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martedì 14 marzo 2023

La Croce, simbolo di pace e Amore

 


Per i cristiani il simbolo della Croce evoca il martirio di Cristo. Il figlio di Dio che si è fatto uomo ed espiò sulla Croce i peccati della umanità. Ma stamane, di primo mattino,  la scia bianca testimonia la traccia tecnologica del progresso che la scienza ha fatto negli anni. Non sono davanti ad un simbolo esoterico, ne sono convinto!, ma all'effetto ottico anzi davanti alle scorie inquinanti dei motori degli aerei che collegano civiltà e paesi lontanissimi.

giovedì 22 settembre 2022

Abusi e misfatti istituzionalizzati

 

Accadono cose impensabili oltre i confini occidentali.

Mahsa Amini uccisa a 22 anni per il velo indossato male: 

Le Fuoriusciva una ciocca di capelli e la "polizia morale" l'ha picchiata brutalmente e portata in cella!

Davanti a notizie simili si resta increduli non perché da noi le forze dell'ordine siano più "buone" e non usano la violenza ma per una questione di libertà individuale e autodeterminazione. 

Riteniamo che la libertà individuale non sia ritenuta libertinaggio oltraggioso che se ne fotte della comune morale anche quando espone parti del corpo ritenute "pudiche" o intime ma perché mostrare il volto e quindi il sorriso agli altri è naturale! è sinonimo di socialità. Punto!

Verrebbe da ricordare l'evangelico passo del “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

In certi ambienti sociali la sottomissione della donna è appannaggio maschilista rafforzato dalle volontà verticistiche politiche e religiose. È ignoranza! Sudditanza culturale del potere egemone.

Davanti alla soppressione di una vita non si può stare in silenzio.

Nelle civiltà evolute non vince mai la legge del più forte. Nelle democrazie vige la comprensione, il dialogo e l'accettazione dell'altro. E niente e nessuno può decidere chi deve vivere o morire.

giovedì 11 settembre 2014

L'arcivescovo non vuole interferenze per il 23

SCONFINAMENTI, RELIGIOSITÀ E POLITICA IN CALABRIA


Sembrava fatta. Il tar, tribunale amministrativo regionale, con una sentenza obbliga la politica a definire una data per le elezioni regionali clabresi. La politica, nella persona del presidente regionale facente funzioni Antonella Stasi, indice le elezioni per il 23 novembre. La chiesa, nella persona dell'arcivescovo di Cosenza e Bisignano Salvatore Nunnari, scrive una lettera alla politica per evitare le elezioni il 23 perché nella stessa data è prevista la canonizzazione del beato Nicola Saggio.

Riepilogando: tre poteri decidono, con criteri e spunti diversi, quando gli elettori della Calabria possono scegliere chi mettere alla guida della regione.

Si può capire e condividere la decisione del Tar che, in seguito all'immobilismo dei politici presenti nell'alta assise regionale, impone di ripristinare un istituto democratico.
Si possono anche intuire e non condividere le motivazioni dei politici che vorrebbero concludere la legislatura. Ma la lettera e le motivazioni dell'arcivescovo lasciano interdetti. Hanno il sapore della beffa in una regione martoriata dalla sottocultura imposta dalle lobby.

Forse, al titolare della curia sfugge un piccolo particolare che non sfugge certamente alle entità superiori.

Senz'altro, il già Beato Nicola, dall'alto della sua Saggezza, comprenderà i drammi provocati dall'assenza di una classe politica adeguata che fa da palo alle crisi di costume, sociale, religiosa, e, nel caso fosse confermata la data del 23, se ne farà una ragione. Giustificherà l'eventuale assenza dei calabresi a Roma e sicuramente pregherà affinché cessi il malcostume nella terra resa famosa dalla letteratura fantasiosa di scrittori e giornalisti d'assalto.

mercoledì 13 marzo 2013

Jorge Mario Bergoglio è Papa Francesco

Roma, piazza S. Pietro,
Papa Francesco I saluta i fedeli per la prima volta
FUMATA BIANCA, lo Spirito Santo si è manifestato.

Jorge Mario Bergoglio è il nuovo Papa e assume il nome di Francesco I.

Papa Francesco I viene dall'Argentina. Conosce da vicino la sofferenza del popolo latino americano e anche i problemi che attanagliano le classi povere di tutto il mondo. Forse per questo non ha un crocefisso d'oro come lo hanno avuto i papi e i vescovi in precedenza.
Le notizie ci riferiscono che in Argentina viaggiava con i mezzi pubblici e non aveva l'auto blu. Anche in Vaticano si è presentato a piedi.

Il neo Papa sembra possedere i presupposti giusti per riportare la Chiesa sulle orme predicate dal Vangelo del Signore Gesù Cristo.

E l'aver chiesto ai fedeli stipati in Piazza San Pietro di pregare per lui prima che impartisse la Benedizione depone a suo favore; è stato un segnale positivo ed ha predisposto gli animi alla speranza.

mercoledì 22 settembre 2010

ci vogliono ciechi e stupidi

Oscurantismo contemporaneo. 

Qual è la posizione migliore da assumere in un’epoca ambigua che ricorda l’oscurantismo storico del XVIII secolo e quale il ruolo di cittadini e intellettuali contemporanei? È lecito riflettere? Opportuno schierarsi; oppure conviene mettersi da parte, rimanere fuori dalla mischia e aspettare che le cose si mettano a posto da sole?

