Diritto alla salute, fiducia disattesa e inammissibili errori.
Le scelte sono importanti.
Essere estremamente oculati nelle
scelte che determinano la qualità della vita significa valutare pacatamente ogni minimo aspetto culturale e scientifico dei nostri interlocutori perché a
volte si può incorrere in epiloghi irreversibili.
E la scelta del medico di base o specialistico a cui affidare la nostra qualità di vita è un'operazione, delicata e difficile, da non prendere sottogamba.
Solitamente, quando c'è da scegliere il medico di base si chiede consiglio ai
conoscenti, ai familiari, a qualcuno del mestiere e si pensa:" tanto serve solo per qualche ricetta". salvo poi costatare che così non è. E fin tanto che si sbaglia una ricetta passi ma...
Nonostante la
meticolosità impiegata, che è doverosa, è necessario non abbassare
mai la guardia anche quando si pensa di avere optato per il meglio l'imprevisto è in agguato.
Quindi, per evitare brutte sorprese, scrivere e leggere sempre le
richieste fatte al dottore prima di inviarle via e-mail o altra forma
di messaggistica e rileggere le prescrizioni ottenute specialmente in
questo periodo di stress psicofisico che non risparmia neanche il
personale medico. anzi:
Le tensioni che i sanitari vivono sono
triplicate e a volte per velocizzare l'accesso salvavita nel trattamento protocollare "covid" l'intervento post operatorio per recuperare il posto in terapia intensiva risulta inadeguato e qualcuno ci lascia la pelle.
Uno di questi episodi è avvenuto in
Emilia, Bologna per l'esattezza. Non si è fatto in tempo di gioire
dello scampato pericolo al male del secolo, il covid, che è bastato
un attimo di disattenzione per fare precipitare famiglia e conoscenti
nella disperazione.
Questi i fatti: ritenuto fuori pericolo
e estubato, dopo il tampone negativo al covid, vista la difficoltà,
il paziente è trasportato fuori dall'area dedicata alla pandemia e
muore durante la notte per complicanze: l'impercettibile
sanguinamento della trachea trattata per l'intubazione provoca il
collasso e il paziente muore. Questi i fatti crudi e nudi raccontati
dai familiari.
Sembra una assurdità! Un evento
inammissibile dovuto, con ogni probabilità, alla frenesia e a volte all'impotenza che si vive nei reparti senza sottovalutare il carico psico-fisico che devono sopportare tutti i lavoratori della sanità.
E forse, pur con la massima benevolenza, saranno da imputare a fattori
analoghi, gli errori dei medici di base che, se non anticipati e corretti dai diretti
interessati, porterebbero a drammatiche conseguenze e cagionerebbero irrimediabilmente la qualità
della vita dei pazienti che richiedono una semplice prescrizione
farmacologica o la compilazione della scheda di accesso in una
struttura sanitaria per sottoporsi a una semplice operazione di
routine.
Una semplice richiesta di prescrizione come un intervento alla
retina, una cataratta, o una pulitura del cristallino ma all'occhio
sbagliato, a quello buono! se pure ammissibile, può accadere. E fin qui potremmo dire che è una
sciocchezza messa a confronto con quanto accaduto a chi gli è stato
tolto il rene sano...
Le tensioni non mancano! Dobbiamo
imporci di superare il momento con tutti i mezzi e la volontà di
uscire dalle sabbie mobili fisiche e mentali necessitano di calma. Essere sereni e oculati! Non
dare niente per scontato. Non dubbiosi ma attenti e affianco a chi lavora. Leggere e rileggere le prescrizioni e le analisi
prima di sottoporsi a interventi calendarizzati al fine di migliorare la qualità e l'aspettativa di vita di ognuno.