Ipocondrie e costumi sociali.
Dalla peste di manzoniana memoria ai giorni nostri le psicosi rimangono intatte. Il raziocinio è l'antidoto ai mali oscuri che attaccano le membra e possono condurre alla morte.
D'altronde lo spirito di sopravvivenza acuisce l'ingegno; crea alleanze politiche e sociali. E il matrimonio è un ufficio che, nonostante i repentini cambiamenti sociali, mantiene vivo il mutuo soccorso tra donne e uomini.
D'altronde lo spirito di sopravvivenza acuisce l'ingegno; crea alleanze politiche e sociali. E il matrimonio è un ufficio che, nonostante i repentini cambiamenti sociali, mantiene vivo il mutuo soccorso tra donne e uomini.
Le tradizioni popolari e la storia c'insegnano strategie e comportamenti sociali adeguati:
Non è trascorso moltissimo tempo da quando si organizzavano i matrimoni per procura.
Non è trascorso moltissimo tempo da quando si organizzavano i matrimoni per procura.
Le trattative iniziavano tra le
famiglie già dalla nascita dei figli. I genitori che, per lignaggio,
cultura e conoscenze, intendevano mantenere e, a volte, accrescere i
propri beni economici e allargare laddove possibile la cerchia
amicale, davano la parola e impegnavano la prole reciprocamente.
E l'amore? Si chiederà
qualcuno. L'amore dove lo mettiamo?
Beh, quello veniva col tempo.
In una società pragmatica e
maschilista nell'aspetto esteriore del termine giacché difatti a
comandare era ed è sempre la donna si pensava principalmente al
benessere materiale così da garantire ai figli e nipoti serenità
economica e vita priva di ambagi.
Il contratto:
La donna aveva degli obblighi
ben definiti: la buona salute, la dote; quindi il corredo, la casa ed
eventuali terreni nonché la cura dei figli e la conduzione della
casa.
L'uomo: il casato, le proprietà,
il lavoro e le relative conoscenze sociali, gli “agganci” che non
guastano mai per implementare scambi di beni materiali e immateriali
quali la cultura e gli accessi nella società che conta.
Il tutto era basato sulla parola
d'onore.
"Van Eyck, i coniugi Arnolfini" |
Viene da sé che la “sapienza” di
una figlia femmina, la sua la cultura cognitiva era imperniata
sull'economia familiare. L'economia domestica insegnata nei collegi
privati e nella scuola pubblica delle classi elementari doveva dare i
primi rudimenti.
Quindi cucina, cucito e riciclo delle
risorse. E chi non poteva permettersi le discipline scolastiche le
apprendeva dalla “maestra” dalla comare sarta. Ma la dote più
importante per le donne era il corredo genetico, la buona salute!
Certamente non era oggetto di vanto
propagandare uno stato di salute cagionevole per la figlia in età da
marito e neanche prima visto che le trattative e gli impegni
“contrattuali” erano promesse da mantenere da entrambe le
famiglie già in fasce fin dalla culla e a volte anche prima.
Riservatezza e saggezza erano,
dunque, all'origine dei rapporti umani. Donne e uomini di ogni ceto
ricorrevano con pudore alle cure mediche e proprio quando non
potevano farne a meno ricorrevano a esperti dottori di città ma
anche ai decotti di persone sagge che avevano acquisito dalla
cultura popolare le giuste dosi per lenire le infreddature
stagionali e i malanni di stagione.
“U tempu de' mali vestuti”.
Nel gergo popolare quando iniziava
l'inverno era definito “il tempo dei poveri, cioè di quelli che
non avendo da coprirsi, e che inevitabilmente si ammalavano
facilmente.
Polmoniti e semplici raffreddori
decimarono, e continuano a farlo, molte persone dagli anticorpi
deboli. Oggi non più! O perlomeno con maggiore difficoltà visti i
traguardi scientifici raggiunti.
Buonsenso, quindi! E non lasciamo che
il panico si impadronisca di noi.