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lunedì 6 luglio 2020

Calabria chi scende chi parte e chi resta

Pippo Callipo. Io resto in Calabria ... ma non nel consiglio regionale!
Strano modo di reagire alle increspature ampiamente note che sorgono una dietro l'altra laddove c'è da organizzare e gestire la macchina pubblica calabrese.

I media hanno dato ampia voce alle contraddizioni del nuovo esecutivo in merito a nomine di commissioni e quant'altro.

I problemi non mancano. Dalla questione sollevata dagli investigatori nei confronti della nominata Catalpamo, cooptata nel consiglio regionale come assessore alle infrastrutture e accusata di corruzione, alla protesta di ogni giorno condotta dalle varie categorie di settore davanti al palazzo regionale impropriamente definito “casa dei calabresi”, Jole Santelli ha poco da ridere.

Oggi è stata la volta dei precari della sanità quelli che negli ultimi giorni sono stati definiti i nuovi eroi. Persone che hanno dovuto fare turni massacranti per potere dare sostegno e cure agli infettati italiani. Beh, ci voleva un evento drammatico come lo è stata la pandemia da covid per ridare dignità al comparto sanità eliminato scientificamente nel tempo dai politici che si sono susseguiti alla guida delle regioni e dell'Italia.

Eroi! Ma di cosa? Si possono chiamare eroi i lavoratori costretti a turni massacranti per la stupidità dei dirigenti che li hanno decimati? E se è sì, come si dovrebbero definire i tagliatori di teste che hanno pensato al costo economico della sanità pubblica?

Nella piazzetta della cittadella regionale di Catanzaro c'è sempre qualcuno che rivendica diritti sacrosanti sanciti dalla costituzione e urlati dai venditori di fumo.
E Pippo che fa? Se ne va!

Ma se uno è un “guerriero” che vuole lottare per il bene del suo paese, uno che pretende la correttezza nelle azioni politiche e nella gestione sociale, può gettare la spugna come un pugile suonato appena al secondo round?

martedì 18 febbraio 2020

Regione Calabria, auguri Presidente Jole

Ha parlato con un filo di voce Jole Santelli.

Col sorriso e tendendo la mano ai dipendenti della cittadella regionale ha accettato, dicendosi commossa, gli auguri dei dipendenti e del vice dell'assente Oliverio.

La neo presidente della Calabria si è detta entusiasta. Che, per suo costume, non guarda l'orologio e quanti hanno voglia di lavorare troveranno in lei un'ottima sponda.
Continuerà sulle cose buone e positive di Oliverio (?) e qui c'è stato un momento di leggero sconcerto tra quanti hanno seguito il lavoro dell'ex presidente “compagno” dei lavoratori e condottiero impavido delle linee guida che avrebbero dovuto portare la Calabria e i calabresi oltre il guado della miseria mentale.

Ma forse questo è un momento di smemoratezza personale. Forse non ho colto le “cose buone” che ha fatto Oliverio. Mea culpa!?

Però pare che anche Callipo non le abbia colte visto il suo messaggio alla neo-presidente nel giorno del suo insediamento:

Calabria, Callipo: “Basta liturgie di potere, ora pensiamo ai problemi dei calabresi”

Callipo: “La situazione che ho toccato con mano girando in lungo e in largo per la Calabria fa tremare le vene ai polsi”

“La situazione che ho toccato con mano girando in lungo e in largo per la regione fa tremare le vene ai polsi. Nei paesi delle aree interne si vivono situazioni allarmanti: i cittadini subiscono la spoliazione continua di servizi fondamentali, moltissime persone in condizioni di disagio non hanno alcuna forma di assistenza, diversi sindaci devono addirittura lottare per non fare chiudere le scuole elementari perché mancano i numeri minimi necessari a mantenere le classi. La meritocrazia, inoltre, continua a essere calpestata e i nostri ragazzi migliori sono costretti a partire per vedere riconosciute altrove le loro competenze”.
“Chi come me continua a coltivare la speranza di una nuova Calabria deve innanzitutto dare voce ai territori e misurarsi con la realtà che ogni giorno vivono migliaia di calabresi. Ha il dovere di farlo– conclude Callipo –chi ha un ruolo di opposizione, perché non possiamo certo permetterci di ricadere nel circolo vizioso delle vendette e dei giochetti tattici finalizzati solo ad accaparrarsi future poltrone, e ha il dovere di farlo soprattutto chi è stato incaricato dalla volontà popolare di governare nell'interesse della collettività. Non si può perdere altro tempo in consumate liturgie di potere, la Calabria sta affondando nell'indifferenza”.

