L'operazione “Alarico” che
nelle intenzioni del sindaco di Cosenza Occhiuto, avrebbe
dovuto essere volano di sviluppo culturale per la città bruzia si è
dimostrato essere, invece, un boomerang che, nella fase di ritorno,
ha colpito e devastato l'amministrazione comunale cosentina nella
figura più alta e rappresentativa, appunto, il sindaco, l'architetto
Mario Occhiuto.
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progetto per il museo di Alarico |
Cosenza ha, comunque, il suo
attimo di esposizione mediatica. Della vicenda ha parlato persino il
Corriere della Sera, il Times, e altri quotidiani
nazionali ma non in positivo, specialmente quando hanno visto
l'immagine di Himmler sulla brochure destinata alla bit di Milano.
La città ha speso un bel tesoretto per
montare la giostra su Alarico il saccheggiatore e sul tedesco nazista
Himmler che, nella certezza di trovare il tesoro, frutto dei
saccheggi di guerra su Roma e nella stessa Cosenza, scandagliò col
beneplacito di Hitler il Busento ma senza trovare,
niente nella forsennata intenzione nazista di invadere l'Italia
meridionale!
Mario Occhiuto ha allestito
mostre d'arte contemporanea; impegnato attori e teatranti per
ricostruire la storia ma non gli è venuto in mente di spendere i
soldi su qualche altra figura culturalmente più evoluta. Eppure,
Cosenza ha ben altri padri che senz'altro tengono alto il nome della
Calabria tutta meglio dei sanguinari invasori.
Perché mai si è impuntato su un
barbaro che ha dato fondo a tutta la sua cattiveria depredando e
stuprando la dotta Cosenza?
Se se proprio è importante pensare
alla storia e a qualche figlio di Calabria per fare bella figura e
attrarre turismo culturale mi viene in testa la figura di Bernardino
Telesio. Tanto per citarne uno. Ma forse la filosofia, il
pensiero non è allettante quanto l'azione eroica. La guerra, i
condottieri.
Sarà per questo che il sindaco di
Cosenza ha concentrato fondi e attenzioni su una figura guerrafondaia
scesa in Calabria con le armi per soggiogarla e calpestarla a suo
piacimento?
Sia chiaro. Non è campanilismo. Ma,
non sarebbe stato meglio valorizzare ciò che veramente fa bene alla
Calabria? I suoi figli migliori. La storia, invasori compresi,
contestualizzando e relegando nello spazio che meritano filosofi,
patrioti, artisti, uomini e donne di cultura e, perché no,
politici?
Piuttosto che immaginare fiumane di
visitatori sulle rive del Busento inutilmente sventrato?
Che sia frutto inconscio di
reminiscenze scolastiche sfociate nell'attività professionale
dell'architetto in questione prestato da qualche anno alla politica?
Unico dato concreto rimane il progetto
del Museo dedicato ad Alarico per volontà del sindaco.