I casi di omicidio irrisolti tengono
sempre banco. E quello che ha visto la coppia Parolisi-Rea protagonista
dell'efferato omicidio è ancora caldo per la cronaca. Secondo
l'accusa, si legge su “Il Messaggero” “Parolisi uccise la
moglie Melania perché lo aveva respinto”.
Questa in sintesi è l'opinione del Gip
di Teramo, Marina Tommolini.
Secondo la ricostruzione fatta dalla
Tommolini, una tesi grondante di “forse” e supposizioni che, in
base a quanto riportato nell'articolo di Teodora Poeta del
Messaggero, non provano niente di concreto e rimangono pensieri in
libertà nel campo delle supposizioni fantasiose.
In ben 67 pagine “il giudice
ricostruisce l'intera vicenda, evidenziando l'importanza del dato
fattuale rispetto alla prova scientifica. Quella mattina del 18
aprile di due anni fa la giovane famiglia è andata a Colle San
Marco, ma Melania non gradendo la scarsa igiene delle altalene dei
piccoli e trovando il gioco sull'altalena dei grandi pericoloso per
la figlia, ha proposto di lasciare il pianoro e di andare al chiosco
della pineta, curiosa di conoscere i luoghi dove si addestrava il
marito e in cui era già stata, dovendo però desistere per la neve”.
Lì, Parolisi, “munendosi di un
coltello a serramanico forse per cercare un albero della cuccagna da
portare alla suocera o forse per tagliare un qualcosa da mangiare che
Melania aveva portato per la merenda della bambina, senza poter
escludere che avesse anche le scarpe ed i guanti militari. Melania
deve fare pipì. Va dietro al chiosco. Secondo il giudice suo marito,
vedendola seminuda, verosimilmente si eccita, avvicinandola e
baciandola per avere un rapporto sessuale. Ma Melania, sia per il
problema dell'ernia, sia per il fatto della presenza in auto della
figlia, lo rifiuta.”
e ancora continuano i forse nella
ricostruzione del magistrato:
“Forse rimprovera anche pesantemente
Salvatore che, a quel punto, reagisce all'ennesima umiliazione,
sferrando i primi colpi. Melania tenta di reagire e di prendere il
cellulare che forse aveva nella tasca del giacchino, ma con la
difficoltà dell'avere ancora i pantaloni abbassati cade in
ginocchio, e, con le braccia divaricate, si appoggia sulle tavole.
Pochi minuti e la sfilacciata relazione finisce nel sangue. Saranno
le bugie dette dal caporal maggiore ad incastrarlo.”
Fermo il rammarico per la prematura e
violenta scomparsa della giovane Melania, donna e mamma che mai potrà
alleviare i momenti tristi della sua bambina, starle accanto e
sorridere ai familiari, nel leggere l'articolo inerente la
deposizione del gip i dubbi affiorano anche perché
Parolisi continua a dichiararsi
innocente. E se, a parte le piccole bugie dette, forse, per pudore,
Il caporale Parolisi fosse davvero innocente? (da notare che anch'io
uso il condizionale e il dubitativo) ma dietro i miei dubbi nessuno soffre, anzi dovrebbero stimolare chi di competenza per scoprire la verità in maniera inconfutabile.