transumanza |
Sacre Scritture a parte, è difficile vedere qualcuno immolarsi o pagare in
contanti per “servire” gli altri membri della comunità. Eppure
accade! Stando alle indagini della DIGOS e alle “voci di popolo”
che circolano in Catanzaro pare che due candidati consiglieri di cui
uno è risultato eletto nella lista “per Catanzaro”, che sostiene
Sergio Abramo, abbiano pagato un voto da 50 a 100€.
Quella che sembrava una panzana simile
alle leggende metropolitane per le probabilità di riuscita vista la
segretezza del voto è subito spiegata: il compratore di voti aspetta
fuori dall'edificio che ospita i seggi e quando vede arrivare il
“cliente” lo avvicina e gli consegna una scheda elettorale già
compilata. L'elettore entra nel seggio, espleta il rito e una volta
dentro la cabina, al riparo da occhi indiscreti conserva la scheda
vergine e tira fuori quella già segnata. La imbuca nell'urna. Esce.
Consegna la scheda elettorale vergine al “compratore” e intasca i
soldi.
L'operazione del passamano giustifica
lo stato delle schede che risultano inspiegabilmente sgualcite.
Spiegato l'arcano e con due candidati
attenzionati dalla magistratura, la commissione elettorale chiamata a
ricontare le schede ravvisa l'eleggibilità di Sergio Abramo a Primo
Cittadino di Catanzaro che con 28.803 voti supera il 50,22% eludendo
il ballottaggio.
A tre giorni dopo la chiusura dei
seggi, la sera di giovedì 10 maggio, per 130 voti Abramo vince al
primo turno ed è sindaco di Catanzaro per la terza volta.
La commissione presieduta dal
magistrato Domenico Commodaro ha trasmesso i risultati all'ufficio
comunale di competenza e lunedì prossimo, Sergio Abramo prederà
possesso dell'ufficio in Palazzo De Nobili.
Buon lavoro! Sindaco Abramo!
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