Perché i paramenti color verde?
Immagina di entrare in una chiesa, con le sue navate silenziose e l’aria intrisa di incenso, mentre i fedeli si raccolgono in attesa dell’inizio della celebrazione.
Forte della mia esperienza fatta in collegio ti accompagno in un racconto ampio e coinvolgente del rituale della Santa Messa celebrata oggi, nel Tempo Ordinario, con i paramenti liturgici verdi e la presenza del diacono in dalmatica.
L’ingresso nella sacralità: l’inizio della Messa
La celebrazione ha inizio con il suono delle campane, che richiama i fedeli all’assemblea. Il sacerdote, accompagnato dal diacono e dai ministranti, avanza in processione lungo la navata centrale. Il diacono indossa la dalmatica verde, un paramento che si distingue per la sua forma ampia e le maniche larghe, simbolo del suo ruolo di servizio e annuncio. Il verde, colore liturgico del Tempo Ordinario, non è affatto “ordinario” nel senso comune del termine: rappresenta la speranza, la perseveranza nella fede, la crescita spirituale quotidiana. È il colore della vita che continua, della semina e del cammino costante verso Dio.
Durante l’ingresso, l’assemblea intona un canto che accompagna il gesto solenne. Il sacerdote giunge all’altare, lo bacia in segno di venerazione, e si reca alla sede. Dopo il segno della croce, egli saluta l’assemblea con parole che aprono il cuore: “La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi”.
I fedeli, consapevoli della propria fragilità, si raccolgono in un momento di silenzio per riconoscere i propri peccati. È un gesto di umiltà e di verità, un’apertura sincera alla misericordia divina. Segue il “Gloria”, un inno di lode che risuona nei giorni festivi del Tempo Ordinario, e infine la colletta, la preghiera che raccoglie le intenzioni della comunità e introduce il tema della liturgia del giorno.
L’ascolto della Parola: Dio che parla
La Liturgia della Parola è un momento di profondo ascolto. Un lettore proclama la prima lettura, tratta dall’Antico Testamento o dagli Atti degli Apostoli, seguita dal salmo responsoriale, che l’assemblea canta o recita come eco della Parola appena udita. La seconda lettura, spesso tratta dalle lettere di San Paolo, offre una riflessione sulla vita cristiana.
Poi, tutti si alzano in piedi per accogliere il Vangelo, che viene annunciato dal diacono. Prima di proclamarlo, egli riceve la benedizione dal sacerdote e si reca all’ambone, accompagnato da canti e incenso, segni di onore alla Parola di Cristo. Il Vangelo è il culmine della Liturgia della Parola: è Cristo stesso che parla.
Dopo la proclamazione, il sacerdote o il diacono tiene l’omelia, una riflessione che aiuta i fedeli a comprendere il messaggio delle letture e a calarlo nella vita quotidiana. Segue la professione di fede, il Credo, e la preghiera dei fedeli, in cui la comunità intercede per i bisogni della Chiesa, del mondo, dei sofferenti.
Il momento più sacro della Messa è la Liturgia Eucaristica. I fedeli offrono il pane e il vino, simboli del lavoro umano e della creazione, che saranno trasformati nel Corpo e Sangue di Cristo. Il sacerdote li riceve, li presenta a Dio con parole antiche e solenni, e inizia la preghiera eucaristica.
Durante questa preghiera, il sacerdote invoca lo Spirito Santo e pronuncia le parole della consacrazione: “Questo è il mio corpo… questo è il calice del mio sangue…”. In quel momento, secondo la fede cattolica, il pane e il vino diventano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo. È il mistero della presenza reale, il cuore pulsante della fede.
Il diacono assiste il sacerdote, prepara l’altare, incensa le offerte, e distribuisce l’Eucaristia ai fedeli. È un ministero di servizio, ma anche di solennità: la sua dalmatica verde, con le sue linee ampie, lo distingue come colui che annuncia e serve.
Dopo la consacrazione, l’assemblea recita il Padre Nostro, si scambia un gesto di pace, e si prepara a ricevere la Comunione. I fedeli si avvicinano all’altare in silenzio, con le mani aperte o la lingua pronta a ricevere il Corpo di Cristo. È un momento intimo e comunitario insieme, un’unione profonda con Dio e con i fratelli.
Terminata la comunione, il sacerdote conclude con una preghiera e impartisce la benedizione. È il momento del congedo: il diacono proclama “Andate in pace”, e l’assemblea risponde “Rendiamo grazie a Dio”. La Messa è finita, ma la missione comincia: i fedeli sono inviati nel mondo a vivere ciò che hanno celebrato.
Questo è il rito della Messa nel Tempo Ordinario, celebrato oggi con la dalmatica verde. Un rito antico e sempre nuovo, che unisce cielo e terra, silenzio e canto, mistero e quotidianità.
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