che avrebbe dovuto garantire la legalità e la trasparenza e nulla dice contro chi, militando nelle liste del centrodestra ha comprato voti o promesso lavoro.

Siamo al capolinea? vedremo la buona politica in campo sgombrare ogni dubbio tra sessanta giorni?, oppure, facendo leva sui bisogni della gente, qualche marpione riuscirà ancora a navigare nel mare putrido di una politica oscena fatta di favori, ricatti e affari?

domenica 1 luglio 2012

Catanzaro, Ente Fiera come via Isonzo?

È davvero necessario l'ente fiera a Catanzaro?


area di germaneto, costruenda sede uffici regione calabria
Beh, senz'altro porterà soldi nell'immediatezza sempreché il sindaco Abramo saprà sbloccare i fondi nazionali e dipanare la complicata matassa politica creatasi attorno al centro commerciale “parco romani” e all'area di Germaneto sulla quale dovrebbe sorgere la struttura “ente fiera” in questione.

Secondo fonti politiche sembra si sia aperto o sta per aprirsi uno spiraglio concreto grazie a Aurelio Misiti che pare si stia attivando per salvare il finanziamento necessario per la realizzazione dell'Ente Fiera a Catanzaro.
Si tornerà, dice Abramo, all'unica indicazione certa e ufficiale, sancita da delibere di Consiglio comunale, vale a dire l'area di Germaneto, e sarà, d'ora in poi, solo ed esclusivamente il Comune a dialogare con il Ministero dello Sviluppo Economico per chiudere questa delicata partita.
Il Comune di Catanzaro si propone come unico soggetto beneficiario del finanziamento ed attuatore dell'infrastruttura. Così si esprime il sindaco Sergio Abramo a conclusione di un incontro con l'on. Aurelio Misiti che da mesi segue a livello romano l'andamento dell'iter di finanziamento dell'opera.

Anche se c'è da chiedere come mai il buon Aurelio non sia riuscito prima a far arrivare i fondi, già, dimenticavo, prima c'era Olivo a sindaco di Catanzaro e c'era stato il papocchio “parco romani e area germaneto espropriata dalla giunta Abramo”, ma diamo per buono che arrivino i fondi e che si sblocchi l'impugnazione per incongruità avanzata dal proprietario del terreno, siamo sicuri che la struttura saprà competere con le rodate Bari e Napoli? Sarà affidata a competenti o a politici in quiescenza, trombati e portaborse?

Sembra difficile immaginare un'altra cattedrale nel deserto in un momento in cui si pensa, si penserebbe, di tagliare i costi inutili della politica e delle opere incongrue (altrimenti conosciuti e divulgati dagli addetti col termine inglese spending review), ma, non è detto. Alla luce dei fatti tutto sembra possibile alla politica italiana dell'inciucio e della devastazione ambientale giacché si prevede l'intervento su una vastissima area di terreno argilloso con vestiti cementizi e affini per sortire a un nulla di fatto che, nella migliore delle ipotesi, accoglierà bancarelle rionali e qualche mercante di casalinghi e affini.

Tra i tanti guasti causati dalla complicatissima vicenda, almeno quest'operazione non restringe la carreggiata di una trafficatissima arteria d'accesso alla città per creare una pericolosissima impraticabile inutile pista ciclabile... come avvenne in una passata amministrazione Abramo.

martedì 29 maggio 2012

Abramo, Gatto il caso Belmonte e la città

Per Abramo l'ing. Belmonte è un funzionario onesto che merita rispetto e stima per il lavoro svolto in qualità di tecnico nel comune della città e non centra niente nella vicenda sollevata dal presidente di confindustria Catanzaro.

Secondo quanto sollevato da Gatto, il neo assessore Belmonte “sarebbe stato coinvolto in due distinti procedimenti penali connessi alla sua funzione di dirigente del Comune, per corruzione e per concorso esterno in associazione mafiosa".