Mi è simpatica Jole Santelli!

Non la conosco ma per come si è posta ai calabresi lascia buone speranze in quanti credono nella bellezza dei sogni e nell'impegno fattivo di chi cerca di debellare o quantomeno limitare gli effetti nocivi che fin ora hanno tarpato le ali alle persone di buona volontà rimaste in Calabria per amore della terra degli avi e per dare un futuro, anche se gravido d'impegno e fatica, ai giovani.

Un primo segnale arriverà nell'immediatezza con la nomina della squadra che dovrà affiancarla nella sfida del rilancio sociale e culturale della regione.
Buon lavoro Presidente Jole Santelli!

giovedì 12 maggio 2016

Calabria: Uffici regionali fuori mano

Forse oggi gli affari saranno più grami del solito per il paninaro parcheggiato tra le macchine dei dipendenti regionali. Il meteo dice Acqua e vento. e fare a piedi quei cinquecento metri che separano il camion dall'edificio è un po' problematico.

Calabria, germaneto, cz, nel parcheggio della cittadella regionale


È un immenso parcheggio, lo spiazzo che anticipa il mostro edificato nel deserto di germaneto: “la casa dei calabresi” ovvero, in burocratese, la cittadella regionale che ospita oltre 1800 dipendenti, trasbordati con imperio dal nuovo governatore ad inizio mandato, non ha ancora un punto di ristoro all'interno.

A dire il vero, anche il precedente governatorato si era speso affinché l'impresa di trasloco riuscisse nei tempi prefissati. Tutti, governatori e politici di varia estrazione, di oggi e di ieri si sono impegnati amorevolmente nell'impresa, però, che pensare dell'inamovibile sede del consiglio regionale ancorata a Reggio Calabria?

È vero qualcosa si è risparmiato. L'accorpamento degli uffici in un unico complesso fa risparmiare tanti soldi.
Ma alla salute dei dipendenti qualcuno ci ha pensato seriamente? Bar, tavole calde, o mense per i dipendenti, come dir si voglia, non è anche compito e pensiero del governatore ?
Già il governatore! Da lui ho sentito solo parole e critiche dure nei confronti dei dipendenti regionali, e in parte forse pure c'azzecca! Ma da questo a metterli a pane e acqua ce ne vuole.

Penso che il buon governo politico di una regione si esibisce anche in queste elementari gestioni dell'ordinario e nel rispetto dei diritti delle lavoratrici e lavoratori, nonché dei cittadini che si recano presso gli uffici della regione Calabria.

martedì 24 febbraio 2015

I calabresi e il lavoro

Non so se imputare alla strategia politica del nuovo Presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, oppure se è opera della potenza divina che sta illuminando le menti ciò che sta accadendo in Calabria.
Di sicuro si sta realizzando la fine di un sistema.

"i calabresi e il lavoro"


Certe fondazioni a partecipazione regionale e gli enti in house sembra stiano per subire una sterzata decisiva dopo le amministrazioni catastrofiche dei rispettivi presidenti e consigli d'amministrazione che le hanno guidate.
Che stiano vacillando gli intrighi del potere?

Di fatto, senza entrare nel merito delle fondazioni che sono sotto i riflettori, gli enti in house della regione sembra che non abbiano adempiuto alla mission dei rispettivi statuti e che hanno, di contro, usato i fondi in maniera discrezionale.
Stando ai primi riscontri, saltano agli occhi le molte assunzioni che, se pure fatte con spirito clientelare, trasformano, dall'oggi al domani, i dipendenti in precariato e nuove povertà; nuovi problemi sociali ai quali la politica deve rispondere.

Gli errori, o per meglio dire, la mancanza di lungimiranza gestionale è equamente suddivisa in tutti quelli che si sono interessati alle rispettive vicende di Fondazione Tommaso Campanella; Terina, Arpacal, Whi not; Field; Calabria etica, Calabresi nel mondo. Tanto per ricordarne alcune.

Mario Oliverio lo aveva anticipato che avrebbe messo mano e riordinato enti in house e macchina regionale in ogni suo aspetto.
Guardando dall'esterno, però, ancora il cambiamento non si vede. E le altre nomine ancora non ci sono. Che stia combattendo (Oliverio) una guerra sotterranea contro poteri più o meno occulti?

Intanto in Calabria la fame di lavoro cresce minuto per minuto mentre la cultura langue sotto quintali di espedienti e rasenta il pressapochismo populista che spinge alla lotta tra poveri.

