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domenica 25 giugno 2023

Matteo il cazzaro e Giorgia la smemorata?

 

C’è una differenza abissale tra chi dice cazzate e chi bugie. Solitamente il Cazzaro ignora i fatti mentre il bugiardo li manipola a piacimento. Detto ciò,  sempre che Matteo salvini non conosca i fatti o non ricordi l’origine del Mes voluto e studiato dal governo a guida Berlusconi con la Meloni in squadra e lui dirigente della lega (2010) ratificato nel 2012 dal governo Monti, errori a parte che potrebbero essere corretti, il meccanismo europeo in questione doveva essere una sorta di banca comune finanziata dagli Stati aderenti con la finalità di soccorso per i Paesi dell’Unione europea in difficoltà economica. L’ITALIA ha contribuito con 18,1mliardo di € ed ora ha la possibilità di riceverne più di quanto versato! Soldini che farebbero comodo se saputi investire.

Perché, quindi, la cazzata di Salvini contro questa misura, da tempo rimbalza da ogni angolo e mortifica la già confusa fase politica?

mercoledì 7 dicembre 2022

Opere pubbliche, strategie politiche e bisogni

 

Aspettando la buona sorte.



Sempreché esistesse davvero, la buona sorte è la panacea dei deboli. Quanti nascondono la testa sotto la sabbia, imitando gli struzzi quando avvertono pericoli e nell'attesa che passi, sono di fatto sostenitori del tiriamo a campare!

Attendisti e attendiste non sono categorie coniate adesso e neppure possibilità certe di promesse fatte in campagne elettorali. Anche se l'attendibilità si basa su motivi suffragati dalle circostanze possibiliste suffragate da possibilità quasi sicure di potere attuare un progetto, attendere onestà intellettuale in certi ambiti è mera illusione.

venerdì 21 ottobre 2022

Il ponte si farà! parola di Salvini

 

IL PONTE SULLO STRETTO SI FARA'!

Lo assicura Salvini appena nominato ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel nascente governo Meloni.

Per Calabria e Sicilia ricomincia l'ennesima telenovela. Ponte sì. Ponte no!

L'infrastruttura, che non sarebbe la prima e neanche l'ultima opera di alta ingegneria civile studiata per unire terre divise da dirupi impervi, in questo caso il ponte dovrebbe rendere più agevole la viabilità tra due regioni contigue divise dal mare servite da traghetti ogni 30 minuti circa, esclusa fila dei periodi critici. Certo, il ponte taglierebbe il grosso della mobilità auto sui traghetti e, probabilmente, anche le attese agli imbarcaderi. Ci sarebbe, come accade nelle transazioni tecnologiche, un taglio deciso della mobilità marinara così come la conosciamo. Guadagneremmo qualche frazione di tempo e le merci viaggerebbero spedite.

Il ponte sullo stretto potrebbe diventare un'attrazione! Se costruito con le dovute accortezze antisismiche nel rispetto dell'ambiente: flora e fauna terrestre e marina.

sabato 18 giugno 2022

Catanzaro, Nani e ballerine ai nastri di partenza

 

È ufficiale: Valerio Donato è espressione della coalizione di destra!

Si sapeva già.

Nella piccola città di provincia non sfugge nulla:

Erano trapelati da subito le mosse sotterranee di Wanda e dei suoi amici che gestiscono da sempre gli affari politici e di conseguenza economici nella città capoluogo calabrese.

Eppure Donato si è sempre smarcato dalla destra. Lui che era un pd vecchio stampo non voleva avere nulla a che fare con i partiti della destra italiana: fratelli d'italia, forza italia e men che meno con la lega di Salvini!

Lo slogan coniato “con tutti ma senza inciuci” lascia intendere una veduta larghissima di pensiero politico. Cioè il nostro eroe pur di “salvare” Catanzaro dalle grinfie degli stessi che l'hanno affossata fa accordi con le cordate di potere dei soliti noti colpevoli della deriva in cui versa la città.

Insomma nonostante avessero, secondo lui, portato al degrado la città, non disdegna di tessere ragnatele incestuose con uomini e donne da ammucchiare saldamente e porli nuovamente sul palco quali attori principali delle scelte cittadine.

Ma forse ho capito male. Colpa mia che non ho un cervello politico fine come quello del prof. E neanche come quello di Ferro e della sua segretaria nazionale Meloni che con una piroetta le ha imposta di tirarsene fuori e formare una lista sua per poi rientrare e dare appoggio pubblico al vecchio amico Valerio.

Sul campo opposto un altra fetta di destra si schiera e appoggia Fiorita.