"Tutti conosciamo il grande valore del dirigente Belmonte - ha sostenuto Abramo - che ha lavorato per 40 anni al Comune di Catanzaro. Belmonte non ha fatto altro che espletare una gara qualche anno fa e, per questo, ha chiesto, per la firma di un contratto, un certificato antimafia alla Prefettura. Il certificato è stato consegnato al Comune e si è proceduto alla stesura definitiva del contratto. A distanza di qualche anno ci si è accorti che quel certificato antimafia non doveva essere rilasciato dalla Prefettura perché c'era qualche problema. Non capisco cosa c'entra l'ingegnere Belmonte in questa vicenda in cui è stato indagato anche un viceprefetto. Se il presidente di Confindustria si riferisce a questo l'ingegnere Belmonte io me lo difendo perché lo conosco avendo fatto il sindaco anche in passato e avendo potuto valutare la validità di molti dirigenti lui compreso". "Questa uscita del presidente di Confindustria - ha detto ancora Abramo - mi ha molto meravigliato anche perché, ancora una volta, si è cerca di mettere in moto in questa città un atteggiamento che non fa altro che danneggiarla".

È vero! Queste notizie preferiremmo non commentarle e tanto meno divulgarle vista la velocità con la quale si propagano a discapito dell'intera comunità.
Purtroppo il clima in Italia è velenoso e una competizione elettorale, che dovrebbe significare il momento del confronto democratico delle società evolute, si trasforma in guerriglia dai toni accesi e biecamente terrorista dal punto di vista psicologico. Si insinua il dubbio, si butta fango a palate fino a ricoprire persone e ambienti di vita. Si promette la luna!

Quanto è accaduto in Calabria ricalca la strategia perdente dei governi nazionali passati che, a ragione o torto, hanno omesso delle verità e cercato, tutelando la ragion di Stato, di governare la Nazione intera, quella evoluta e quella implosa che si affida al malaffare pur di lavorare. Inutile tentare un'analisi sociologica o di costume, il dato certo è che lo Stato e le istituzioni, se vogliono davvero guidare l'Italia oltre il guado dell'imbarbarimento completo, devono puntare sulla cultura il welfare e le piccole e medie imprese, gli artigiani, gli artisti, le donne e gli uomini di buona volontà per far crescere all'interno delle periferie (fisiche e mentali) il valore alto del bene comune.

mercoledì 23 maggio 2012

Catanzaro, Abramo nomina Assessori Esperti

Dài adotta un politico!

E dopo Napolitano, che ha affidato completamente il governo nazionale a dei professori universitari, che a loro volta si sono avvalsi dell'esperienza dei dirigenti di alcuni ministeri per risanare l'Italia, la formula tecnicista è stata adottata anche nel municipio catanzarese dal nuovo sindaco Abramo.

Sergio Abramo come Giorgio Napolitano?
No! semplicemente perché, come spiega il neo sindaco, non ci sono soldi e quindi non potendo reclutare tecnici li mette direttamente a dirigere alcuni assessorati chiave al posto dei politici eletti nell'ultima sofferta tornata elettorale.
E pensare che qualcuno, secondo quanto emerge dal casino provocato in città e del quale si sono interessati la digos e la commissione elettorale guidata dal magistrato Domenico Commodaro, sperava in chissà quale poltroncina adagiare le terga.
Ma il sindaco ha aggirato strategicamente gli ostacoli! Ha tenuto per sé le deleghe importanti; ha invitato(?!) alcuni esperti d'indiscusso valore e dato la supplenza alla fascia di sindaco al dottor Esposito che siede al vertice della incasinatissima “fondazione Tommaso Campanella” assurta agli onori della cronaca dal reportage di Riccardo Jacona di qualche anno addietro.

Che altro dire? Speriamo bene! E nel frattempo, adottiamo un politico senza poltrona. È un segno di alta civiltà che serve a smentire le accuse mosse dai politici ai cittadini arroganti, contagiati dai leader dell'antipolitica e, quindi, qualunquisti.

sabato 28 aprile 2012

costi della politica e credibilità

Quanto costa una campagna elettorale per sindaci di una città provincia del sud?
Prima di tirare le somme è bene valutare la qualità del progetto politico e le offerte dei candidati alla città in termini di credibilità e ricaduta delle promesse fatte in campagna elettorale nel tessuto sociale. O forse no! Si potrebbe fare il discorso a ritroso e cercare di capire perché un candidato concorrente spenda 45.000€ e un altro solo 800€.

