A proposito dei ticket pasto aziendali. (che tra le altre cose è stato decurtato dalle manovre di Monti)
Come spiegare altrimenti il geniale
modulo donato dalla cassiera insieme allo scontrino?
Nel modulo si richiedono: generalità
complete del titolare e di chi ne fa le veci ed eventuale delega a
corredo dei buoni pasto usati per fare la spesa nel supermercato!
Poi c'è, invece, il supermercato che
non accetta i buoni a copertura dell'intera spesa ma solo al 50%
dell'ammontare totale dello scontrino oppure chi ne incassa uno
solamente a prescindere.
Insomma, chi ancora ha la fortuna di
lavorare e matura il buono pasto (tassato a tutti gli effetti perché
fa reddito) si trova a dover affrontare una giungla di piccoli ma
spiacevoli contrattempi imposti dalle varie direzioni dei
supermercati (sidis, conad, despar, interspesa).
Ora, è bene specificare che:
Il buono pasto, come accennato, è un
diritto contrattuale erogato dall'azienda e serve al prestatore
d'opera per consumare il pranzo nella mensa aziendale oppure, a
discrezione del lavoratore, nei locali affiliati.
Le affiliazioni sono concesse a
ristoratori e negozianti che istruiscono una richiesta specifica alle
aziende che utilizzano questa forma contrattuale.
Nessun commento:
Posta un commento
LA PAROLA AI LETTORI.
I commenti sono abilitati per chiunque passa da qui, si sofferma, legge e vuole lasciare un contributo all'autore del post.
ATTENZIONE! Chi commenta i post del blog è responsabile di quanto scrive. Pertanto non è prevista nessuna moderazione o censura ai commenti salvo evidenti illiceità.