Anche lui prof dal passato politico chiaramente schierato a sinistra che ammette vedute comuni e vecchi accordi con Antonello.

Talerico da parte sua mal sopporta i “tradimenti” politici. Lo esterna con chiarezza e indica come nemici una parte dei suoi vecchi amici ora schierati con Donato.

Sembra che l'etica in politica si sia persa o non sia mai esistita sui trecolli. Sarà colpa del vento che squinterna le idee degli abitanti? Che ad ogni tornata elettorale ci si cambia d'abito come se niente fosse accaduto prima e tutti si danno una nuova verginità?

Potenza delle parole!

Destra, sinistra, centro.

Posizioni geografiche poco affini ai concetti del pensiero politico che, se pur, in antitesi con le questioni della politica alta, consentono di stringere accordi miserevoli pur di continuare a gestire potere. Tanto abbiamo la memoria corta. E poi basta poco, un incarico in una commissione per cancellare o smacchiare peccati ben più gravi dalla coscienza di capipopolo e seguaci in attesa.

sabato 2 gennaio 2021

Costruttori!

Le nostre lamentele suonano peggio di una bestemmia negli orecchi di Dio. E se c'è davvero un Dio di tutti, visto che, secondo le sacre scritture, ci ha lasciato la totale libertà d'azione su questa terra, starà senz'altro piangendo insieme ai profughi che stanno a piedi nudi nella pioggia e al freddo di questi giorni.

Risuonano forte i versi di Primo Levi scritti durante la sua prigionia nel campo di sterminio nazista: voi che vivete felici nelle vostre tiepide case considerate se questo è un uomo che vive nel fango e muore per un sì o per un no...

Le immagini trasmesse dal tg sono impietose. Ma non sembra smuovino più di tanto i duri di cuore attenti solo al proprio benessere.

Intanto il presidente Mattarella invita ad essere costruttori affinché si possa uscire presto dallo stato pandemico che attanaglia il mondo. I numeri sono allarmanti! Ma Renzi, Salvini, Meloni, portatori d'acqua a chissà quale mulino, continuano imperterriti a seminare allarmismi. Il loro intento è chiaro! Non vogliono che vinca l'amore! La solidarietà è una pratica retorica perdente per il loro vocabolario salvo che non facciano qualche caritatevole azione con fotografi e giornalisti al seguito.

Nonostante tutto confido nella buona volontà dei retti e voglio credere che il futuro sia in controtendenza coi proseliti di personaggi abietti.

Voglio fermamente che il nuovo corso degli eventi targati 2021 siano intrisi d'attenzioni e amore per i deboli e per quanti fuggono dalle terre ostili.

Sereno 2021 a tutti!


sabato 13 ottobre 2018

LA FAME DEGLI ALTRI

È un caso che da nord a sud soffi il vento della paura? E che qualcuno la cavalchi, faccia la voce grossa e imponga atteggiamenti irriguardosi verso il prossimo?

Secondo quanto riportano i mass-media pare che da Lodi a Riace valga il concetto manicheo della “legalità” ad ogni costo. Vale a dire: “l'osservanza incondizionata delle leggi scritte dalla classe politica alla guida del governo temporaneo” dell'Italia. Che, guarda caso, cozza contro il pensiero liberale degli italiani.
Eppure, come ha ricordato il Presidente Mattarella, affinché nessuno possa sentirsi “padrone assoluto” dei destini comuni, i padri costituenti valutarono e misero nero su bianco tutta una serie di discipline e figure istituzionali a salvaguardia della Repubblica democratica in cui viviamo: l'Italia.

Nonostante ciò un pensiero si insinua nelle teste insicure e si nutre delle paure inconsce di quanti fanno fatica a tirare la giornata.
La rabbia dei poveri e dei nuovi poveri cittadini italiani si manifesta e diviene azione coercitiva violenta verso il diverso che viene da oltre confini e rasenta la xenofobia.

A Lodi i bambini extracomunitari non possono più accedere alla mensa scolastica e ad altri servizi se non dopo la presentazione di documenti forniti dagli Stati di provenienza dei loro genitori che attestino lo stato di povertà e nullatenenza.
(???)

