Se V’i(n)spira.
Quante volte avete sentito dire “semplice come
respirare”?
Vi assicuro che in periodi di stress, più persone di
quante crediate soffrono dei cosiddetti attacchi di panico.
Bene, così semplice respirare in questi casi non è poiché
chi li prova percepisce difficoltà respiratorie date il più delle volte
dall’accumulo “pensieri+stress” che generano una sorta di impotenza data dagli
ostacoli grossi come macigni del quotidiano.
Ora, senza indagare più di tanto in ambito
psicoterapeutico poiché so solo qualcosa di cultura generale ma in vita mia non
ho intrapreso tali studi, mi soffermerò sulla libertà che bisogna, che è
necessario costruirsi al fine da superare il problema.
Molte persone ragionano per schemi di vita e cercano di
imporli agli altri, ma è necessario capire che non c’è nulla di sbagliato in
ciò che si è.
E’ liberta di essere appunto sé stessi. Ho sentito molte
persone dirmi spesso ultimamente “Manu, ho tachicardia e respiro a fatica”, in
periodi di estrema pressione.
Vi posso dire che spesso chi ne soffre somatizza e
scarica successivamente la repressione dei sentimenti così.
Non c’è niente di più necessario che rilassarsi, mettersi
una mano sull’addome, inspirare fino a sentire la pancia piena e piano piano
espirare l’aria dalla bocca.
Necessario altresì
è non vergognarsene perché tutti passiamo periodi neri che possono
sconvolgere le nostre vite ma ciò rappresenta un importante punto di partenza
dal quale riallacciare l’equilibrio psico-fisico. Non è possibile vivere
l’estate se prima non trascorre l’inverno, e il sole arriva statene certi!