Cuore giallorosso.
C’è una passione che non muore mai, e che, nonostante le sofferenze consequenziali alle dignitose immancabili sconfitte, cresce e si fa più intensa.
C’è una passione che non muore mai, e che, nonostante le sofferenze consequenziali alle dignitose immancabili sconfitte, cresce e si fa più intensa.
Alcuni episodi rimangono scolpiti nella memoria e sono difficili da rimuovere. Sembra che stiano perennemente in agguato. Pronti a riemergere appena gli si dà l’occasione.
La coroncina benedetta da papa Francesco donata dall’arcivescovo
metropolita di Catanzaro/Squillace Claudio
Maniago è stato, forse, il regalo più bello per i suoi 100 anni.
Nonna Maria,
donna umile e devota si è fatta piccola nel giorno del suo centesimo compleanno
davanti all’imponente figura del presule, venuto ad omaggiarla insieme al
vicario, don Salvino Cognetti.
L’affetto, il
calore sottolineato dall’assidua presenza dei figli e delle relative famiglie, nonché
i nipoti con le giovani e relative famiglie, quindi pronipoti e amici di sempre che hanno
voluto festeggiarla nella splendida location del country club “le querce” alle
porte di Catanzaro è tanto! Una dimostrazione d’affetto che va oltre i consueti
riti festaioli.
Propriu a l'iniziu da scinduta de'bbarrakki, praticamenta, a lu barrakkuna, * duva mò fhiciaru a scinduteddha ppè i machini, na vota nc'eranu tri o quattru scaluni e ddàh si mintìa unu kku nu katu e nu panaru ku ficundiani e dintra.
Avia i jiriti cu i caddhi tosti e i spini on nci facianu 'mbresca. Cu na manu ngguantava i fichiniani e nte l'atra avia u curteddhu. I tagghiava de' punti. Fhacia na spaccazza e na parta all'atra e u sphilava sanu sanu. 'Nci u porgìa a li perzuni: te mbuccatillu, è ducia!, provalu comu chissi on d'hai provatu mai. Tè mangia ca si on ti piacia u paghi u stesso. Mangiativi u gelatu ... decialiri, sulu decialiri ...
Gelatiii, arrivaru i gialati decialiri una, veniti, mangiativi u gialatu… mangiati ca cu kissi 'on buddhati
Navigando nel web, tra i flutti spumeggianti delle buone intenzioni, ho trovato questo messaggio.
È del sindaco Fiorita e, convito che non ne avrà a male, lo condivido volentieri. È un copia/incolla un po' lunghetto ma estremamente interessante. Perciò invito a sospendere la fretta, sedersi un attimo e leggere con attenzione Le considerazioni di Nicola Fiorita.
Per le vie del quartiere Corvo, Catanzaro.
DOPO AVERE FATTO IL SOPRALLUOGO.
Ho soddisfatto la mia voglia di conoscenza. Finalmente, dopo
alcuni giorni, ho potuto vedere da vicino cosa stesse succedendo nei pressi
della costruenda stazione della metropolitana di superficie del quartiere
corvo.
Da lontano avevo visto un convoglio giallo con locomotore e
relativi carrelli carichi di pietrisco. Il classico mezzo industriale usato per
le manutenzioni ferroviarie. Ma lì ancora i binari, che io sappia, non sono stati
posati. Quindi, muovo i passi in quella direzione.
La curiosità, non fine a sé stessa, spinge a scoprire in senso civico le azioni dell’amministrazione comunale a favore del quartiere.
Le vie d'accesso nel capoluogo della Calabria sono, da sud, due: Catanzaro sala, vecchia sede, e ponte Morandi.