Con questi presupposti, non vorrei essere nei panni di Mario Oliverio.

giovedì 6 dicembre 2012

da 500€ a 191mila€ senza scopo di lucro

Fondazioni, enti in house, non profit, partecipate. Poltrone ambite e assegnate con oculatezza. Una poltrona vale tra le 500 euro a seduta e 191.000€ l'anno.


Che società partecipate, associazioni e fondazioni regionali siano utili alla collettività è teoricamente plausibile, salvo poi accorgersi, nei fatti, che quasi sempre diventano posti ambiti e ben remunerati creati apposta per i beneficiari della politica.

Leggo sul Sole 24 ore che:

La Regione Calabria l'etica ce l'ha nel sangue! Detiene lo 0,46% del capitale sociale (pari a 2.000 azioni che valgono 105mila euro) della Banca popolare etica ma, soprattutto, possiede la Fondazione Calabria Etica che per statuto si prefigge di realizzare solidarietà sociale.

La Fondazione è tra le 16 società partecipate dalla Regione per le quali è stato versato un capitale complessivo di 57.971.678,74 euro.
Secondo gli ultimi (e parziali) dati messi a disposizione dalla Regione sul sito, riferiti al 1° semestre 2011, la regione ha nominato complessivamente 48 amministratori: otto non percepiscono alcun compenso, per uno non viene definito, sette percepiscono genericamente compensi secondo le tariffe dell'ordine dei dottori commercialisti, di nove non si sa nulla, mentre gli altri oscillano tra i 500 euro di gettone di presenza a seduta a 191mila euro all'anno.

Lo statuto della fondazione Calabria etica prevede che la stessa non abbia scopo di lucro alcuno, e coerentemente, prevede che tutti gli incarichi degli organi statutari siano a titolo gratuito, fatto salvo, si legge nell'art.10 della fondazione, il rimborso delle spese sostenute nell'esercizio dei compiti d'istituto, e quanto previsto per il presidente e il segretario, nei rispettivi articoli 6 e 7.

E mentre si taglia indiscriminatamente su tutti i fronti, con buona pace della legge sulla spendig review di Monti, in Calabria come nel resto d'Italia, la selva che pascola nel sottobosco della politica continua a trovare le necessarie collocazioni per portatori di voti dai colori cangianti.

sabato 25 agosto 2012

Calabria, promoter ancora sul piede di guerra

courtesy m. iannino
Ancora una volta si additano i responsabili regionali dei settori che hanno firmato la graduatoria del bando pubblicato dall'assessorato alla cultura guidato da MarioCaligiuri.
A loro si imputa l'assenza, nei rispettivi curricula, di adeguati studi formali nel campo della musica e degli eventi in essere.
Non c'è che dire! Ottima osservazione da parte di chi contesta la graduatoria e dei giornalai che appoggiano gli “imprenditori dello spettacolo” rimasti, momentaneamente, fuori.

Ma quando mai si è visto che un cultore dell'arte, sempreché vogliamo inserire sotto questa etichetta i vari modi d'espressione quali la musica, la fotografia, la pittura, il cinema etc etc etc, debba per forza possedere un titolo specifico?
La cronaca, ma prima ancora la storia, insegna che i più grandi artisti, quelli che hanno cambiato il mondo sono delle “teste calde fuori dal comune”; persone sopra le righe che riescono a vedere mondi, universi, galassie ignote ai comuni mortali che si beano del “pezzo di carta (alla trota?)”.
E poi, chi vieta, eventualmente ai dirigenti regionali in questione di avvalersi di persone esperte quali sono i ragazzi di oggi?
Ma per certa gente quando è guerra è guerra! E allora giù merda per tutti. Si va a spulciare se la nonna aveva i baffi o il nonno fumava il sigaro.
No! non è questo il modo più consono per fare cultura! sempreché di cultura possiamo parlare con chi denigra e disdegna il lavoro altrui.
Se, al contrario, questi signori, hanno ravvisato errori che li penalizzano realmente, allora, è opportuno che li denuncino apertamente seguendo i percorsi abituali evitando rumori mediatici inutili, e ricordando anche i momenti in cui loro stessi sono stati “graziati” da eventuali sviste dei “non addetti ai lavori”.

mercoledì 1 agosto 2012

cittadini attenti o ciarlieri amanti del gossip?

L'impoverimento economico, la miseri, la precarietà ci imbruttiscono.
Nello stato di povertà, la sfiducia avvelena il clima sociale ed è facile incriminare chi, secondo un proprio modello di vita condizionato da precarietà e fame o da semplice innata vena polemica, vede nel benessere altrui il male, anche dove non c'è.

