“Il futuro Papa non è un successore del suo predecessore ma un successore di Pietro”. In vista del Conclave, il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, teologo ed esponente dell’ala conservatrice del collegio cardinalizio, ci tiene a precisarlo. Anzi, ad auspicarlo, viste le critiche che, in un’intervista a Repubblica, rinnova al Papato di Francesco: “Tutti devono ricordarsi che siamo corpo mistico di Cristo e non una organizzazione internazionale umanitaria e sociale. Questo piace a tanta gente secolarizzata, l’élite, gli oligarchi, che vorrebbero il Papa come un simbolo della loro religione, ma il Papa non è un simbolo della religione secolarizzata”.”.
Ci sarebbero tantissime obiezioni in risposta alla visione distorta dei prelati che hanno trasformato il soglio di Pietro in una immensa giostra privata. Una giostra che persegue interessi privati, per pochi. Se proprio volessimo fare un salto all’indietro, sorretti dai documenti storici, potremmo imbatterci nei Borgia e nei postriboli i cui tenutari erano sotto tutela dei vescovi E dovevano a loro dazi e tasse varie. Potremmo pure parlare della santa inquisizione. Ma non ne vale la pena!
Mi piace fortemente ricordare la figura di Cristo e quanto detto di lui e testimoniato nei vangeli: del suo impegno verso i deboli, della comprensione, accettazione e solidarietà nei confronti di una umanità allo sbando.
Una umanità disumanizzata. Che innalza muri e scava trincee armate.
Oggi, 25 aprile 2025, più che nel passato, visto che lo abbiamo volutamente dimenticato, urge rivedere la funzione sociale delle dottrine. E mettere alla base dei concetti astratti azione pragmatiche in funzione della vita, principalmente degli ultimi della terra.
Resistere allo strapotere dell’élite in ogni ambito, sia esso religioso o politico, allorché circoscrive azioni d’interesse privato a scapito dei dimenticati.
Resistenza. Emancipazione. Studio. Conoscenza!
Quali antidoto contro l’inadeguatezza di certa classe dirigente che pensa alle masse come a delle mandrie da mungere e sfruttare.
Oggi ricorre il 25 aprile. Anniversario della Liberazione dal giogo autoritario fascista e dalle sue leggi inibitorie falsamente sociali.
Il diritto alla vita ha una sola regola: libertà! Libertà d’amare, crescere, vivere, sognare!