Il dolore, le pene degli altri non
saranno mai compresi appieno da chi guarda, fino a che chiunque
osservi non soffra le stesse difficoltà fisiche o psichiche del
sofferente che ha difronte.
Il dolore ce l'ho io mica te!, per
dirla con le parole di Vasco che sa farsi comprendere da una
miriade di gente. L'uomo Vasco mente in musica e fa spettacolo
spiluccando nell'intimo del suo quotidiano e diventa plurale visto
che in tantissimi si rivedono nelle ballate rock del cantautore.
Nel tempo di una canzone si rivivono
addii e ritorni. Speranze. Amori e stati d'animo.
Pezzi di vita comuni messi insieme a
formare e ridefinire un puzzle corale.
D'altronde le emozioni non hanno nomi o
nazionalità e neppure una epidermide dal colore ben definito.
Tutti, senza eccezione alcuna,
abbiamo conosciuto il dolore. Che sia dettato dall'emotività o
sia causato dalle malattie, superata la fase, rimane dentro di noi e,
pronto a svegliarsi, riapre ferite nell'istante in cui interagisci
con gli affanni altrui e li fai tuoi.
In queste settimane ho visto di
tutto.
C'è chi prega e si rammarica per non
avere avuto l'opportunità di conoscere Mamma Natuzza e che
vorrebbe recuperare il tempo perso attraverso Fratel Cosimo
a cui vorrebbe chiedere una preghiera speciale. Superare l'angoscia
della morte supportata dagli Angeli che il Signore ha destinato sulla
terra per alleviare il dolore dei deboli.
La voglia di misticismo è presente tra
i sofferenti. E non penso sia dovuto solo all'esperienza incombente
perché c'è anche chi impreca laicamente e non sa farsene una
ragione ripetendo: perché proprio a me?
Come sembrano lontani da questi luoghi
gli zoo mediatici di politici, giornalai, parolieri, ciarlatani e
appariscenti veline, arrampicatori sociali e “uomini e donne che si
son fatte da sé” tesi solo a far carriera e accumulare ricchezze
materiali.
E poi ci sono altri grandi uomini che
lavorano dietro le quinte affinché la scienza e la ricerca ottemperi
al suo mandato etico.
Questa è un'altra realtà! Fatta di
sofferenze. Animata da persone che guardano alla scienza medica e
nell'intimo aspettano il miracolo della chirurgia. Non la chirurgia
estetica, la funzionale! Quella che se saputa fare ridà nuovi
progetti a chi si sottopone per la possibile qualità della vita
offerta.
E forse, una nuova ottica ai familiari
sottoposti al calvario della persona affetta da malanni e sofferenze.
Il leprotto saltella sicuro. Guarda la
gente calpestare i prati e con due salti raggiunge la macchia
mediterranea dell'aiuola centrale. Anche i merli dalla livrea nera e
dal becco giallo saltellano spiccano un breve volo nell'oasi verde
dell'ospedale d'eccellenza milanese e s'abbassano presso le piantine
di fragole selvatiche.
In questi giorni ho avuto modo di
esplorare mondi a me sconosciuti e devo affermare, per esperienza
diretta, che l'Humanitas è un'eccellenza italiana della sanità