Considerazioni più che legittime! Dati i tempi.

L’incognita del futuro, è una variabile gestita, più che dal fato, dagli uomini in possesso dei simboli del potere temporale. Uomini, all’apparenza colti, dabbene, morigerati e religiosi, praticanti che si recano a messa, dialogano col parroco e si mostrano angosciati dalle disgrazie altrui. Teatranti! Che crocifiggono i deboli, sfruttano l’onda della povertà indotta e parlano a mezze frasi. Individui, che per brevità, si possono paragonare all’uno numerico, lasciano intendere scenari migliori così da raccogliere il consenso di più zeri possibili.
Il malcontento accomuna e muove gli zeri sociali, li spinge ad associarsi in confraternite, partiti e alleanze; affianca buoni e no. E se davanti a loro si pone un insignificante signor uno ecco che, entrambi, assumono valenze inimmaginabili. Dimenticano la loro vacua nullità esistenziale e gonfiano il petto pronti a sfidare chiunque. Omettono di essere privi di peso e consistenza.
L’amara realtà è che loro, gli zeri, esistono fin quando l’uno, il capostipite esiste.

Purtroppo è stato così anche per saggi profeti, guide spirituali e politiche illuminate. Uno tra tutti, Gesù, dapprima osannato, accolto, ospite conteso perché taumaturgo, filosofo, pastore degli umili venduto per trenta denari. Umiliato e crocefisso da un volgo imbruttito dalle parole dei colti.

mercoledì 21 luglio 2010

religioni e culture a confronto sotto lo stesso cielo

Sotto lo stesso cielo.

È decisamente inammissibile, per una mente normalmente evoluta, pensare di dirottare un aereo e andare a schiantarsi contro il simbolo del potere economico americano solo perché secondo qualcuno rappresenta il male, il diavolo. Eppure, in quel drammatico 11 settembre, due aerei caduti sotto il controllo dei terroristi hanno perforato le sommità dei due grattacieli americani e hanno provocato scompiglio e morti tra gente ignara.
L’attentato terroristico, anche se rivendicato dai fondamentalisti islamici, si presta a una duplice lettura e da spazio a motivazioni meno “nobili” di quelle divulgate dalla propaganda religiosa dei mullah. È difficile accettare una motivazione così palesemente blasfema. L’Islam è storicamente sinonimo di cultura e il Corano di pace e amore. I Mussulmani praticano una religione sentita, pregano e osservano le Sacre Leggi del Corano. Ecco perché, l’attentato, anzi, la strage non può essere il frutto di un concetto religioso, ma la conseguenza del delirio di un singolo che ha inculcato, per motivi personali, l’odio razziale, l’ha fatto germogliare e crescere e infine l’ha sparso come cenere al vento. Ha plagiato giovani menti, li ha addestrati, allevati e spediti in una missione che ha come premio finale 100 giovani vergini. Ma questo signore ha dimenticato di dire ai kamikaze che le 100 giovani vergini sono destinate solo a chi ha l’anima pura, non contaminata dall’odio e insozzata di sangue umano.

Di fatto, il delirio di chi ha organizzato l’attentato e continua a spargere sangue innocente, ha amplificato il clima d’incomprensione e gonfiato l’odio interetnico tra religioni e popoli che da sempre si osteggiano vicendevolmente, non per difendere alti e nobili concetti ma per tutelare miseri interessi privati che, in pratica, fanno moltiplicare gli zeri nei conti correnti bancari dei burattinai.

sabato 27 giugno 2009

Calabria, terra di Mistici: Fratel Cosimo Fragomeni


Stiamo attraversando un periodo difficile!
La realtà opprime i buoni propositi. La quotidianità sembra costellata da ostacoli assurdi: l'ovvio si trasforma nel suo esatto contrario. Il male invade i cuori assoggettandoli a beceri inganni collettivi.

Il retto è beffeggiato... Solo in Dio vi è certezza! -Sussurra con un filo di voce Fratel Cosimo, terziario francescano dotato di grande carisma, a conclusione del nostro colloquio- Per te è semplice! - lo incalzo- Vorrei avere anch'io la tua forza d'animo... ma non ti voglio caricare anche delle mie angosce sei già pieno di problemi molto più grandi, inimmaginabili per noi miseri mortali. Il Signore si manifesta nelle piccole cose. -Aggiunge con voce colma di umiltà e amore per il prossimo-.

È passato qualche anno dall'ultima volta che son andato a fargli visita.
Il magazzino è colmo di ex voto. La porta a vetri lascia intravedere le colline brulle della piccola frazione di Caulonia: Santa Domenica a pochi chilometri da Placanica in provincia di Reggio Calabria.

Là, in campagna, Cosimo Fragomeni, ebbe la prima apparizione della Madonna il 13 maggio 1968; e, nei pressi della roccia su cui la vide, edificò una cappella di pochi metri quadrati.

Il locale ben presto si riempì di ogni sorta di ex voto lasciati dai fedeli a testimonianza di miracolose guarigioni.

Da quando si è sparsa la notizia la Madonna dello Scoglio è venerata da folle immense provenienti da ogni parte del mondo e Fratel Cosimo, umile asceta, afferma di essere un semplice strumento per la conversione delle anime.

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