i capricci di Cattelan appesi al Guggenheim |
La rivincita del pensiero artistico si manifesta nella New York degli affari alle prese con le provocazioni di Cattelan e i falsi Pollock.
New York è nell'occhio del ciclone. Da
una parte il dissacratore per eccellenza che asseconda con le sue
provocazioni i mercanti d'arte e dall'altra i falsi della pittura
d'azione americana venduti a suon di milioni di dollari.
Maurizio Cattelan, eterno Peter Pan,
gioca con la società e ne scardina le regole. Sarcastico, lascia
parlare gli altri.
L'ultima provocazione del burlone
Cattelan stravolge gli spazi del Guggenheim museum di New York e lo
trasforma in una sorta di succursale della biennale veneziana.
Gli spazi studiati per esporre al top
le opere d'arte dal genio di Wright sono trasformate da Cattelan in
un enorme magazzino stenditoio. Animali imbalsamati, statue di
silicone, autoritratti e manichini appesi al lucernaio penzolano
nelle trombe delle scale del museo. Lì in mezzo anche le targhe
ottonate di notai e dottori strappati dai portoni degli studi dei
professionisti da mani ignote durante la notte in una città
dell'Italia, Forlì, frequentata, secondo alcuni, da Maurizio Catelan
all'epoca delle misteriose sparizioni tra il 1989 e il 1991.
Lasciando da parte l'allestimento e la
provocazione stessa che sono un tutt'uno tra i capricci infantili e le fobie di chi cattura e appende le lucertole col cappio fino a soffocarle, la domanda da porre è: può
la creatività essere mortificata dalla mercificazione goliardica?
È saggio condividere il pensiero
dissacratorio e buttare dal piedistallo l'arte ammiccante
istituzionale genuflessa alla censura del potere?
E ancora, l'uomo crea per diletto fine
a sé stesso, per guadagnare fama e denaro o per proporre un pensiero alto?
(la risposta sembra scontata: di fatto, senza un apparato economico-organizzativo forte, simili scherzi non potrebbero varcare la soglia di luoghi votati, per definizione, all'espressione artistica alta. Esercizi mentali utili a macinare utili).
(la risposta sembra scontata: di fatto, senza un apparato economico-organizzativo forte, simili scherzi non potrebbero varcare la soglia di luoghi votati, per definizione, all'espressione artistica alta. Esercizi mentali utili a macinare utili).
In ogni caso, se pensiamo all'action painting, la
forma espressiva artistica che ha fatto la storia dell'espressionismo astratto americano, anch'essa
dissacratrice e incomprensibile ai più, oggi ritenuta
concettualmente superata, torna in auge a causa dell'ingordigia umana al pari della bolla economica che ha affamato il mondo.
I falsari erodono ricchezze materiali ai falsi amanti dell'arte vendendo loro opere contraffatte.
I falsari erodono ricchezze materiali ai falsi amanti dell'arte vendendo loro opere contraffatte.
Il New York Times precisa che c'è
un'inchiesta in corso per truffa.
Sempre secondo quanto si legge sul
giornale newyorchese, negli ultimi anni, importanti nomi
dell'espressionismo astratto quali Jackson Pollock e Robert
Motherwell sono stati venduti nella galleria Knoedler & C.,
costretta a chiudere dopo 165 anni di affari nel campo dell'arte a
causa della denuncia di un collezionista britannico, Pierre Lagrange,
che ha acquistato un Pollock per 17 milioni di dollari risultato
falso alle indagini che hanno rivelato tracce di pigmenti sconosciuti
all'epoca in cui Pollock lo avrebbe realizzato.
Le sorprese non sono finite, sempre
secondo il NYT altre 15 tele vendute negli ultimi anni in altre
gallerie di Manhattan sarebbero false.
È la rivincita dell'Arte sulla materia
ingorda dell'uomo che sovverte i meccanismi del pensiero creativo; un novello grido dada che asseconda gli andamenti strutturali dell'uomo e i suoi traffici mercantili.