All'alba di oggi le forze dell'ordine
irrompono nella torre galfa di Milano e scrivono la parola fine ad un
sogno. Uno dei tanti sogni di quanti, nonostante la realtà, credono
nella bellezza e per amor suo tentano di prendere in prestito spazi
morti lasciati all'incuria del tempo per riqualificarli e riempirli
di pathos creativo.
verso le 7,10, la Torre Galfa, edificio
di proprieta' della famiglia Ligresti, occupata da giorni dal
Collettivo Macao è espugnata dalle forze dell'ordine in ossequio
alle leggi vigenti sul diritto e la tutela della proprietà privata.
Nessun incidente, fanno sapere i
giovani fuori dall'edificio. "Tutto si e' svolto nella massima
tranquillita'" racconta una ragazza del collettivo Macao, "dieci
di noi, su venti, si sono offerti volontari per l'identificazione".
"Il signor Ligresti - racconta
ancora la ragazza - ci ha regalato un container dove riporre le
nostre cose, ma noi abbiamo declinato l'invito. Utilizzeremo mezzi
nostri".
Una cinquantina in tutto i
rappresentanti delle forze dell'ordine, parte dei quali in tenuta
antisommossa, presenti nella zona allo scopo di garantire la
sicurezza e evitare azioni violenti di protesta.
L'avventura della Torre Galfa finisce dopo dieci giorni. «Ma non
quella di Macao» iniziata sabato 5 maggio quando una quarantina di
persone occupò il palazzo abbandonato di una trentina di piani.
L'idea era quella di aprire «nuovi spazi culturali», così come «è successo al teatro Valle di Roma e in altre città d'Italia». Un laboratorio per «una cultura dal basso». Ricordano quelli del collettivo.
Da subito Macao ha attirato le simpatie dei milanesi e non solo. Molti sono andati a visitare il palazzo abbandonato. Da Lella Costa a Dario Fo. L'interesse ha pervaso anche cittadini e intellettuali lontani dall'aria milanese, un esercito di fruitori, tutti entusiasticamente e idealmente affianco degli occupanti per incoraggiare la voglia di qualcosa di diverso della solita solfa da indurre Tito Boeri, che aveva trovato l'occupazione interessante, ad “avviare un dialogo”.
Ma ciò non è stato sufficiente. Come non è servito a nulla l'appello firmato da oltre tremila persone.
Peccato!
Mi sembrano toni molto entusiastici
RispondiEliminaAnna
mi lascio influenzare positivamente dalla parte bella delle azioni degli uomini perché credo nella bellezza dei sogni
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