Alla fine del ponte Morandi/Bisantis ci troviamo davanti ad un delta: se si opta di andare a destra si imbocca via Carlo V, “pratica” per i catanzaresi, che sfocia all’inizio del rione “fhundacheddhu”, “a la porta marina", che prende il nome dell'antica porta di mare a guardia della città affacciata sul mare. Ai piedi "da scinduta e santu Roccu, dal nome dall'omonima chiesa che sta in cima, al lato di piazza Roma e alu fhjiancu da "trambia": la chiesa di San Rocco, appunto. Si continua a scendere verso "stratò".
Catanzaro marina. Corvo. Dolcino. Cz Sala. Piazza Roma … questo lo storico circuito che univa la periferia sud al centro e che la moderna tratta porta dal centro storico al policlinico di germaneto.
La scrittura è narrazione, poesia, amica paziente,
confidente.
Raramente fonte di guadagno economico ma, sempre e
indiscutibilmente, è, l’azione dello scrivere, arricchimento interiore per chi la
pratica e legge.
1967. Erano passati 6 anni e ancora si ricordava con
sgomento la terribile sorte capitata ai ragazzi che scendevano da Soveria
Mannelli e Decollatura con il treno locale. Quel tragico giorno a ridosso delle
vacanze di Natale del 1961. Rimane scolpito nella memoria storica dei paese del
Reventino che videro perire una intera generazione.
Vacanze! che gli studenti attendono sempre con entusiasmo
per affrancarsi dalle fatiche della scuola e vivere senza stress i giorni
dedicati al SS Natale. E che quegli studenti non seppero mai quale sapore
potesse avere.
Il 1961 rimane indelebile negli annali regionali per l’immane tragedia.
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"Giangurgolo, maschera catanzarese dall'enorme naso e dalla bocca larga" |
Oltre alla comprensibile retorica cosa c'è di buono nelle raccolte dedicate ai personaggi, al folklore e alle storie locali?
La documentaristica locale è avvezza a raccogliere dati dal sapore nostalgico e spesso si lascia andare a facili proselitismi che interessano pochi malinconici residenti.
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"Palermiti, Altare centrale chiesa madre" |
Smargiasso, in dialetto noi diciamo sbahanta, sbahantusu, culistru, presuntusu.
La definizione linguistica varia lasciando immutato il pensiero pleonastico del lemma in armonia con i variegati linguaggi locali. Per il momento, nella mia esercitazione mnemonica, pesco dalla memoria le locuzioni comuni in uso in: Palermiti e Catanzaro.
Centro sociale aperto al territorio, quindi spazio comune socializzante adibito all’emancipazione degli abitanti e di quanti vivono il quartiere o locale comunale dato in comodato d’uso?
Racutri. Discorsi inutili e inconcludenti ripetuti ossessivamente.
Ripetere con contrizione gli stessi concetti, “surmunijara”. Tipici atteggiamenti negativi nei quali i depressi sguazzano, indugiano e “paparijanu” compiacendosi.
Gghiombaru: gomitolo.
La prima volta che udì questa espressione scoppiai in una risata fragorosa: “para nu agghiombaru”. Cos'è? Chiesi. Nu gghjombaru è nu gghjiombaru! Tagliò corto il mio nuovo compagno di scuola dell'elementare. Era un bambino della borgata, direbbero a Roma ma essendo a Catanzaro diciamo pure che era un bambino del popolo, figlio del proletariato contadino e operaio che conosceva solo il dialetto.
Tre notti dedicati allo scialamento gratis. 21. 22, 23 settembre 2024: Il centro storico di Catanzaro, trasformato nel paese di bengodi con stand di prodotti locali e tanta musica, ospita tra gli altri musicisti della band che tributa il grande rocker Vasco Rossi, tre eccellenti e virtuosi musicisti che hanno accompagnato Vasco nella sua talentuosa fortunata carriera: Andrea Braido, Daniele Tedeschi e Max Gelsi.
La scogliera di Cassiodoro è situata tra i comuni di Stalettì e Montauro, nel golfo di Squillace. L’affaccio sul mare è spettacolare! ...