Nella città di Catanzaro i cinque candidati hanno detto di avere speso, ad oggi,
Sergio Abramo: 45.000, quarantacinquemila€
Salvatore Scalzo: 40.000, quarantamila€
Pino Celi: 30.000, trentamila€
Elio Mauro: tra i 1000,00 e i 10mila€
Antonio Carpino: 800,00 OTTOCENTO€!

Com'è possibile un divario così?

Anzitutto dipende dai prodotti tipografici, quindi qualità stampa misure e numero copie.
Poi c'è la scelta strategica della copertura territoriale.
Accontentarsi o no degli spazi messi a disposizione della pubblica amministrazione per ogni candidato e liste sostenitrici.
Volantinaggio.
Spazi pubblicitari privati con relative organizzazioni comprensive di speakeraggio, quindi macchine e relativi costi nonché affitti di intere facciate di palazzi privati per attaccare le gigantografie.
Poi ci sono anche incluse le spese di rappresentanza, le cene, i viaggi, le riunioni con i capi elettori.

E mentre si danno numeri così importanti si apprende che 79 lavoratori dell'ex standa cittadina dopo una riunione fiume col Prefetto e i rappresentanti dell'azienda non percepiscono lo stipendio da qualche mese e forse neanche nel futuro. Si apprende anche che i lavoratori di Fondazione Betania non navigano in buone acque e che hanno diverse mensilità arretrate perché la regione non paga le rette.


sabato 24 marzo 2012

Catanzaro, cambia solo l'ora legale?

"buon governo e cambiamento" già sentito
I troppi errori fatti nel tempo da quanti si sono interessati di politica, nessuno escluso, hanno indotto i cittadini comuni ad avvicinarsi ad essa solo per necessità perché affamati da quel gioco sottile ma non troppo del potere esercitato sulle priorità della vita, vale a dire il lavoro e la dignità sociale che questo comporta. È ovvio che i politici di professione ma anche gli associati davanti ad accuse simili facciano quadrato e gridino allo scandalo stracciandosi le vesti e accusando di “antipolitica” coloro che non ne vogliono più sapere dei vecchi giochetti di parte!

Nella rete dei vecchi marpioni cadono anche persone colte e genuine che magari si spendono per tutelare lo stato sociale e garantire dignità ai più deboli. A volte hanno volti nuovi con cervelli vecchi perché allevati nelle scuole di partito (come dimenticare quel ragazzino Nino De Gaetano, pdci, che ricoprì incarichi di assessore regionale calabrese e che ha non solo cambiato casacca a suo piacimento ma ha anche gestito male il potere che gli derivava dalla carica, visti i risultati e i commenti del segretario del prc Paolo Ferrero in materia di finanziamento al partito). Ma tutti possiamo sbagliare! Però, vedere ripetere il rituale noiosamente provoca pruriti che devono essere alleviati. E la campagna elettorale iniziata in Catanzaro, di pruriti ne provoca parecchi.

Tutti vogliono fare qualcosa e rivoluzionare questo o quel programma; far ripartire progetti inspiegabilmente bloccati da anni; ripulire la città (anche se le discariche sono stracolme e non esiste la differenziata); far decollare il centro storico...
dopo Abramo all'auditorium Casalinuovo, Scalzo...
Unico cambiamento certo e legalmente valido è lo spostamento in avanti delle lancette dell'orologio tra la notte del 24 e 25 marzo: anche quest'anno arriva l'ora legale e solo grazie ad essa ci sarà risparmio di energia, soldi e qualche ora in più di sole da godere.

sabato 17 marzo 2012

Catanzaro, Abramo o Scalzo, chi vincerà?