Mentre per il caso Riace, con una circolare il Viminale ha disposto il trasferimento dei migranti accolti nei centri del Comune calabrese preso ad esempio e studio sull'accoglienza da mezzo mondo, ha chiesto all'amministrazione comunale la rendicontazione di tutte le spese sostenute, sollecitando "ad inviare la relativa documentazione secondo le modalità previste dal manuale di rendicontazione Sprar".
Secondo quanto si apprende, già dalla scorsa estate il Viminale aveva bloccato alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall'amministrazione di Riace. Nel 2018, il Comune calabrese non ha ricevuto fondi e il 30 luglio scorso il sindaco Mimmo Lucano - agli arresti domiciliari proprio per l'inchiesta che riguarda la gestione del “modello Riace” era stato avvisato della revoca dei finanziamenti ufficializzata all'inizio di questa settimana. "Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell'uso di fondi pubblici, nemmeno se c'è la scusa di spenderli per gli immigrati", dice in proposito il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
… e i fondi pubblici intascati dalla lega? 49Milioni di rimborsi elettorali spesi arbitrariamente ma non per scopi umanitari? Non che questo episodio giustifichi qualcuno o qualcosa ma quando i soldi sono spesi per scopi umanitari e manca qualche pezza giustificativa è tutta un'altra storia.
La vita umana vale ben più dei diamanti...
È senz'altro per questo motivo che il Viminale dispone il trasferimento dei migranti gestiti dal comune di Riace e chiede la rendicontazione di tutte le spese sostenute. Una decisione, contenuta in una circolare del 9 ottobre e che arriva a pochi giorni dall’udienza del tribunale del Riesame prevista per il 16 ottobre che dovrà decidere su Mimmo Lucano, sospeso dal 2 ottobre, da quando è ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio.


martedì 12 giugno 2018

SALVINI NON MI RAPPRESENTA!

Credevo di non scrivere più della “bossi-fini” e similari.
Credevo che i tempi fossero cambiati in meglio e che la storia cucita sulla pelle degli emigranti italiani costretti a mettersi in viaggio verso terre sconosciute dalla crisi del dopoguerra fosse diventato un tatuaggio indelebile nel cervello e nel cuore oltre che sulla pelle dei migranti e dei figli. Un tatuaggio per non dimenticare! Una sorta di promemoria ma non è così. E allora rispolveriamo la storia:

"sulle coste dei sogni. proprietà dell'autore" x cortese concessione

All'epoca della fame, nell'immediata ricostruzione, molti uomini, ragazzini, donne, intere famiglie specialmente del nord e particolarmente del Veneto andarono a guadagnarsi il pane nelle miniere di Marcinelle. Entravano bianchi e uscivano neri! Dentro e fuori neri a causa del carbone estratto.

Erano altri tempi. Tempi pianificati dagli accordi tra gli Stati. Vero Salvini? (... anche quelli erano accordi capestro per i poveri cristi che firmavano la loro condanna senza condizionale. Tempi duri e azioni estreme dettate dalla necessità. Dalla fame e dalla miseria. Del nulla a tavola e della morte sicura.)
E poi l'evolvere della cultura e del benessere fecero sì che i figli dei migranti cogliessero i frutti dei sacrifici dei padri e delle madri. Anche quelli più fortunati che non sono stati costretti a lasciare la propria terra e i propri cari hanno trovato benefici dai sacrifici degli emigranti.

Oggi non ci sono accordi scritti. Ma lo spirito di sopravvivenza non aspetta gli accordi tra statisti alla Salvini. La morte ce l'hanno negli occhi. Le torture addosso insieme alle violenze psicologiche che non abbandoneranno mai le donne abusate e i bambini usati come scudi.

Salvini. Chissà se fossi tu su una di quelle navi. Chissà se tu avessi la pelle nera o ambrata e lo stomaco vuoto. Chissà se tu avessi sofferto la sete insieme alle paure. Chissà se tu fossi stato vittima... dei pregiudizi e delle “politiche” assurde che porti avanti. Chissà. Ma non è coi chissà che si aiuta il prossimo o, peggio, attraverso le strategie politiche populiste che aiutano solo a perseguire potere facendo leva sulle paure della gente semplice.

La vicenda della nave Aquarius lascia una macchia indelebile di sporcizia su tutti gli italiani e indignazione su quanti non la pensano come Salvini.

Salvini non mi rappresenta!

giovedì 31 maggio 2018

Sergio Mattarella, grande saggio

Mattarella, il grande saggio.


Pacatamente, il presidente della repubblica Sergio Mattarella sta riportando nell'alveo costituzionale le intemperanze di Salvini e Di Maio.

I due hanno lavorato al contrario rispetto alle direttive dettate dalla nostra costituzione. Cioè, hanno prima stilato la lista dei ministri e designato il premier piuttosto che lasciare il compito al presidente della repubblica che ne ha diritto e modo istituzionale nel conferire incarichi e ruoli.

