"Da anni chiediamo ai partiti di
auto riformarsi", spiega Ginsborg. "Abbiamo organizzato
manifestazioni, dibattiti, girotondi, appelli ma niente di quello che
abbiamo detto è stato ascoltato. E allora tocca a noi scendere in
campo e portare idee e proposte con l'obiettivo di unire la sinistra
e allo stesso tempo stimolarla a rimettere al centro dell'attenzione
le regole della democrazia e i temi del lavoro e della tutela dei
diritti.
Il Pd non ci teme, siamo troppo
piccoli. Mi ha chiamato un dirigente per chiedermi se facciamo sul
serio. Certo che facciamo sul serio, siamo molto motivati e anche
arrabbiati per quello che sta accadendo in Italia. Ma la nostra
parola guida è mitezza: la forza degli argomenti e del ragionamento
deve prevalere sempre nella discussione politica".
Paul Ginsborg, storico e docente
universitario convoca a Firenze nel Pala Mandela la prima assemblea
nazionale della gente di sinistra sfiduciata dal modello politico che
si è insediato nella testa degli italiani, cittadini e dirigenti
politici e sindacali, per discutere sul “manifesto politico per
un'altra politica nelle forme e nelle passioni”.
L'assemblea vede impegnati nel
dibattito oltre mille convenuti e tra questi dirigenti sindacali,
politici in veste di osservatori, tutti osservati via web da un
nutrito numero di blogger.
Oltre quattromila i firmatari, tra i
primi Stefano Rodotà, Luciano Gallino, Marco Revelli, Paolo
Cacciari
Gianni Rinaldini del direttivo della Cgil che intervengono nel dibattito.
Gianni Rinaldini del direttivo della Cgil che intervengono nel dibattito.
Interviene anche il vendoliano
Fratoianni.
In platea, in veste di osservatori ci
sono l'ex portavoce del social forum genovese Marco Agnoletto, il
segretario di Rifondazione Paolo Ferrero, esponenti di Sel, della
Federazione della Sinistra, dei movimenti, della Fiom e dei sindacati
di base. Seduto in seconda fila "ma solo per ascoltare",
precisa, il senatore del Pd Vincenzo Vita, che commenta: "Voglio
interpretare questa novità che si sta muovendo a sinistra, anche se
trovo eccessivi alcuni attacchi al Pd che ho sentito in vari
interventi. Vorrei che nella giusta critica che si fa al governo
Monti non ci si dimenticasse che prima di lui c'era Berlusconi".
Tra due ore si dovrebbe conoscere il nome del movimento.
Tra due ore si dovrebbe conoscere il nome del movimento.
Per ora i più "gettonati"
sono Alba (Alleanza Lavoro Beni comuni e Ambiente), Lavoro e Bene
Comune, Italia bene comune, Alternativa Democratica.
Al crepuscolo dovremmo osservare la
nascita di un nuovo soggetto politico. Un' “Alba” in parte
composta da nomi che hanno accompagnato la vita sociale degli
italiani, alcuni apprezzabili pensatori, docenti universitari, altri
mediocri mediatori che, se pur in minima parte, hanno contribuito
allo sfacelo attuale.