A soli 9 mesi di distanza dall'elezione plebiscitaria di Traversa a sindaco, che, ricordiamolo, ha ottenuto quasi il 70% dei suffragi elettorali, i catanzaresi sono nuovamente chiamati a decidere la nomina del primo cittadino a causa delle dimissioni di Michele Traversa, che, secondo le scuse ufficiali, ha scelto di mantenere la carica di deputato piuttosto che quella di sindaco di Catanzaro. Per il momento, dopo la ritirata strategica di Vincenzo Ciconte quale espressione dell'UdC, ma consigliere regionale nella lista Loiero, la partita è giocata tra Sergio Abramo, già sindaco della città, e Salvatore Scalzo, giovane coraggioso che ha sfidato Michele Traversa, appunto, 9 mesi or sono. Chi vincerà? Giochetti a parte, dei quali Scalzo e Abramo dimostrano di possedere una certa abilità maturata nella vecchia scuola politica dei rispettivi schieramenti, il già sindaco Abramo sembra essere dotato di un corredo di famiglia importante: i dipendenti delle aziende del gruppo Abramo, nonché lle cose fatte nella precedente esperienza municipale. Infatti a far corona, nei suoi manifesti propagandistici, dietro la sua fotografia ci sono le perle delle cose fatte come la riqualificazione della città vecchia, il San Giovanni, il teatro Politeama con annessa la “fondazione” ma questa è sottintesa; però è bene ricordare anche la “pista ciclabile di viale Isonzo” e il degrado dei quartieri periferici. Scalzo, da parte sua, non vanta di “un'esperienza da amministratore pubblico”, quindi non può essere additato come quello che ha stravolto la vera faccia della città con inserti inutili e ingombranti (vedi la piazzetta del Pianicello) e neanche ha giocato con gli arredi urbani le fioriere e quant'altro. Insomma “Salvatorino”, come l'ha apostrofato benevolmente Sergio Abramo negli studi televisivi di telespazio, deve farsi le ossa come ha fatto il nipote (di Abramo) che nonostante la laurea della LUISS in tasca è entrato nell'azienda di famiglia non da dirigente ma da semplice impiegato. Salvatore Scalzo ha dalla sua parte i giovani e quanti vogliono dare una svolta alla politica così come è stata fino ad oggi. … però, chissà perché rimane prigioniero della vecchia nomenclatura politica della sinistra. Non avrebbero fatto meglio, entrambi, a fare liste civiche lontane dai soliti noti che sono i veri artefici del declino del paese?

martedì 20 dicembre 2011

Traversa non si è dimesso è stato sfiduciato

U megghju ava a rugna|

adesso si viene a sapere che Michele Traversa non si è dimesso ma è stato sfiduciato dal consiglio comunale.
Furbi questi nostri concittadini che siedono a palazzo De Nobili! E non è finita qui! Pare che una delegazione di consiglieri che appoggiavano la giunta di destra e quindi Traversa, mentre l'ex sindaco usciva di scena, abbia contattato una vecchia gloria catanzarese: Sergio Abramo. Il quale ha dato la disponibilità di candidarsi come futuro sindaco alle imminenti elezioni di primavera a una condizione: che nel frattempo non ci sia il commissariamento del comune. ed ecco pronto il piano: i furbacchioni ignorano le dimissioni del sindaco in carica giustificando la loro azione politica con l'intimazione della camera dei deputati a Traversa che gli intima di scegliere tra parlamento e comune di Catanzaro e votano la sfiducia facendolo decadere dalla carica. Quindi, non più dimissioni ma sfiducia per evitare il commissariamento prefettizio. a questo punto la Caporale, in qualità di vicesindaco assume il comando del municipio.
Furbi questi intraprendenti imprenditori, l'hanno studiato bene il piano d'azione... e l'opposizione che fa? E il prefetto? Può davanti a simili condizionamenti della pubblica amministrazione stare a guardare? E noi cittadini? Possiamo continuare a dire cazzate su fb distratti dalle fesserie che ci raccontano gli smaliziati uomini d'affari che assediano il comune?

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