Annullare tempo e luoghi. Concentrare
la propria attenzione su un soggetto qualsiasi seguirne i contorni
indugiare sulle ombre per evidenziare i particolari in luce val bene
una nota di biasimo.
È ciò che mi successe in prima
elementare. Anno scolastico 1960/61. Sembra ieri.
Non stavo facendo nulla che potesse
distogliere la classe. Anzi contrariamente al solito stavo fermo.
Osservavo attentamente il volto del
capo indiano amico di Blek e tentavo di copiarlo sul quaderno a
righe.
Il maestro, un tipetto burbero e
scaltro come una faina mi colse alle spalle e con la sua vocetta
stridula urlò: “Delinquente che stai facendo”.
Veloce come una saetta mi strappò
dalle mani in un solo colpo la striscia di Blek Macigno appena
scambiata col compagno di banco e il quaderno dalla copertina nera.
Era un quaderno con molti disegni e
pochi appunti per i compiti a casa.
Il maestro dopo averlo sfogliato vergò
due righe su una pagina bianca e m’intimò: “Non si rovina così
il quaderno!”.
Per punizione scriverai 100 volte: “A
scuola si sta attenti alla lezione”. E porti questa nota di biasimo
a casa. Domani vieni accompagnato!