Viviamo una realtà fatta e gestita da teatranti nella quale siamo gli attori principali. Ognuno di noi sceglie un ruolo. Asseconda la propria indole e fa di tutto per non deludere le attese della gente che lo circonda.
Il copione, scritto dalla nascita, nella maggior parte dei casi si uniforma alla media, perciò, si è spinti in società, da mamma e papà, con le migliori intenzioni e quando queste prerogative sono ragionevolmente disattese, perché puntualmente lo sono, incominciano le incomprensioni tra genitori e figli.
Solitamente i conflitti nascono allorché il piccolo uomo ha la possibilità di confrontarsi con gli altri; osserva e fa paragoni.
Il bambino si accorge presto che deve gareggiare per essere il primo della classe, svelto nel linguaggio, servizievole e che raramente è trattato come persona che deve cercare la propria identità in armonia col suo essere.
Data l’esperienza acquisita, ritengo che l’indirizzo migliore per lo sviluppo armonico delle singole personalità in fase di crescita, valevole anche per gli adulti, sia trasmettere fiducia e libertà con l’ausilio di paste, oggetti per la manipolazione e la rivisitazione del vissuto. Lasciando, ovviamente, ampia libertà d’azione, formale e intellettiva.
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