Le leggi servono per disciplinare la
società e quindi gli uomini che vivono nelle comunità in cui si
applicano. La disciplina delle leggi riguarda il modo di intendere le
cose comuni; i diritti e i doveri che ogni cittadino appartenente
alla comunità deve conoscere e rispettare.
Vi è il diritto politico, civile,
religioso, appunto! Però, chiedo: si può regolamentare con una
legge la spiritualità, il bisogno “irrazionale” votato alla
misticità, all'imprescindibile necessità interiore che porta ad
astrarre il Supremo dalla materia e quindi all'Assoluto?
Può, una comunità, essere indotta a
pregare altrove e dentro limiti fisici imposti da un incomprensibile
articolo scritto dagli uomini anche se definito “diritto canonico”?
Se fosse così allora non si dovrebbe
dire messa neanche nelle piazze e nelle foreste... che non ricadono
in una area diocesana disciplinata da un notaio.
Dietro l'attuale decisione di mons.
Renzo, vescovo di Vibo-Mileto-Tropea, e la fondazione dedicata
a Natuzza Evolo, che ha portato indignazione e incertezza tra i fedeli che si recano a Paravati, e per alcuni simile alla località
francese dei tre pastorelli di Lourdes, c'è qualcosa che non
convince.
Difficile credere che Papa
Francesco, uomo lontanissimo dalle cose terrene possa pensare che
per celebrare e sentire la SS Messa si debba essere in un luogo
definito dagli articoli di diritto canonico, e quindi consacrato per
legge.
Consacrare un edificio privato, la
chiesa costruita con le offerte dei devoti a Paravati e consentire ai
pellegrini devoti al culto mariano e a Natuzza che è stata in vita
testimone dell'Amore Divino e partecipare alla SS Messa solo dopo
essere affidata alla diocesi per il culto, stabilendo competenze di
ciascuno (fondazione e diocesi), con un “disciplinare redatto
davanti al notaio” è in antitesi con L'Amore universale predicato
da Gesù.
Francesco con le sue decisioni
ha frantumato l'ovvio, ha rimesso in discussione le prassi
consolidate dei poteri terreni e i privilegi dei pochi. E con il
Giubileo Straordinario della Misericordia del 2015,
significativamente, inizia il viaggio apostolico dall'Africa.
Anticipa così l'inizio del giubileo in una terra colpita da guerre e
fame: la Repubblica Centrafricana varcando la porta santa della
cattedrale di Notre-Dame di Bangui.
Alla luce di ciò, che dire della
“beatificazione” di Natuzza, sospesa?