Nella situazione in cui siamo adesso è
da stupidi litigare per questioni di lana caprina come la scelta
fatta nel 2011 dall'allora governo italiano. Volutamente non do un
nome perché gli “errori” in politica si fanno e se ne
continueranno a fare. Non si tratta di errore la contrapposizione
dialettica che destabilizza le già stanche risorse mentali degli
italiani e degli europei alle prese con il covid-19.
La pandemia colpisce tutti. Colpisce e
infetta il mondo intero. Miete vittime specialmente laddove regna la
povertà. Lì la gente oltre che difendersi dai morsi della fame, dal
freddo e dal caldo, senza un tetto decente sulla testa deve fare i
conti con un male invisibile che stringe alla gola e ischemizza i
polmoni lasciando senza ossigeno il corpo.
In un momento simile mi sarei aspettato
che i cosiddetti “dirigenti di partito” si mettessero al servizio
della gente dimenticando l'etichetta che si sono dati.
La morte non
guarda alla tessera che si ha in tasca o all'ideologia che si
catechizza. Destra e sinistra, centro compreso, ridotti a simboli
senza significato per il virus che attacca indistintamente le cellule
umane. Non guarda in faccia nessuno! Il corona virus avanza anarchico
tra la gente. Vola e s'insinua nell'apparato respiratorio e poi
deturpa la vita dei deboli.
Ecco. Prendiamo a monito le parole di
Papa Francesco: Solidarietà! L'Europa e la classe dirigente deve
dimostrare solidarietà. È una questione d'intelligenza politica e
anche economica.
ps. ho letto l'articolo del “Corriere
della Sera” e trovo esaustivo il percorso storico sul mes. Lo
consiglio a chi è interessato a chiarirsi le idee. Anche per porre
un limite alle faziosità partigiane.