Come si è visto nella giornata di ieri, il Capo dello Stato, che continua a ripetere: "governo politico o urne" ha incontrato nel pomeriggio il leader del M5s. Poi ha visto anche il premier tecnico in pectore, Carlo Cottarelli, per un incontro "informale" dopodiché è stato deciso che il presidente del Consiglio incaricato non sarebbe tornato in serata per sciogliere la riserva.
In questo lasso di tempo le notizie si sono rincorse e rimbalzate l'una sull'altra.
Salvini gioca le sue carte. Continua a parlare degli italiani e del come siano stati messi alla porta ma dimentica di dire di avere stralciato il cerimoniale dettato dalla Costituzione.
Di maio non parla più di sfiduciare il Presidente e aprire un procedimento d'accusa (assurdo) nei suoi confronti ma sta in stand by.
Anche la Meloni aspetta. E Berlusconi pare sia possibilista nonostante i rumors azzurri.

Insomma Mattarella sta pazientemente tessendo le trame per un probabile governo tra i vincitori delle ultime elezioni. Sta, si suppone, rivedendo i ministri suggeriti dal precedente incaricato Conte che ne è stato un semplice “commesso” latore di decisioni prese altrove.
Non credo che il nodo principale sia legato al nome del prof. Savona, già ministro nel governo Ciampi, bensì Salvini.
Salvini che non vuole governare adesso con dei numeri risicati ma spera in imminenti elezioni per potere sbancare imputando colpe a quanti gli hanno interdetto il cammino.

mercoledì 4 aprile 2018

Governo, 1° giorno di consultazioni

Altro che operai o dipendenti, tanto per dirla con Corona. Questi sono dei dirigenti esperti nell'azione politica e nel mantenere il potere.
Perlomeno questa è la conclusione che mi faccio dopo aver sentito i primi esponenti dei gruppi politici dopo l'incontro col presidente Mattarella.

Gli incontri al Quirinale si dimostrano rituali già visti. Tra propensioni al dialogo e veti, pur dichiarando apertura alle possibilità di un governo aperto alla soluzione dei problemi in campo, i leader sciorinano il loro sale politico.
La Lorenzin si dice preoccupata (adesso è nel gruppo misto, in seno alla sinistra) e come ministro della sanità uscente si dice preoccupata per le finanze dello Stato. È lei che ha tagliato i cordoni consolidati nelle aziende sanitarie nazionali ed è sempre lei che ha imposto il commissario Ed è sempre grazie alle misure sue e quelle di Scura che curarsi in Calabria è diventata un'impresa impossibile.
Scura in Calabria.

Il vecchio ora fa i conti col nuovo, anzi con le nuove intenzioni che i 5 stelle mettono al primo posto nelle loro azioni.

I tagli nella sanità hanno forse messo in pari i bilanci ma hanno decimato lo stato sociale di diritto alla salute dei cittadini poveri e annullato concorsi e assunzioni. Mentre sulle persone che devono per forza decidere se comprare l'aspirina o fare la spesa pende la famigerata spada di Damocle Ma questo non è problema della Lorenzin e neanche dei politici in generale che, con circa 5/6mila euro al mese possono comprare aspirine a quintali.

Difficile fare previsioni anche sui tagli ai costi della politica, tema caro a Di Maio e Salvini.

La lega “noi con salvini” inizia a perdere pezzi: in sicilia il suo rappresentante di spicco è agli arresti domiciliari per voto di scambio. E se ciò dovesse risultare verità come potranno i 5stelle formare un governo con loro?

Questa legge elettorale ha dimostrato in pieno l'inadeguatezza della stessa, difficile governare! Anche chi ha raggiunto consensi importanti non può governare senza alleanze. E Matteo Renzi coi suoi si arrocca e sta in difesa. “Noi stiamo all'opposizione; così hanno voluto gli elettori” , dice.
E Napolitano?

martedì 7 giugno 2016

Matteo, da che parte stai?


Oggi due notizie hanno ottenuto reazioni immediate e mi hanno indotto a scrivere questo post. 

La prima fonte, relativa alla questione dell'emigrazione di massa dai Paesi africani che invadono l'Europa,  mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo e esclamare: Bene! Era ora! Finalmente in mezzo a tanta stupidità umana si muove il pensiero positivo a favore della gente che chiede aiuto e per sopravvivere cerca approdi sicuri.

Federica Mogherini ha avanzato al Consiglio di Sicurezza dell’Onu la richiesta di una condivisione globale della gestione dei flussi migratori.
Oggi presenta agli europarlamentari il piano Ue sui migranti e sulla partnership con l’Africa al quale ha lavorato insieme al collega Frans Timmermans. Il numero uno della diplomazia Ue è ottimista, sa però che ostacoli sono nascosti anche nelle pieghe del funzionamento della Ue.