Oggi nel web, un post ha raccolto le curiosità e l'indignazione dei navigatori che lo hanno letto. Anch'io, l'ho letto.

Il post in questione evidenzia la proposta 02-606/2012 e il relativo decreto della regione Calabria n°6649 del 14 maggio 2012 inerente le spese di rappresentanza e la liquidazione delle fatture per un ammontare totale di € 5.555,50.
Le fatture, intestate a organi di governo regionale, assessori, ufficio di gabinetto, presidente e vice, tutte provenienti da ristoranti, alberghi e bar, hanno suscitato facile sarcasmo e indignazione specie in chi deve saper inventare pranzo e cena con i pochi spiccioli disponibili.

Com'era prevedibile, d'altronde!

Ora, dando per scontato che un pochino di morigeratezza e di parsimonia non guastano mai, specie per rispetto a chi sta messo male, viene spontaneo chiedere: a chi servono questi rumori mediatici?
Non si vedono illeciti nelle spese approvate e liquidate nel decreto.
D'altronde, le istituzioni in questione, (non dimentichiamo che stiamo parlando degli organi di governo regionale) utilizzano un istituto contrattuale previsto dalla legge che si chiama “rimborso spese di rappresentanza effettuate dai componenti della giunta regionale, dal presidente e dagli uffici preposti alla cura degli incontri istituzionali”; istituto pubblicato, appunto, nel gazzettino degli atti e delle leggi regionali espletate dagli organismi politici in carica.

Il resto, ove si riscontrassero anomalie, è compito della magistratura. A noi il compito di suggerire saggezza e rispetto delle regole nell'espletare il servizio pubblico per antonomasia: la politica.
Certo, se vedessimo i dipendenti regionali o qualsiasi altro impiegato abbuffarsi al bar con i soldi nostri diventa nostro compito denunciarli ma per il resto le parole gratuite non servono. Anzi sono dannose per l'immagine dell'intera collettività.


mercoledì 5 ottobre 2011

Catanzaro, la casa dei calabresi


Viale Europa è un cantiere in movimento.
Le strisce arancioni lungo la carreggiata che conduce all’università Magna Graecia inducono alla prudenza, e insieme alla segnaletica verticale, anticipano di poco i cantieri aperti.
Limite massimo 40kmorari. Ponteggi, viadotti, cunette, dossi, rotatorie, ruspe camion, e qualche casco giallo su casacche arancione rendono il percorso interessante.

Poco male se i lavori non sono stati consegnati in tempo, se i costi sono lievitati e quanti speravano di evitare le file snervanti lungo il tratto della ss106 tra Sellia Marina e Soverato si sono ritrovati imbottigliati nel traffico estivo. Vedere operai del settore edile al lavoro è più importante di ogni altra considerazione o volontà personale.

Altra considerazione, invece, quando i cantieri sono chiusi o scarsamente attivi, come sembra essere la casa dei calabresi.

Sempre su viale Europa, a pochi passi dall’università Magna Graecia, due gigantesche strutture d’acciaio, in ossequio alle norme antisismiche, avrebbero dovuto ospitare gli uffici della regione Calabria entro settembre del 2011 secondo i programmi fatti dalla giunta Loiero; purtroppo, pare che nel frattempo siano sorti problemi burocratici, da far saltare i piani, cosicché i lavori camminano a singhiozzo, i costi sono aumentati e gli uffici regionali continuano a essere dislocati in immobili privati che costano ai cittadini un bel po’ di soldoni, vale a dire 7milioni e 700.000€ l’anno!

Scopelliti, dopo la nomina a governatore, su un quotidiano locale, in data 16-09-2010, ha asserito che la nuova sede della Regione Calabria costerà 60milioni di € in più rispetto a quanto preventivato inizialmente dal suo predecessore. Scopelliti auspica la fine dei lavori della casa dei calabresi nel 2013.

(sul sito della regione calabria, alla voce "la casa dei calabresi" notizie dettagliate su protocolli e modalità legali di progetti e appalti)

martedì 13 aprile 2010

insediamento Scopelliti, presidenza regione Calabria


È previsto per domani, mercoledì 14, l’insediamento ufficiale del nuovo presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.

L’insediamento è previsto per le ore 12,00, nel palazzo ''Alemanni'', a Catanzaro, sede della presidenza della giunta regionale della Calabria, dopo lo scambio dei saluti con il presidente uscente Agazio Loiero. E, in settimana, si presume ci sia l’assegnazione delle deleghe agli assessori che dovranno gestire la macchina esecutiva degli organismi politici regionali calabrese.

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