Mario Parentela "colonna sonora" |
Un signore dai capelli bianchi e la
bocca sigillata da una striscia nera guarda tre pile di vecchi
dischi in vinile posizionate a triangolo su una pedana. Più in là
strumenti a fiato e improbabili spartiti ingombrano ipotetici spazi
dedicati alla musica bandistica.
Il signore dai capelli bianchi e dalle
labbra sigillate ha uno spazio nel museo marca di Catanzaro fino al
1° aprile non per presentare il suo pesce d'aprile neo dada agli
estimatori e amanti dell'arte ma per proporre letture differenti del
fare umano, osservare in silenzio i rumori inutili del mondo. Fare il
punto sulla situazione artistica e ascoltare in religioso silenzio le
sensazioni traslate dai canali internazionali ai locali legati e
condizionati dalla parola dal suono e dall'immagine.
Lui sta lì e sembra dire: non parlo
più con chi non è all'altezza della situazione con chi apre la
bocca e fa uscire fiato insensatamente. Ciononostante non ha
un'espressione sorniona né si dimostra infastidito o scandalizzato.
Forse spera o aspetta di vedere assurgere a musica i rumori inutili
degli stolti.
Il signore dai capelli bianchi è Mario
Parentela. Artista catanzarese che ama sperimentare.
Nella rassegna corrente dal tema
“colonna sonora” Mario Parentela pare voglia far assurgere
l'oggetto a metafora della parola insipiente. Lo si evince dagli
strumenti a riposo, in attesa dei musicanti sul palco del paese
allestito a corollario dei festeggiamenti patronali.
Anche i 15 metri di percorso,
disseminato di briciole audiovisive, riporta alla metafora di
Pollicino.
Un Pollicino adulto che osserva con occhi da bambino le scorie dei grandi. Non a caso le particelle che compongono lo “spartito” parenteliano suggeriscono qualcosa di familiare. Essi sono (gli audiovisivi) la risultante storica della presenza umana che nel segnare i flussi e riflussi del pensiero contemporaneo da testimoni del percorso evolutivo tecnologico degli ultimi anni si trasformano in monito. un monito benevolo che induce a
astenersi dalla parola quando inutile e nel contempo evitare di essere vittime dei rumori inutili! (questo sembra voler dire l'artista con le sue installazioni) E bene fa il saggio a isolarsi nell'alveo del silenzio catartico fino a giungere, attraverso la rivisitazione poetica dell'oggetto, al gioco e alla creatività ri/trovata!
ph courtesy Anna Lauria©
Un Pollicino adulto che osserva con occhi da bambino le scorie dei grandi. Non a caso le particelle che compongono lo “spartito” parenteliano suggeriscono qualcosa di familiare. Essi sono (gli audiovisivi) la risultante storica della presenza umana che nel segnare i flussi e riflussi del pensiero contemporaneo da testimoni del percorso evolutivo tecnologico degli ultimi anni si trasformano in monito. un monito benevolo che induce a
astenersi dalla parola quando inutile e nel contempo evitare di essere vittime dei rumori inutili! (questo sembra voler dire l'artista con le sue installazioni) E bene fa il saggio a isolarsi nell'alveo del silenzio catartico fino a giungere, attraverso la rivisitazione poetica dell'oggetto, al gioco e alla creatività ri/trovata!
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