“Per governare insieme i flussi migratori, migliorare la vita delle persone nei Paesi di origine e l’accoglienza nei Paesi di transito. A questo serviranno i fondi del Trust Fund, e anche quelli che mobiliteremo con una grande piano di investimenti che vale miliardi di euro basato su un mix di risorse comunitari, privati e garanzie di istituzioni finanziarie internazionali”.
Queste le parole del ministro Federica Mogherini a cui va un plauso stratosferico. Bene! È un buon viatico e speriamo che vada a buon fine.

lunedì 10 febbraio 2014

Svizzera, vincono i sì, prigionieri della paura

La Svizzera si barrica e chiude le frontiere. Stop ai frontalieri e alla libera circolazione.


Vince la paura.

La crisi economica ha scassinato le ultime barricate ideologiche. La paura di restare senza lavoro in casa propria ha indotto gli elvetici (non è la prima volta) ad indire un referendum sulle immigrazioni nel loro territorio. E disattendendo gli accordi europei sulla libera circolazione dei cittadini negli stati membri lasciano passare l'isolamento nazionale.

I più agguerriti sono nel Canton Ticino, quello, per capirci, di lingua italiana, che riceve quotidianamente 59310 lavoratori frontalieri italiani per lo più provenienti dal varesotto e, guarda un po', questa volta a protestare è la lega nord. “Gli svizzeri fanno i loro interessi accogliendo le imprese italiane e i nostri capitali, salvo poi chiudere la porta in faccia ai nostri frontalieri quando la crisi comincia a farsi sentire fra i lavoratori d’oltreconfine – dice il senatore Stefano Candiani– Il problema è che il nostro governo non sa e non vuole fare altrettanto, tutelando veramente le migliaia di lavoratori delle province di confine”.

Matteo Salvini, il nuovo segretario della lega lancia un cinguettio e giura battaglia: “presto un referendum anche in Italia”.

La guerra tra i poveri di cervello è iniziata da un bel po' tanto è vero che ce li siamo trovati al governo in Italia e grazie alla loro enorme ignorante supponenza stiamo ancora pagandone lo scotto.

In Italia siamo alle prese con la legge Bossi/Fini e col famigerato “porcellum” di Calderoli.

E fin quando non cambia la mentalità degli italiani che guardano al proprio ombelico come se fosse il centro del mondo e degli europeisti forzati dalla paura di perdere le ricchezze territoriali perché invasi dalle orde barbariche sottosviluppate e affamate dalle lobby affaristiche mondiali, fino a quando non ci sarà emancipazione culturale e accettazione fraterna dell'altro, la paura farà da padrona e guiderà le azioni bieche del nostro vivere, per dogmi, la quotidianità.

martedì 4 febbraio 2014

Strasburgo show della lega contro l'euro


Quattro scalmanati, si fa per dire (erano solo in tre), contestano il Presidente Giorgio Napolitano al Parlamento Europeo.



Fazzolettoni verdi al collo, non per ripararsi dal freddo di Strasburgo ma, per ostentare fieramente l'appartenenza ad una invenzione di nome “padania” e dei cartelli con su scritto “Basta Euro”, così si sono presentati tra i banchi del Parlamento Europeo gli esponenti della lega nord e hanno interrotto il discorso di Giorgio Napolitano alla maniera dei venditori di strada.

L'interruzione è durata un attimo tra i fischi degli altri europarlamentari che hanno criticato l'interruzione.
Per i contestatori si ipotizzano sanzioni. Matteo Salvini, Mara Bizzotto, Mario Borghezio, secondo il regolamento europarlamentare rischiano di essere puniti con ammonizioni, la sospensione del mandato e dell'indennità di soggiorno.

Il Grande Vecchio,Giorgio Napolitano, dal canto suo ha minimizzato educatamente l'accaduto definendole “proteste marginali e modeste” e nel dire no alla fine del sogno europeo ha ribadito che è necessario vincere i nazionalismi aggressivi e le vedute ristrette fatte di calcolo e convenienza di alcune classi dirigenti nazionali. Consapevole, comunque, che non può essere più portata avanti una politica di austerità fine a sé stessa pur di mantenere i costi in ordine.

Di sicuro, le elezioni europee di maggio, risentiranno del malumore dei cittadini, causato, oltre che dalla austerità imposta dalla Merkel, anche dalle decisioni della politica nazionale e dall'incomprensibile forma d'incostituzionalità adottata per garantire stipendi e pensioni d'oro alle classi dirigenti mentre si passava la ghigliottina persino ai buoni pasto dei dipendenti. Pubblici entrambi ma con mansioni differenti.

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